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I Musei di Pesaro: una collezione diffusa

del

L’estate di Collezione da Tiffany continua con il racconto delle collezioni italiane, attraverso la voce di chi si occupa ogni giorno della loro cura e valorizzazione. E in questa lista che sta crescendo e che fa scoprire, settimana dopo settimana, i veri tesori collezionistici della nostra penisola, non poteva mancare la tappa ai Musei Civici della città di Pesaro, luogo in cui la nostra redazione ha la sua sede operativa.

E così, in una calda giornata estiva, per raggiungere la sede dei musei abbiamo percorso le curate vie del centro storico. Giunti a destinazione ad accoglierci, nella piccola piazzetta Mosca riqualificata nel 2018, la “Scultura della Memoria” di Giuliano Vangi che raffigura i grandi della storia di Pesaro e della regione Marche: Rossini, Leopardi, Raffaello e Federico Da Montefeltro.

I musei sono ospitati dal 1936 all’interno del Palazzo Mosca, ad oggi proprietà comunale, ma precedentemente dimora di una delle famiglie più influenti della nobiltà pesarese di cui porta il nome. Infatti, una cospicua parte della raccolta museale deriva proprio dal lascito di Vittoria Mosca al Comune e comprende dipinti, arredi, avori, vetri decorati e ceramiche di grande pregio.

Ad aprirci le porte delle sale espositive è Francesca Banini, responsabile dei servizi culturali presso il Comune. Senza dubbio appassionata del suo lavoro e della collezione di cui è curatrice, attraverso le sue parole è facile cogliere la grande cura e attenzione riservata alle collezioni ospitate all’interno del museo.


Così scopriamo che il percorso espositivo è stato rinnovato nel 2013 ponendo ancora più attenzione alle norme di conservazione preventiva di ogni opera. Ogni sala è stata equipaggiata da fotocellule che attivano l’illuminazione al passaggio del visitatore, al fine di ridurre quindi al minimo l’esposizione ai raggi UV, e con apposite teche studiate per ogni tipologia di bene conservato.

Dall’importate pala di Giovanni Bellini del 1475, alle arti decorative e i pezzi in ceramica (di cui il museo vanta più di 3000 esemplari); dalle opere di Simone Cantarini alla suggestiva Caduta dei Giganti di Guido Reni; e poi ancora il nucleo di nature morte, i dipinti neoclassici di Giannandrea Lazzarini, la collezione Hercolani Rossini acquisita dalla città di Pesaro nel 1883 e la collezione Vinciguerra donata nel 2013 comprendente 180 pezzi tra vetri rari, quadri d’autore e mobilio.

Insomma ai Musei Civici pesaresi non manca proprio nulla, data anche la particolare attenzione rivolta al progetto di museo diffuso. Infatti il patrimonio cittadino non è solo quello più tradizionale custodito all’interno di Palazzo Mosca e sei suoi depositi. La casa di Giochino Rossini e il Museo monografico a lui dedicato, il Museo archeologico Oliveriano recentemente inaugurato, il Centro arti visive Pescheria, che ospita mostre temporanee sempre nuove, sono le altre tappe dell’itinerario artistico-culturale che si può seguire nel centro storico.

Itinerario che probabilmente allargherà i suoi confini verso l’entroterra, proprio in vista di Pesaro Capitale della Cultura 2024. Come annunciato dall’Assessore alla Bellezza, Daniele Vimini, è prevista un’importante collaborazione tra Pesaro e Palazzo Ducale di Urbino.

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