Prato della Valle, Padova. All’ultimo piano di uno dei palazzi che abbracciano la famosa piazza della città veneta è custodita una collezione speciale, unica e che ha dell’incredibile. Il Museo del Precinema è, da ormai venticinque anni, la casa della collezione Minci Zotti nata dalla passione della signora Laura che – scoprendo nella sua soffitta di famiglia un oggetto sconosciuto – decise di approfondire il suo utilizzo per poi diventare una vera studiosa di quelle che sono oggi chiamate Lanterne Magiche.
Andiamo per ordine. Da dove partiamo per raccontare la genesi di una raccolta storica che mette insieme vetri, macchinari, strumenti e fotografie dell’antenato del nostro moderno e contemporaneo cinema? Da dove partiamo per raccontare la bellezza dei materiali compositivi, dei legni pregiati e degli ottoni, ancora funzionanti e che rendono ancora più affascinanti questi strumenti storici?
Probabilmente il senso di magico è accresciuto dal grande spazio espositivo che presenta ancora le capriate originali risalenti al XV secolo; o forse è per via di un allestimento a suo modo immersivo e interattivo che accompagna il visitatore in un vero e proprio viaggio in cui vengono mostrate le meraviglie conservate all’interno di tradizionali bacheche museali. Qualunque sia il motivo, la prestigiosa soffitta padovana concede il privilegio di scoprire oggetti tecnici molto simili ormai a vere e proprie opere d’arte.
Con preparazione, crescente curiosità e – senza dubbio – lungimiranza, la signora Laura è riuscita nel tempo a realizzare un vero e proprio museo unico nel suo genere. Nel suo racconto c’è tutta l’emozione e la consapevolezza di chi ha ideato – forse senza accorgersene davvero – l’unica raccolta monografica dedicata al precinema.