Il 7 e 8 novembre a Torino si terrà un’importante asta di arte moderna e contemporanea organizzata da Bolaffi. Saranno messi all’incanto ben 487 lotti, suddivisi in due sessioni: la prima, che copre i lotti dal numero 1 al 174, si svolgerà martedì 7 novembre alle ore 17:00.
Questa sessione vede in catalogo una varietà di opere di diverse tecniche, dalle stampe ai multipli, alle opere su carta. La seconda sessione, programmata per l’8 novembre, comprende i lotti dal 175 al 487. Sebbene molti dei lotti di questa sessione abbiano stime modeste, tra i 100 e i 2.000€, spiccano alcune eccezioni come il lotto 183, una stampa di Andy Warhol, e il lotto 336, una t-shirt in cotone firmata Keith Haring.
Tra i pezzi forti, c’è il lotto 171, un’opera di Egon Schiele dal titolo “Liegender Akt” (Nudo sdraiato) datata 1910, con stima su richiesta. Schiele, in quel periodo, abbracciò pienamente l’espressionismo, allontanandosi dallo stile precedente influenzato da Gustav Klimt. Le opere di questo periodo sono caratterizzate da colori vividi e pennellate che, pur semplificando, caricano i soggetti di forte emotività.
Un altro artista le cui opere vantano stime elevate è Alighiero Boetti con i suoi arazzi ricamati a mano su lino. I lotti dal 73 al 83 possono essere venduti singolarmente con una stima di 50.000-80.000€ ciascuno o come un unico blocco nel lotto 83 bis, per un totale di 350.000-450.000€. Il titolo di queste opere è “Ordine e disordine”, datate 1973, anno in cui Boetti aveva già commissionato alle donne afghane le prime mappe ricamate. Le frasi idiomatiche sono riportate in verticale su questi arazzi di dimensioni 4×4.
Un altro lotto molto interessante è il numero 61: “Vaso di fiori”, un olio su tela del 1963 realizzato dal pittore francese Bernard Buffet. L’artista è noto per uno stile caratterizzato da linee rigide e spigolose che evocano la malinconia del mondo. Le linee, come in questa opera, sono spesse e nere, conferendo una sensazione di struttura e rigidità al vaso. Inoltre, è evidente una palette di colori scuri e smorzati che accentuano un sentimento di malinconia e angoscia.
Con una stima simile, tra i 40.000 e i 60.000€, troviamo un’opera di Filippo de Pisis: “Natura morta con pesce e quadro”. In quest’ultimo lavoro, possiamo osservare una fusione tra realismo e immaginazione, arricchita da elementi fantastici e onirici. Anche qui, un senso di malinconia è enfatizzato dai colori tendenzialmente scuri.
Altre due opere alle quali prestare particolare attenzione sono certamente il lotto 150 e 151, rispettivamente di Pablo Picasso e Joan Mirò, entrambi con una stima di 50.000-60.000€.
Tra i lotti con una stima media, oscillante tra i 15.000 e i 40.000€, troviamo tre artisti i cui lavori spiccano nell’asta di Bolaffi. Il primo è Giorgio de Chirico, con i lotti 56 e 57, in cui emerge costantemente un richiamo alla Grecia e a paesaggi marittimi. Il secondo, rappresentato dai lotti 75 e 76, è Mario Schifano, con le opere intitolate “Facciate” e “Paesaggio anemico”. Infine, è degno di nota il lotto 154 di Paul Klee, realizzato a matita e inchiostro su carta; i soggetti presentano linee semplici, quasi infantili, con forme geometriche ben delineate.
Tra gli artisti stranieri presenti in asta, troviamo Andy Warhol con le opere intitolate “Ladies and Gentlemen” (lotti 24 e 25, stima 8.000-12.000€). Le sue serigrafie privano i volti di ogni segno temporale specifico, trasformandoli in vere e proprie icone. I lineamenti, pur essendo semplificati, sono resi particolarmente evidenti grazie all’uso di colori contrastanti e decisi.
Un artista italiano di grande interesse è Giulio Paolini, rappresentato dal lotto 29 con una stima di 2.500-5.000€. Nelle sue opere, Paolini si interroga sulla natura dell’arte e sul ruolo dell’artista. È particolarmente noto per i suoi lavori che combinano disegni e fotografie.
Come ultimi lotti da segnalare in questa panoramica del catalogo dell’asta di Bolaffi, desidero citare i lotti 52 e 53 di Godofredo Ortega Muñoz, artista spagnolo particolarmente affascinato dai paesaggi, specialmente quelli delle terre dell’Estremadura. I colori predominanti sono terrosi e caldi, fatta eccezione per le montagne dove la palette assume toni più freddi, riuscendo comunque a catturare perfettamente l’atmosfera. La tecnica impiegata è precisa e dettagliata, ma conferisce al contempo un senso di spontaneità e vitalità.
L’ecletticità dell’asta di Bolaffi, sia per le tecniche e i supporti delle opere sia per le stime proposte, promette di attirare un vasto pubblico di collezionisti e appassionati, pronti a confrontarsi in una gara d’acquisto entusiasmante.