La settimana dell’arte appena conclusa a Miami è stata l’ultimo termometro dello status del mercato dell’arte alla fine di quest’anno.
È ormai chiaro che il ritmo è cambiato: ci sono state vendite, ma non con il volume e la rapidità di prima. I compratori sono sempre più prudenti a causa di una chiara correzione di mercato che ha portato anche le gallerie stesse a essere più strategiche in questa edizione, decidendo di presentare perlopiù una selezione strategica di opere degli artisti delle proprie scuderie.
Le opere eccentriche che solitamente diventano notizia virale durante Art Basel Miami sono praticamente assenti quest’anno: nessuna banana o ATM machine firmate Perrotin, ma al massimo c’è stata l’opera monumentale fatta di Lego di Ai Wei Wei “Washington Crossing the Delaware (2023)” presentata da neugerriemschneider o la clawn machine a gettoni “Fantasy World (2023)” di Anthony Olumbunmi Akinbolanella mostra curata da Larry Ossei-Mensah e presentata da ARTNOIR e UBS vicino alla lounge.
Il pubblico a Miami quest’anno è stato principalmente americano, quasi del tutto assenti gli asiatici e gli europei – ad eccezione degli italiani. Fra le celebrities che tutti cercavano di avvistare, alla fine ha fatto la sua comparsa anche Jeff Bezos, che si è trasferito da poco in città.
Art Basel Miami, tenutosi dal 6 al 10 dicembre, ha riunito quest’anno 277 gallerie internazionali di spicco nei suoi cinque settori e attirato un’affluenza complessiva di 79.000 persone durante i giorni dedicati ai VIP e al pubblico.
Vincenzo De Bellis, direttore dell’edizione 2023 di Art Basel Miami Beach, ha commentato: “Questa edizione di Art Basel Miami Beach è stata indescrivibilmente speciale, essendo la mia prima esperienza della fiera come direttore. È stata una settimana di profonde conoscenze e scoperte con la comunità di Art Basel a Miami Beach – le nostre gallerie e i loro artisti, i nostri collaboratori istituzionali e i nostri partner nuovi e di lunga data. Avendo vissuto la fiera da molti punti di vista diversi nel corso degli anni, Art Basel Miami Beach è davvero diversa da qualsiasi altro evento nel mondo dell’arte e senza dubbio la più significativa delle Americhe. Sono entusiasta di lavorare con il nostro team per continuare a promuovere questa fiera vitale nel futuro”.
A dare fiducia durante la prima giornata, è stata la vendita stellare da 20 milioni USD per un’opera molto tarda di Philip Guston, “Painter at Night” del 1979, presso Hauser & Wirth. L’ultima vendita pubblica dell’opera, proveniente dalla collezione di Emily e Jerry Speigel, risale al 2017 per 12,5 milioni di dollari.
Da lì in poi i prezzi sono stati perlopiù a sei cifre: Jeffrey Deitch ha “piazzato” un dipinto di Barkley Hendricks del valore di 6,5 milioni USD, mentre Hauser & Wirth ha inoltre dichiarato di aver venduto un’opera di George Condo per 2,4 milioni di dollari come opera del mercato primario, insieme ad altre opere come “Henry Taylor MADE IN MEXICO” per 1 milione di dollari e le opere di Firelei Baez (495.000 dollari) e Flora Yukhnovich (GPB 320.000), entrambe recentemente entrate nel roster della galleria. Hauser & Wirth ha inoltre venduto un’opera su tela di Gary Simmons per 395.000 USD, grazie all’attenzione suscitata dalla grande personale dedicata da PAMM Miami.
Fra le opere da un milione vendute da David Zwirner ci sono stati tre dipinti di Robert Ryman per prezzi compresi tra i 2 e i 3 milioni di dollari l’uno (attualmente soggetto di una mostra personale tra le sedi di New York e Londra), una Marlene Dumas da 9 milioni, un’opera di Alice Neel da 2 milioni e un’opera di Noah Davis per 1,7 milioni.
Thaddaeus Ropac ha invece venduto un Rober Rauschenberg in rame del 1985 per 1,7 milioni di dollari e un’opera di George Baselitz per 1,2 milioni.
White Cube ha venduto un’opera di Park Seo-bo, “Ecriture No. 191-75” per 1,5 milioni di dollari, dopo la recente scomparsa dell’artista. Mentre presso lo stand da milioni di Acquavella Gallery è stata venduta un’opera di Roy Lichtenstein del 1968, precedentemente di proprietà di Andy Warhol – la Whitney sta lavorando a una retrospettiva prevista per il 2026 in un rilancio del mercato dell’artista che si fa presagire già dalle numerose opere in vari stand.
Da Lehman Maupin vari OSGEMEOS sono stati venduti a prestigiose collezioni con prezzi compresi tra i 250.000 e i 300.000 USD, mentre un’opera ambiziosa di Lee Bul è stata venduta nella stessa fascia di prezzo dopo l’annuncio che l’artista avrà la prossima commissione per il Met di New York.
Continua la richiesta per alcuni nomi del contemporaneo con accesso pressoché impossibile come l’olio di Naudline Pierre venduto da James Cohan per 100,000 insieme ad una serie di opere più piccole sui 12,000 e 18,000 USD o il Nicholas Party da 520,000 USD venduto insieme ai due Sayre Gomez ( rispettivamente 80,000 e 215,000 USD) da Xavier Hufkens.
