Il ritorno dell’euforia a Londra
L’apertura di Frieze London, mercoledì 15 ottobre, ha restituito alla città un’atmosfera da età dell’oro. I risultati da Christie’s e da Sotheby’s in serata hanno confermato la ripresa con un risultato record e totali più alti per una Evening Sale della Frieze Week negli ultimi anni.
Nonostante meno collezionisti da Stati Uniti e Asia, Londra ha accolto un mix di collezionisti britannici ed europei, italiani inclusi, generando vendite solide a tutti i livelli di mercato. VIP e visitatori hanno animato i corridoi già a mezzogiorno, tra brindisi e trattative, trasformando la fiera in uno spettacolo di stile e opulenza europea.
Come ha confermato anche l’advisor Philip Hoffman, di New Perspective Art Partners e Fine Art Group, l’atmosfera era “eccezionalmente vibrante”: molte gallerie hanno superato le aspettative, e gli Old Master hanno realizzato vendite fino a quattro volte superiori allo scorso anno.
L’umore a Regent’s Park era talmente positivo che anche Gagosian – solitamente restio a diffondere numeri – ha annunciato con soddisfazione il sold-out entro mezzogiorno della sua personale di Lauren Halsey.
Le gallerie internazionali brillano
Fra le mega, lo stand di Zwirner era dominato da una grande fotografia astratta di Wolfgang Tillmans, con due opere del fotografo svizzero vendute tra £115.000 e £250.000. Altri momenti salienti includevano un dipinto di Steven Shearer a £550.000, due opere di Lucas Arruda tra £320.000 e £350.000, un lavoro su carta di Elizabeth Peyton a £300.000 e uno di Lisa Yuskavage a £180.000. Due opere significative su carta di Kerry James Marshall sono state vendute £65.000 ciascuna, in concomitanza con una grande retrospettiva alla Royal Academy of Arts. La galleria ha anche collocato un dipinto di Victor Man, che ha inaugurato la sua ultima mostra lì la stessa settimana.
Altre vendite includevano due opere di Christopher Williams tra £45.000 e £50.000, due opere su carta di Huma Bhabha £45.000 ciascuna, un dipinto di Sosa Joseph £35.000 e quattro dipinti di Frank Walter £18.000 ciascuno.
Hauser & Wirth ha preso un’intera parete del suo stand con un nuovo grande dipinto di George Rouy, immediatamente venduto a £275.000. Altri nomi richiesti del roster della galleria includevano un dipinto di Avery Singer (ispirato a Boccioni) venduto a £800.000, Ellen Gallagher a £950.000, George Condo £200.000, Keith Tyson e Henry Taylor £300.000 ciascuno, Angel Otero £285.000, Lee Bul £260.000, Takesada Matsutani £250.000, Anj Smith £170.000, Lorna Simpson £150.000, Allison Katz £45.000, Jenny Holzer £40.000 e due opere di Christina Kimeze £40.000 ciascuna.
Thaddaeus Ropac ha avuto una giornata da blockbuster: Robert Rauschenberg £850.000, una scultura di Gormley £500.000 ciascuna, Daniel Richter £420.000, Tony Cragg £360.000, Erwin Wurm £330.000 a Frieze Sculpture, Gilbert & George £225.000, Liza Lou £225.000, Joan Snyder £175.000, due dipinti di Megan Rooney £90.000 ciascuno, ZADIE XA £90.000, Oliver Beer £55.000, Hans Josephsohn £60.000, Antony Gormley £50.000 e un’altra opera di Joan Snyder £15.000, con il 10% devoluto al Gallery Climate Coalition.

Lisson ha occupato un’intera parete con un monumentale arazzo di Otobong Nkanga, estensione del racconto ecologico presentato al MoMA. La galleria ha registrato solide vendite il primo giorno, tra cui una scultura di Ryan Gander £85.000 e due opere di Sarah Cunningham £26.000 ciascuna.
Anche gli artisti di profilo museale erano richiesti. Lehmann Maupin ha collocato oltre quindici opere di Do Ho Suh, in concomitanza con la sua grande retrospettiva “Do Ho Suh: Walk the House” al Tate Modern fino al 26 ottobre. Isabella Icoz, partner della galleria, ci ha detto: “Partecipiamo a Frieze London da 21 anni e da sei abbiamo una sede in città. Negli anni abbiamo visto da vicino la costanza e la resilienza del mercato. Questa settimana ha celebrato il successo dei nostri artisti basati a Londra, incluso Do Ho Suh.” Altri artisti presenti includono Gilbert & George e Teresa Solar Abboud.
