Forse penalizzata da una Post-War & Contemporary Art Evening Auction dal catalogo eccellente e da una proposta di arte italiana non dello stesso livello, l’Italian Sale di Christie’s – che si è svolta subito dopo l’evening sale di arte contemporanea – si è chiusa con un risultato non troppo esaltante: 15.4 milioni di sterline (18.7 milioni con il buyer’s premium). Un fatturato che sfiora a stento l’aspettativa più bassa, ma a pesare è quel 25% di lotti non aggiudicati, tra invenduti (14) e ritirati (1). Le offerte salgono lentamente per tutta l’asta e i collezionisti sembrano risvegliarsi solo di fronte alle opere degli artisti più “nuovi” per il mercato internazionale che portano a casa 7 record. In primo luogo Gilberto Zorio, presente al lotto 116 con la scultura Untitled del 1967. Offerta in catalogo con una stima 70-100.000 sterline, l’opera è oggetto di una vera e propria contesa tra gli offerenti. Le puntate salgono veloci e alla fine il martello batte a 230.000 £ segnando il suo nuovo record d’asta a distanza di 6 anni dal precedente.
Prima di lui, al lotto 104 ha fatto benissimo anche Proiezione accumulata di Franco Grignani, battuta a 85.000 £. Anche in questo caso nuovo record d’asta per l’artista scomparso nel 1999. Ma è dopo Zorio che l’Italian Sale di Christie’s inanella due dei suoi risultati più significativi, con i record di Carol Rama – presente a lotto 105 con l’opera Presagi di Birnam del 1994 aggiudicata a 145.000 £ – e di Pino Pascali: la sua Coda di delfino, scelta anche per la copertina del catalogo e presentata con una stima di 1.5-2 milioni di sterline, parte rapida e vola a 2.200.000 £. Il suo precedente primato – datato 18 ottobre 2013 – era di 1.4 milioni di sterline.
Siamo a poco più di un quarto della vendita, ma gli entusiasmi sembrano un po’ frenati da un catalogo forse eccessivamente “monotono” nella sua proposta: quasi il 32% dei lotti porta la firma o di Alighiero Boetti (10) o di Lucio Fontana (9). E non sempre si tratta di opere di alto livello. Ed infatti la sala boccia ben 4 Boetti. Ma tra i caduti eccellenti di King Street, c’è anche Alberto Burri che vede rimanere invenduto il suo lotto di punta: Nero Legno, lavoro del 1961 presentato in catalogo con una stima di 1.8-2.5 milioni. Tra i top lot della serata che non hanno trovato acquirenti anche lo specchiante Due uomini che camminano di Michelangelo Pistoletto (stima: 700-1.000.000 £). Ma l’artista si rifà con Uomo appoggiato al lotto 128: questo specchiante datato 1966 e offerto a 1.4-1.8 milioni centra le aspettative con il martello che batte a 1.6 milioni di sterline. Giornata no anche per Penone – ritirati entrambi i due lotti in catalogo – e Paolini, ma anche Manzoni non brilla particolarmente. Chi invece fa registrare una performance ottima è Gianfranco Baruchello che con E se prendessimo trenta pittori… del 1977 segna il suo nuovo record: 55.000 £.
E sopra le righe è Enrico Castellani presente, tra gli altri, al lotto 147 con Untitled (Superficie bianca e rosa) dalla stima di 400-600.000 sterline. Le puntate per quest’opera del 1962 iniziano a susseguirsi veloci e senza pause fino ad arrivare a 1.175.000 £.
Per il resto la Pop Art romana, rappresentata da Mario Schifano, Tano Festa e Giosetta Fioroni rispetta le aspettative e solo quest’ultima si fa notare segnando il suo nuovo primato con l’opera La modella inglese che sente il martello battere a 45.000 £. Ettore Spalletti, pur rispettando le aspettative riesce a strappare un nuovo record con Cuscino del 1982 che viene aggiudicato per 100.000 £. Lucio Fontana non delude e le sue opere incontrano sempre il gusto del pubblico anche quando non si tratta dei soliti tagli. Ma complessivamente questa prima Italian Sale lascia un po’ perplessi e certamente c’è da aspettarsi molto di più da quella Sotheby’s che stasera metterà in vendita 47 lotti di qualità decisamente superiore e con una aspettativa pre-asta tra i 19.7 e i 27.9 milioni di sterline.
NOTA: tutti i prezzi di aggiudicazione, salvo dove indicato, non includono il buyer’s premium.