Gli artisti più venduti in asta al mondo sono quelli che solo l’1% della popolazione mondiale può permettersi di acquistare: la messa in vendita delle loro opere viene annunciata mesi prima; i loro lavori vengono scelti come copertine dei cataloghi e posti tra gli highlights delle aste. Il marketing a loro dedicato è senza precedenti prima e dopo l’asta, quando continuano a far parlare di sé per i risultati di vendita raggiunti.
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Il primo in classifica mantiene questa posizione da più di venti anni: Pablo Picasso, è una superstar delle aste. Le sue opere sul mercato sono molte.
I suoi capolavori sono per la maggior parte all’interno di tutti i musei del mondo o nelle case dei grandi collezionisti che raramente vengono reinserite nel mercato.
Questo perché dal 2017, la sua evoluzione dei prezzi è scesa del 12%: il numero di lotti venduti all’anno è intorno ai 2.500 di media, con un fatturato che supera annualmente i 200 milioni di dollari.
Se si analizzano i suoi top lot, possiamo notare come i risultati raggiunti si siano dimezzati nel corso degli ultimi anni. Dopo la vendita di Fillette à la corbeille fleurie (1905) a 101.944.500$, in occasione dell’asta di Christie’s del 2018 dedicata alla collezione Rockfeller, il successivo top lot viene aggiudicato nel 2019 a 48.000.000$: Femme au chien (1962), venduto da Sotheby’s a New York. Un chiaro deprezzamento.
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Il grande vantaggio che ha Picasso per il mercato, oltre al fatto di essere ancora l’artista maggiormente apprezzato per la sua contemporaneità che non ha data di scadenza, è la quantità di opere che ha realizzato.
Queste, anche se di minore qualità o di dimensioni ridotte, vengono acquistate con grande costanza proprio perché possedere un Picasso è diventato negli ultimi venti anni un simbolo, uno status: è tra gli artisti più conosciuti, famosi, amati, riconoscibili.
Il 55 % delle opere vendute sono stampe e multipli, che rappresentano però il 12% del fatturato. I dipinti, invece, che sono il 5% delle opere sul mercato, vanno a costituire il 76% dell’intero fatturato, circa 4 miliardi e mezzo di dollari.
Dopo venti anni di medaglia d’oro del mercato, Picasso sta iniziando a vacillare ma il suo distanziarsi da tutti gli altri artisti per i grandi risultati ottenuti, per numero di lotti prodotti, per il numero di mostre monografiche dedicatigli, rinforza il suo mercato.
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La medaglia d’argento va a Francis Bacon: il suo mercato è in costante e solida salita dal 2016, tant’è che è passato dalla tredicesima posizione alla seconda in questi anni, specialmente nel 2020.
La curva delle sue vendite è stata in netta impennata nel 2008 e nel 2014: analizzando l’andamento, questo si configura con una serie di impennate seguite da decrescite improvvise e poi una salita costante.
Il motivo? Nel 2008 solo a Londra ci sono state quattro mostre monografiche dedicatigli, di cui una alla Tate Britain; nel 2013 ne sono state realizzate tre in Giappone, con un deciso aumento dell’interesse a comprare le sue opere anche in Oriente.
L’aggiudicazione top dell’intera carriera di Bacon è avvenuta proprio nel 2013 quando Three Studies of Lucian Freud è stato venduto da Christie’s a 127.000.000$ e ha portato, nell’anno successivo, un deciso aumento dell’interesse nei confronti delle sue opere.
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Come per Picasso, la fama che ha raggiunto ha portato a una produzione altissima di stampe e multipli che ha raggiunto il 91% dei lotti venduti in asta, ma che rappresentano l’1% del suo fatturato.
Ciò ha contribuito a consacrare il suo successo globale: i suoi dipinti, circa il 5% della presenza sul mercato, rappresentano il 99% del suo fatturato. Ogni volta che una sua opera è presente in asta, questa riceve un marketing e una pubblicità molto intensa.
Quest’anno un altro record è stato battuto in asta, un altro trittico delle stesse dimensioni del suo top lot di carriera: Inspired by the Oresteia of Aeschylus ha raggiunto i 74.000.000$ da Sotheby’s a giugno. Rispetto al precedente record, presenta un calo deciso.
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Infine, Zao Wou-Ki si aggiudica la medaglia di bronzo nel 2020 dopo tre anni nella stessa posizione sul mercato globale. L’artista franco-cinese è un must delle aste in tutto il mondo, ma specialmente in Asia.
Le sue opere sono astratte, con un utilizzo di una luce espressionista ed hanno ricevuto l’apprezzamento di Picasso e Mirò. Il grande successo asiatico sta proprio nella forza che sprigionano, come se l’arte tradizionale paesaggista cinese subisse un’esplosione violenta nelle sue tele.
I prezzi delle sue opere sono in costante evoluzione dal 2000 con una tendenza al +2% ogni anno. Questo è visibile anche nella curva del suo fatturato, che dopo l’impennata nel 2018, ha mantenuto una crescita solida, contro il tasso di invenduto che è in costante calo.
In questo anno ha ottenuto tre record di carriera, uno dopo l’altro, tra cui la vendita del trittico Juin-Octobre 1985, battuto a 57.500.000$ da Sotheby’s a Hong Kong. Il 96% del suo fatturato è prodotto dall’attività pittorica, che rappresenta però solo il 17% dei lotti in vendita.
Le sue opere erano vendute specialmente in Cina, ma negli ultimi quindici anni il mercato si è espanso a livello globale, arrivando a vendere in tutto il continente, specialmente in Europa e Stati Uniti. Nonostante ciò, i dieci top lot di carriera sono stati realizzati tutti ad Hong Kong.
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