Trend e successi nelle vendite
Il duo di Peter Blum ha venduto cinque opere di Rebecca Ward per £125.000, mirate a musei e curatori. Un chiaro trend è stato l’interesse per opere spiritualmente orientate e in armonia con la natura: White Cube ha presentato Marguerite Humeau, Howardena Pindell e Sara Flores. Vendite: Humeau bronzo £200.000, bronzi aggiuntivi £65.000 e £50.000, tre opere su carta £65.000, £65.000 e £40.000, Pindell £150.000, Flores £115.000 e £70.000.

Pace ha dedicato lo stand a William Monk, sette dipinti venduti da £30.000 a £295.000 a collezionisti in Europa e Asia. A Frieze Masters ha esposto i ritratti backstage di Peter Hujar, vendendo sei opere prima della sua mostra al Morgan Library 2026. Sean Kelly ha presentato Julian Charrière, Sam Moyer e Laurent Grasso: “Abbiamo avuto un eccellente primo giorno,” ci ha detto Cécile Panzieri.
Olney Gleason (ex Kasmin) ha venduto Robert Indiana £200.000, Diana Al-Hadid £90.000, tre opere di Sara Anstis £10.000-£50.000, due Cynthia Daignault, due Alexis Ralaivao, un’opera di Vanessa German e una di Lyn Liu.
Timothy Taylor ha quasi esaurito il booth di Daniel Crews-Chubb £70.000-£95.000. GRIMM ha venduto 15 opere, tra cui Louise Giovanelli £80.000, Gabriella Boyd £33.000 e quattro opere di Anna Ruth €5.000-14.000. Altri: Daniel Richter £120.000, Tommy Harrison £25.000, Angela Heisch £45.000, Jonathan Wateridge £7.000, Ciarán Murphy £9.000, Rafał Topolewski £12.000, Fischer Mustin £3.850, Anders Davidsen £13.000 e due Liza Jo Eilers $6.000.
Focus su arte coreana e indiana
La domanda per l’arte coreana resta alta: Tina Kim Gallery ha venduto Ha Chong-Hyun £550.000, Kibong Rhee £100.000 e £80.000, Lee ShinJa £70.000, Pacita Abad £35.000, Maia Ruth Lee £24.000. Kukje ha venduto Ha Chong-Hyun £230.000-£313.600, Kibong Rhee £90.000-£108.000, Kim Yun Shin £20.000-£24.000, Park Chan-kyong £2.500-£3.000 e Heejoon Lee £5.000-£6.000. Johyun Gallery ha abbinato Lee Bae a Kim Taek Sang a Frieze London, e Park Seo-Bo a Frieze Masters, registrando forti vendite.
Diverse anche le gallerie dall’India Frieze quest’anno, sottolineando il ruolo sempre più importante del paese nel mercato globale dell’arte. In prima linea, una delle gallerie principali Vadehra Art Gallery ha registrato numerose vendite, da £6.000 a £32.000, tra artisti affermati ed emergenti dall’India e dalla sua diaspora globale.
Dialoghi globali: Medio Oriente e nuove sperimentazioni
Dall’Arabia Saudia, ATHR Gallery ha presentato Daniah Alsaleh e Basmah Felemban, esplorando paesaggi naturali e culturali in continuo cambiamento. La galleria ha venduto cinque opere di Alsaleh (da £2.400 a £5.500), un’opera di Felemban (£2.515) e una stampa fotografica di Mohammad Alfaraj (£1.900).
Frieze London ha confermato il suo respiro globale a ogni livello, come poi soprattutto la dimensione di ricerca internazionale. Nella sezione Focus le presentazioni più sperimentali. Qui Gypsum dal Cairo ha presentato due giovani artiste egiziane con rilievi ceramici e arazzi cuciti a mano, collocando i due arazzi di Marianne Fahmy a circa £12.000 ciascuno. Esaurito entro sera lo stand bipersonale di El Apartamento con gli artisti cubani Ariamna Contino e Alex Hernández, con prezzi tra i £4.800 e £44.000.
Da Shanghai Vacancy ha presentato i dipinti di Xingzi Gu, tra sogno e introspezione, mentre la messicana LLANO ha debuttato a Frieze con il lavoro Enrique López Llamas, indagando ripetizione e fallimento come meccanismi di vita e arte fra satira e parodia. Christelle Oyiri con Gathering ha proposto un’installazione multimediale acid-green, critica sugli effetti del pesticida clordecone in Martinica e Guadalupa, a seguito della sua personale questa estate alla tate.
