L’autunno sembra ancora un miraggio, ma il mercato non può attendere e i palinsesti di alcune delle fiere d’arte più interessanti sono già pronti e, di settimana in settimana, si scoprono particolari importanti.
Iniziamo, allora, a dare uno sguardo a quello che bolle in pentola partendo da una fiera giovane – è appena alla sua quarta edizione – ma che ha saputo in poco tempo ritagliarsi uno posto di rilievo nel panorama fieristico internazionale. E questo grazie ad un focus molto particolare che le permette di cavalcare un trend collezionistico in costante ascesa: quello delle opere su carta. Sto parlando, ovviamente, della WopArt – Work on Paper Fair di Lugano
Nata a Lugano nel 2016, in tre anni di attività WopArt infatti è cresciuta esponenzialmente, accogliendo sempre maggiori adesioni da parte di gallerie nazionali e internazionali. Nell’edizione 2018, giusto per darvi qualche numero, ha ospitato 94 gallerie (erano 50 alla prima edizione) provenienti da 14 paesi, attirando oltre 10.000 visitatori.
In attesa di conoscere la lista completa degli espositori che saranno ospitati nei 7000 mq di superficie espositiva (1000 in più rispetto allo scorso anno) – ma già si possono fare alcuni nomi interessanti: M77 Gallery, Lampronti Gallery, Artrust, Galleria Poggiali, Lullin+Ferrari e Ditesheim & Maffei Fine Art -, l’edizione 2019 della fiera internazionale di opere d’arte su carta, antiche, moderne e contemporanee, che si svolgerà dal 19 al 22 settembre, si preannuncia ricca di novità con un format che si arricchisce rispetto al passato, presentando una proposta artistica suddivisa in sei sezioni.
La sezione Modern & Contemporary, a cura di Mimmo Di Marzio, esporrà capolavori dal Novecento ai giorni nostri, mentre Old Master, curata da Marco Riccomini, porterà in fiera alcuni prestigiosi lavori dei più grandi maestri del passato.
Luca Zuccala curerà Dialogues, mettendo a confronto artisti di generazioni e stili differenti, ed Emergent, dedicata a giovani gallerie con progetti e artisti internazionali. La sezione Photography, curata da Walter Guadagnini, amplierà la proposta espositiva portando in fiera opere di fotografi di fama internazionale ed esperimenti di giovani promesse.
Infine, la sezione Project Space sarà curata da Marco Roberto Marelli e presenterà il progetto International Laser Print Show che prevede la partecipazione di importanti project space provenienti da tutto il mondo, selezionati e coordinati da Dario Moalli in collaborazione con un team di curatori internazionali.
Le attualissime tematiche attivate dai project space saranno, inoltre, approfondite attraverso un ricco programma pubblico pensato per coinvolgere i visitatori, mettendoli in dialogo con importanti operatori di settore legati a queste realtà.
Un’ulteriore novità di questa edizione di WopArt è la possibilità per tutti gli espositori di presentare nel proprio stand fino a tre opere su supporto non cartaceo, con l’invito a privilegiare dipinti, oggetti o sculture esposti insieme al bozzetto preparatorio su carta.
Un modo, secondo gli organizzatori, di valorizzare ulteriormente le opere su carta, riconoscendone il ruolo di interpreti dello spirito poetico e germinale del linguaggio degli artisti. Anche se, forse, visto che stiamo parlando di un medium a cui il grande pubblico, tutto sommato, si sta avvicinando da poco tempo, sarebbe stato meglio mettere maggiormente l’accento sull’opera su carta come opere d’arte compiuta, invece che come “oggetto” preparatorio. Ossia rimettendo in primo piano quel ruolo ancillare della carta rispetto alla tela che ha sempre penalizzato questo supporto invece così nobile.
Anche quest’anno la fiera offrirà, poi, al suo pubblico un ricco programma di eventi e iniziative collaterali, tra cui quattro mostre organizzate all’interno del polo fieristico. Tra queste, le uniche due che mi paiono realmente interessanti sono: All’origine della carta che vedrà esposti all’interno dei padiglioni fieristici cinque preziosi papiri provenienti dal Museo Egizio di Firenze; e Luigi Pericle. L’Alchimista Pittore, dedicata all’opera su carta dell’artista svizzero scomparso nel 2001 a cui ha recentemente dedicato una bella retrospettiva anche la Fondazione Querini Stampalia di Venezia in occasione della Biennale.
Infine all’interno del programma di incontri della sezione Dialogues, mi piace segnalare l’appuntamento del 20 settembre, The Flavours of Paper che tratterà, assieme a Gabriele Braglia (Fondazione Braglia), Irina Zucca (Collezione Ramo) e Andrea Kerbaker (scrittore e fondatore della Kasa dei Libri) dell’importanza del gusto nella creazione di una grande collezione. Adesso non resta che attendere l’elenco degli espositori che, presumibilmente, sarà presentato ad agosto.