Kohn Gallery ha invece venduto subito un’opera di Ilana Savdie per 150.000 USD a seguito della sua mostra personale presso la Whitney di New York, mentre un olio di lino di Lucy Bull di quest’anno ha trovato un fortunato compratore per 250.000 USD, mentre i prezzi dell’artista all’asta continuano a salire. Sold out anche per i dipinti dell’artista messicana Hilda Palafox di Proyectos Monclova, che ha presentato anche un’ampia opera murale in ceramica dell’artista con un prezzo di 150.000 USD. Tre opere di Tau Lewis sono state vendute da Night Gallery per 75.000 USD, di cui una ad una fondazione di Singapore, nello stesso periodo in cui erano in mostra anche all’ICA di Miami.
Prevedibile il sold out da Perrotin delle opere di Emma Webster, oggi richiestissima soprattutto in Asia,con prezzi fra i 80,000 e 175,000 USD, accompagnata da altre due artiste star fra primario e secondario come Emily Mae Smith (range 200,000 – 300,000 USD) e Danielle Ochard ( 2 opere, range 50,000 e 85,000 USD).
Fra le gallerie italiane, sembra che Mazzoleni sia soddisfatta delle vendite. La galleria ha presentato una selezione di opere di maestri italiani del Dopoguerra, tra cui Carla Accardi, Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi e Salvo, mettendo in dialogo anche esponenti di spicco dell’arte cinetica e ottica, come Jesús Rafael Soto e Victor Vasarely.
E’ stata confermata la vendita di un’opera di Lucio Fontana, “Concetto Spaziale, Attese”, da 850.000 – 950.000 USD entro la domenica.
Ottimo riscontro anche per la presentazione di Cardi Gallery, che ha invece venduto, tra le altre opere, un Donald Judd per 700.000 USD, tre opere di Davide Baliano con prezzi compresi tra 30.000 e 60.000 USD e un Mimmo Paladino su legno per 160.000 USD – nella stessa settimana, la presentazione annuale della collezione Margullieres ha mostrato un’intera sala dedicata al maestro italiano.
Anche la Galleria Continua ha avuto stand con nomi internazionali, tra cui un dittico in metallo di JR della serie “Women are Heroes”, con un prezzo compreso tra 200.000 e 300.000 USD – l’artista ha inaugurato in questa settimana un ampio progetto pubblico intitolato “The Chronicles of Miami” nel Design District di Miami, frutto di una operazione che ha visto JR scattare più di 1000 ritratti di residenti della città tradotto in un monumentale murales che ne celebra la multiculturalità. Sabato JR ha anche intrattenuto una interessante conversazione con Robert De Niro ad Art Basel.
Per scoprire nuovi talenti in fiera bisognava invece visitare e esplorare con attenzione le sezioni NOVA e POSITIONS, dove si sono distinti sicuramente i booth di Mrs. New York con le sculture elaborate ma misteriose di Nickola Pottinger e la pittura enigmatica dell’artista portoricano Esaí Alfredo, che è andata sold out il primo giorno di Preview con prezzi compresi tra 11.000 e 35.000 USD da Spinello Projects.
Nella sezione NOVA Document ha riportato la vendita di 2 opere Erin Jane Nelson fra i 8,000 e 12,000 USD e 2 Anneke Eusenn per 23,000 e 18,000 USD.
Quest’anno, maggiori occasioni di nuove scoperte sono state offerte anche da NADA, che si è tenuta agli Ice Studios dal 5 al 9 dicembre. Nonostante l’ampia presenza di pittura, talvolta ripetitiva, sono stati presenti anche alcuni stand ben curati che hanno generato buone vendite e acquisizioni.
Sempre il 5 dicembre, ma tenuta aperta fino al 10 a South Beach, ha aperto UNTITLED che quest’anno presentava espositori provenienti da più di 38 paesi, con vari nuovi ingressi.
Ci sono state anche varie mostre nella sempre più ricca scena di istituzioni pubbliche e private e gallerie in città. Tra queste: una mostra dedicata a Mimmo Paladino affiancata da un dialogo tra Motherwell, Segal, Stella e un focus sulla fotografia street di Helen Levitt dalla collezione Margulies at the Warehouse; mostre personali di Tau Lewis, Ahmed Morsie, Sasha Gordon e una retrospettiva di Charles Gaines (1992-2023) presso l’Institute of Contemporary Art, Miami (ICA Miami) e Carola Bravo presso The Bass. Al Pérez Art Museum Miami (PAMM), ci sono stati vari focus sulla ricerca artistica di singoli artisti come Joan Didion, Madeleine Hunt-Ehrlich, Marcela Cantuária, Jason Seife e una grande personale dedicata a Gary Simmons, celebrata con il consueto gala del PAMM che quest’anno ha incluso un attesissimo concerto di George Clinton.
Ma questo è stato solo uno dei tantissimi eventi e feste che hanno animato la settimana a partire dalla domenica precedente, perché se il ritmo del mercato dell’arte può rallentare, non rallenta il ritmo del jet set artistico che è diventato sempre di più un fenomeno di lifestyle per molti.