Echoes of the Present: storie condivise e nuove narrazioni
Particolarmente rilevante era la sezione tematica Echoes of the Present, curata da Jareh Das, che esplora un dialogo intergenerazionale tra artisti contemporanei di Brasile, Africa e delle loro diaspore. Non un raggruppamento geografico, ma un percorso di storie condivise e affinità estetiche radicate nella migrazione forzata degli africani attraverso l’Atlantico, sostenute da continui scambi culturali, con narrazioni parallele di memoria, rituale e resilienza.
Tra i contributi più incisivi, Simões de Assis di São Paulo ha presentato il giovane Diambe, le cui tele a tempera su lino e olio richiamano la patina organica delle loro forme fantastiche in bronzo, creando superfici antiche e presenti al tempo stesso, radicate nella natura e attuate verso un futuro simbiotico. Mitre Galeria ha presentato l’artista afro-brasiliana Aline Motta, le cui fotografie 3D stereoscopiche intrecciano archivi familiari e presente, incarnando la presenza ancestrale e confrontando l’oblio della storia della schiavitù.
Appena dopo la chiusura della sua mostra al MoMA PS1, l’artista di Luanda Sandra Poulson ha presentato un’installazione politicamente e memorialmente significativa con Jahmek Contemporary.
Frieze Masters: l’eleganza del passato

A Frieze Masters, l’edizione 2025 ha davvero rivaleggiato con Art Basel e TEFAF Maastricht per ambizione enciclopedica, con presentazioni di qualità museale, riscoperta storica, oggetti rari e manoscritti, oltre a cinque-sette maestri blue-chip a ancorare la fiera.
Venduta nelle prime ore per £650.000, una testa di triceratopo del Cretaceo Superiore (circa 68 milioni di anni fa) esposta da David Aaron all’ingresso. La galleria ha riportato una dozzina di altre vendite di reperti, da figurine cicladiche perfettamente conservate a uno scheletro completo di Nimravidae del periodo Oligocene (circa 33,7-23,8 milioni di anni fa) venduto per una cifra a sei cifre. “Frieze Masters attrae sempre collezionisti e curatori da tutto il mondo. Quest’anno l’apertura della fiera è stata eccellente,” ci ha detto Salomon Aaron, direttore della galleria.
Sul fronte modern and contemporary, la galleria newyorkese nota per riscoprire e rilanciare patrimoni artistici ha messo in evidenza la pittrice americana Janice Biala (1903-2000) nella sezione Spotlight di Frieze Masters 2025. La presentazione includeva sette dipinti dagli anni ’50 e ’60, esemplari del suo stile di fusione culturale tra USA e Parigi. Entro sera, quattro opere erano state vendute, tra £14.400 e £44.000.
Tra le presentazioni più memorabili, la gallerista di San Francisco Wendi Norris ha esposto una culla scolpita a forma di veliero da Leonora Carrington, coperta da un denso racconto pittorico simbolico sul ciclo della vita come viaggio fantastico ispirato a fiabe, miti e immaginazione dell’artista. Realizzata per la sua figlioccia, è la seconda scultura più grande mai prodotta da Carrington, dopo l’opera record venduta da Christie’s, e porta un prezzo a sei cifre.
Tra i nomi blue-chip, Gagosian ha presentato nuove virtuosistiche opere di Glenn Brown ispirate alla storia dell’arte, mentre Ben Brown ha abbinato Fontana e Boetti alle creazioni dei molto richiesti Claude e François-Xavier Lalanne, con vendite tra £240.000 e £640.000.
L’interesse internazionale per l’arte aborigena è cresciuto visibilmente, soprattutto in vista della retrospettiva di Emily Kame Kngwarreye al Tate Modern. D’Lan Contemporary ha registrato immediate risposte di mercato: vendite per artisti del Western Desert della generazione successiva a Kngwarreye, con Makinti Napanangka da £48.000 a £120.000, culminando in un record di £224.000 per un Lupulnga 2008 a un collezionista privato di New York. Sono stati collocati anche due lavori di Naata Nungurrayi, £112.000 e £224.000, entrambi acquistati da collezioni private newyorkesi, confermando la domanda globale per artiste aborigene femminili di rilievo storico.
Conclusione: Londra al centro del mondo dell’arte
L’elenco di vendite e presentazioni a entrambe le fiere dimostra che Frieze London resta una piattaforma internazionale di primo piano, strategicamente vitale per il mercato e il mondo dell’arte. Lontana dall’essere oscurata, Frieze London non solo convive con il nuovo Art Basel Paris, ma dimostra di poter competere ai massimi livelli e mantenere la propria posizione come piazza principale nella regione.