Mentre scorre l’ultimo giorno di ArtVerona 2014, è il momento di riordinare i tanti appunti presi durante la visita in fiera. Impressioni rapide, segnate sul quaderno e nate da incontri diretti con le opere. Passato il primo senso di frastornamento che mi coglie sempre quando entro in una fiera, ecco che trovo il bandolo della matassa e inizio a seguire il sentiero che mi sono tracciato prima di arrivare a Verona. Passo in rassegna le varie aree, gli stand e le opere – tra nomi storici e talenti emergenti. La qualità media è decisamente apprezzabile, anche se mancano alcuni nomi (giovani) che mi sarebbe piaciuto vedere. Ma questo è un appunto del tutto personale che lascia il tempo che trova.
Tra quello che c’è (tanto), la prima cosa che mi colpisce è Alberi di Mauel Felisi che campeggia nello stand di Fabbrica EOS. Si tratta di un’opera del 2014 di grande formato (286×141 cm) di quest’artista milanese (n. 1976) che attraverso una sapiente fusione di linguaggi diversi (pittura, fotografia, decorazione ecc.) crea un mosaico che diviene espressione della ricerca dell’uomo contemporaneo di un ritorno ad un rapporto certamente più equilibrato con la natura e le cose del mondo. Un’opera, quella esposta dalla galleria milanese, che mi fa tornare in mente dei versi di Baudelaire: “La natura è un tempio in cui viventi / colonne lasciano talvolta sfuggire / confuse parole; l’uomo vi passa, / attraverso foreste di simboli, / che lo guardano con sguardi familiari. / Simili a lunghi echi, / che di lontano si confondano / in una tenebrosa e profonda unità / – vasta come la notte e la luce – / i profumi, i colori e i suoni si rispondono […]”.
Qualche stand più in là, ecco la Galleria Montoro 12 di Roma che, oltre al lavoro di Emmanuele de Ruvo – giovane artista italiano che sta crescendo molto –, presenta il giovane Faig Ahmed (n. 1982) che recentemente sta concentrando la sua ricerca sulle qualità artistiche dei tappeti prodotti nel suo paese natale: l’Azerbaijan. Ne scompone la struttura tradizionale, ricomponendone gli elementi base in modo casuale, giungendo, infine, a combinarli con le forme della scultura contemporanea. Una riflessione profonda sul ruolo della tradizione nella creazione di una società e di un sistema in grado di autoregolamentarsi e sui cambiamenti imposti dalla globalizzazione. Un artista che voglio assolutamente approfondire.
La galleria PH Neutro di Pietrasanta espone una bella serie di lavori del fotografo americano Jefferson Hayman, mentre lo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano propone le foto del giovanissimo Marco Schifano. La Galleria Punto sull’Arte di Varese attrae, invece, il mio sguardo con i lavori dell’artista sloveno Jernej Forbici (n. 1980). Dipinti che mi richiamano alla mente certe atmosfere preraffaellite o alcuni particolari leonardeschi, ma carichi di una tesione post-moderna che rimanda ad una bellezza del mondo che l’uomo contemporaneo sta (neanche troppo lentamente) distruggendo.
Dai miei appunti, poi, salta fuori la Five Gallery di Lugano che per ArtVerona porta nel suo stand una selezione di giovanissimi artisti usciti dall’Accademia di Brera tra i quali mi piace segnalare Federico Unia (n. 1983), Carlo Alberto Rastelli (n. 1986) e Riccardo Garolla (n. 1986). Di cui spero di poter riparlare presto. Una menzione particolare, infine, spetta a Luigi Presicce che, con l’opera Allegoria astratta dell’atelier del pittore all’inferno tra le punte gemelle, si è aggiudicato l’edizione 2014 di Icona, il premio-acquisto bandito ogni anno da ArtVerona. L’opera, presentata in fiera dalla Galleria Bianconi di Milano, sarà conservata presso il MART di Rovereto e verrà utilizzata come immagine della prossima edizione della fiera veronese.
Questa la motivazione del premio rilasciata dalla Commissione ICONA, presieduta per questa decima edizione di ArtVerona da Cristiana Collu, direttore del MART: «La stratificazione di rimandi culturali alla storia dell’arte e della pittura, aggiornata secondo una modalità performativa, fanno sì che l’opera selezionata per il Concorso ICONA 2014 sia Allegoria astratta dell’atelier del pittore all’inferno tra le punte gemelle di Luigi Presicce. Si tratta di un lavoro inedito dove tradizione e innovazione vengono sintetizzate in modo originale coerentemente con l’identità rinnovata di ArtVerona|Art Project Fair».