Fine aprile ricca di appuntamenti per il mercato italiano delle aste e a cui dedicheremo le nostre prossime letture catalogo. Iniziamo con la genovese Boetto che per il suo appuntamento primaverile del 20 aprile ha messo insieme un bel catalogo di 310 lotti di arte moderna e contemporanea.
Guidano la selezione la biro su carta Aerei (1992) di Alighiero Boetti – proveniente da una collezione privata di Genova e proposta al lotto 234 con una stima di 300-500.000 euro – e Scomposizione dinamica di Umberto Boccioni: una piccola tempera su cartoncino del 1913 che incontriamo al lotto 39 con una stima di 80-100.000 euro.
Top lot a parte, il catalogo Boetto non manca di lotti interessanti, a partire da quello di apertura. Una bella Natura morta con cinque oggetti del 1956 di Giorgio Morandi. Si tratta di un’acquaforte tirata in 150 esemplari di cui quello offerto è il 146° (lotto 1, stima: 8-9.000 euro).
Poco dopo troviamo Nudo d’uomo (lotto 5), cartone del 1927 di Filippo de Pisis di piccole dimensioni e valutato 18-20.000 euro. Artista che ritroviamo, passati alcuni lavori di Giacomo Manzù e un bronzetto di Arturo Martini, al lotto 19 con una Natura morta con pesce e bottiglie datata 1925 e stimata 12-15.000 euro. Anche in questo caso si tratta di un olio su cartone.
Dodici lotti dopo abbiamo invece un piccolo ma prezioso collage futurista di Giulio d’Anna (lotto 37, stima: 18-20.000 euro). Passata la Scomposizione dinamica di Umberto Boccioni di cui abbiamo già parlato, ecco un bellissimo lavoro di Pino Pascali: Informale (Muffa) del 1958, realizzato a tempera nera su cartoncino (lotto 71, stima: 3-4.000 euro).
Mentre al lotto 82 abbiamo un raro lavoro storico di Giuseppe Chiari: 1+2+3+4 del 1965 realizzato a biro su carta e pentagramma (stima: 2-3.000 euro). Seguono, a poca distanza, alcuni cartoni di Paolo Masi di cui uno del 1977 (lotto 98, stima: 2-3.000 euro). Pregevole, in chiusura della prima sessione, la piccola acquaforte di Yves Tanguy, pezzo unico del 1937 con una stima di 8-10.000 euro.
Più ricca la seconda parte dall’asta che si apre con opere degli anni Sessanta di Mauro Reggiani e Achille Perilli, per poi proporre al lotto 187 un cellotex di Alberto Burri, Progetto grafico per operazione Arcevia (1975), valutato 40-50.000 euro.
Poco dopo abbiamo una bella carta di Boetti del 1985, Senza titolo (Clessidra cerniera e vicersa), da cui emerge il lato più concettuale dall’artista, proposto con una stima di 20-27.000 euro. Più avanti spiccano un collage di Enrico Baj del 1974, A couple of noses (lotto 207, stima: 30-38.000 euro) e un piccolo decollage di Mimmo Rotella (lotto 208, stima: 8-12.000 euro).
Il catalogo prosegue, poi, con Emilio Isgrò, Lucio Fontana, Nunzio, fino ad arrivare alla piccola sezione dedicata a Carol Rama: sette opere che partono da una Dorina del 1942 e attraversano il percorso creativo dell’artista torinese per arrivare ad un’Araldica del 2002.
Ma ecco una bella selezione di lavori di Piero Dorazio (lotti 229-233) che aprono la strada ai già citati Aerei di Boetti e ci guidano ad un finale d’asta in cui spiccano tre grossi nuclei di opere dedicati a Mario Schifano – del quale segnaliamo un Paesaggio TV della seconda metà degli anni Settanta (lotto 236, 6-7.000 euro) -, Ben Vautier e Daniel Spoerri.
Ma la parte conclusiva di questo catalogo è un piccolo fuoco d’artificio, con opere di Keith Haring, Arman, Cesar, James Brown, Denis Oppenheim, Tracy Emin & Sarah Lucas, Sebastian Matta e una selezione di fotografia dove spiccano Cindy Sherman, Shirin Neshat e un intervento di Joseph Kosuth: Cathexis 33 del 1981 (lotto 299, stima: 25-40.000 euro).
Chiudiamo questa nostra lettura segnalandovi, in questi tempi in cui il mondo digitale sta attirando così tanto l’attenzione, la presenza in catalogo di uno dei personaggi del gioco arcade Space Invader realizzati con piccole piastrelle che simulano i pixel dall’artista urbano francese Frank Slama in arte Invader (lotto 280, stima: 4500-6000 euro).