Non è certo la versione aggiornata de Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architetti di Giorgio Vasari, ma un suo interesse il volume 100 Painters of Tomorrow – ultimo nato in caso Thames & Hudson – certamente lo suscita. Chi segue il mondo dell’arte contemporanea, d’altronde, è irresistibilmente attratto dal domani e sapere con un po’ di anticipo chi potrebbero essere i pittori del futuro certo solletica la curiosità.
Come si capisce dal titolo sono ben 100 i nomi proposti, selezionati tra circa 4300 candidati. Si tratta di artisti in larga parte sconosciuti al grande pubblico ma attraverso la loro arte, almeno stando alla giuria, è possibile intravedere i futuri sviluppi di quella pittura che, come ho scritto presentando la mostra Beware Wet Paint, sta vivendo una nuova stagione d’oro. Difficile dire se tra quei 100 nomi ci sarà veramente il “Picasso” di domani, ma sicuramente questa mappatura ci permette di avere una panoramica, abbastanza completa, di quelli che sono i filoni di ricerca più attuali nel campo della pittura contemporanea e come questo medium antico e nobile si stia sviluppando, facendo valere tutta quella carica d’innovazione che anche il buon Duchamp gli riconosceva. Non solo, scorrendo i vari artisti ci si può fare un’idea anche di come ragioni il Sistema internazionale dell’arte contemporanea nel suo selezionare gli artisti “degni” di essere compresi in una mostra o, come in questo caso, in un catalogo.
Data per morta un anno sì un anno no, d’altronde, la pittura è sempre lì, ad affascinarci e a conquistare i cuori (e i portafogli) dei grandi collezionisti internazionali. E il volume stampato dall’editore inglese è certamente un bel tributo alla “vecchia signora” dell’arte. Per il resto, l’operazione condotta da Kurt Beers (cha ha curato la pubblicazione) ha un po’ il sapore dell’esercizio di stile: troppe le variabili per poter dire, oggi, che quell’artista o quell’altro satà la star di domani. Infine, un piccolo rammarico: l’assenza totale dell’Italia. Dato che, ovviamente, non penalizza di per sé la pubblicazione, ma fa sorgere alcune domande. E’ possibile che il nostro Paese non abbia più niente da dire in campo pittorico? Oppure la notizia di questa pubblicazione non è neanche arrivata nel nostro Sistema dell’Arte e, così, i nostri artisti ne sono rimasti semplicemente esclusi? Comunque sia andata è un peccato, perché, a mio avviso, l’Italia è ancora in grado di produrre ottimi pittori e anche molto aggiornati. La sensazione, però, è che gli occhi dei nostri critici e curatori siano spesso voltati da altre parti.
PER SAPERNE DI PIU’ DATE UN’OCCHIATA ANCHE AL BLOG DEL LIBRO -> http://100paintersoftomorrow.com/