Ready, steady, go… Ancora poche ore e nella sale room di Phillips de Pury al n. 450 di Park Avenue a New York, andrà in scena l’edizione autunnale di Under the Influence che riapre, di fatto, il mercato dell’arte dopo la pausa esitiva. Primo appuntamento in attesa dei turbinosi mesi di ottobre e novembre, durante i quali, a New York e Londra, si terranno alcuni degli appuntanti col mercato più importanti dell’anno, Under the Influence è nota per essere la principale asta dedicata all’arte emergente. Un’occasione, per i collezionisti più agguerriti, di conoscere e acquistare quelle che saranno le stelle di domani. Ma anche una cartina di tornasole per quanto riguarda gli effetti della speculazione sul mercato dell’arte contemporanea.
In catalogo 257 opere, molte delle quali portano la firma di alcuni degli artisti emergenti più ricecati del momento, tra i quali molti alla loro prima apparizione in asta. Anche se non mancano lavori di alcuni dei maestri del contemporaneo più affermati, come David Hammons, il cui Moving on the Other Side del 1969 campeggia sul copertina del catalogo ed è offerto con una stima tra i 100mila e i 150mila dollari (lotto 48).
Tra gli emergenti più noti, spicca il nome di David Ostrowski (1981), presente in catalogo con tre opere della celebre serie F, tutti con stime molto caute nonostante gli ottimi risultati fatti registrare in ogni apparizione all’asta: si va dai 10-15mila dollari per F (dann lieber nein) del 2012, ai 50-70mila dollari di F (Gee Vaucher) dello stesso anno. Al suo fianco il ventiseienne Kour Pour (1987) al suo debutto in asta, presente in catalogo con un Untitled del 2012-2013 offerto tra i 30mila e i 40mila dollari. All’inizio di quest’anno Pour si era fatto notare per la sua prima personale alla Untitled Gallery di New York le cui opere erano già vendute prima dell’inaugurazione. Si trattava di lavori analoghi a quello presente in asta e, per capire come sta crescendo il suo mercato, a gennaio valevano sui 15mila dollari.
C’è poi Lucien Smith (1989), presente con due lavori: Untitled (Scrap Metal 4369) del 2013 e Blazing Saddles del 2012. Quest’ultimo stimato tra gli 80 e i 120 mila dollari. Anche per la Smith il mercato si è gonfiato a dismisura in tempi rapidissimi. Per alcuni suoi lavori si parla, addirittutra, di una crescita in valore di oltre il 3000% tra il 2012 e il 2013. Un niente se paragonato all’incremento delle quotazioni di un’Untitled del 2013 di Oscar Murillo (1986) il cui valore, dal 2001 al 2013 è aumentato di oltre il 5600%. L’artista di origini colombiante, ma ormai londinese di adozione, è presente in catalogo con un solo lavoro: La era de la sinceridad series del 2012, stimato tra i 30 e i 40 mila dollari.
Infine, Parker Ito (1986) presente con tre opere tra cui un dipinto della serie The Agony and the Ecstasy. Nel 2012 un’opera analoga si aggirava sui 5000 dollari. Oggi il dipinto in catalogo ha una stima tra i 30 e i 40 mila dollari. Oltre a questo dipinto, il catalogo propone anche Memoirs of an Imperfect Kawaii Trill BB 11 del 2013, la prima scultura di Ito ad andare in asta. Come al suo debutto è Details – gradient – screensaver 3.0.jpg appartenente ad una sua serie del 2010.
Da tenere sott’occhio anche i dipinti astratti di Michael Staniak, Leo Gabin, Michael Manning, Jean-Baptiste Bernadet e Nicolas Deshayes. Quattro giovani artisti la cui domanda è in costante ascesa tra i collezionisti e che stanno attirando l’attenzione di curatori, critici e conoscitori. Ne vederemo delle belle, se si considera che le loro opere aprono l’asta… per il momento, però, non resta che attendere e prendere atto che la casa d’asta americana si aspetta un risultato finale tra i 4 e 5.7 milioni di dollari.