Continua il viaggio di Collezione da Tiffany alla scoperta delle collezioni più affascinanti d’Italia e questa tappa è dedicata a un preciso periodo storico, il tardo Rinascimento. Questa collezione, nata a metà Ottocento dall’interesse dei fratelli avvocati Fausto e Giuseppe, ci restituisce la dimensione in qualche sua forma compulsiva della passione familiare che li ha portati tra viaggi e ricerche a mettere insieme una vera e propria cellula abitativa che propone lo stile dell’epoca quattro-cinquecentesca.
Per incontrare Antonio D’Amico, conservatore della collezione, e farci raccontare ogni aspetto della raccolta, entriamo in un enorme palazzo nel cuore di Milano completamente rivisitato in stile neorinascimentale, oggi sede museale regionale, ma che è stato abitato dalla famiglia Bagatti Valsecchi fino a pochi anni fa.
Come spiegare il fascino che può suscitare uno spazio come questo, che ripropone a tutti gli effetti l’ambiente abitativo di una famiglia patrizia della fine del Quattrocento? Passo dopo passo ci si rende immediatamente conto del lavoro straordinario di ricerca ed elaborazione – se vogliamo – critica dell’espressione estetica e artistica del periodo tardo rinascimentale operata dai due fratelli attraverso lo studio di disegni, progetti e fotografie di oggetti in stile dati poi a scalpellini, muratori e artisti affinché fosse raggiunto un preciso risultato.
Le boiserie, le tappezzerie e gli arazzi alle pareti, i soffitti altissimi a cassettoni, i pavimenti in marmi e legni preziosi creano ambienti da vera residenza fiabesca. Per cercare di immaginare i fasti, basta pensare che fu la prima abitazione privata di Milano ad avere l’energia elettrica! Ancora oggi, camminando tra corridoi e stanze è possibile notare come tutte le lampade, le aplique e i lampadari sono originali, caratterizzati dalla loro luce fioca che rievoca il clima e la sensazione di trovarsi in una dimora d’altri tempi.
La collezione esposta nella casa-museo, di proprietà della famiglia e messa in mostra nella sua totalità, è molto eterogenea: dipinti, arazzi, oggetti di uso quotidiano come stoviglie ma anche più raffinati come il gioco della dama, strumenti per la misurazione del tempo come le clessidre, armature storiche, arredi, tavolozze e via dicendo.
Si tratta di una collezione davvero corposa, composta da circa 4000 oggetti e un archivio di 6000 pezzi tra disegni e fotografie. Un patrimonio catalogato che si sta muovendo verso la digitalizzazione, a partire dalla collezione di volumi antichi che è già disponibile online.
Dall’intervista traspaiono molti sentimenti positivi. Sopra fra tutti, la sensazione che gli stessi fratelli Bagatti Valsecchi perseguivano che è quella dell’idea di un tempo che passa che porta alla volontà, alla scelta di una vita colta, una vita che vissuta in pienezza.