Terzo appuntamento con le nostre “Letture Catalogo” che questa settimana triplicano addirittura, visto l’approssimarsi degli appuntamenti di dicembre. Oggi ci dedichiamo alle aste di moderna e contemporanea di Bozner Kunstaulktionen – che analizziamo per la prima volta – e Pandolfini.
Da Crali a De Dominicis: ecco il catalogo Bozner di novembre
Alcuni protagonisti storici della aste italiane ma anche tante primizie; artisti storicizzati tutti da riscoprire da parte di un collezionismo più attento all’arte che non all’investimento. Il catalogo messo insieme da Bozner Kunstaulktionen per il prossimo 30 novembre forse non è il più interessanti tra quelli che ci sono arrivati in redazione, ma ha decisamente i suoi “numeri” e merita tutta la vostra attenzione.
177 i lotti che saranno battuti nella splendida cornice di Castel Mareccio a Bolzano a partire dalle ore 18. Si comincia al lotto 2 con un interessante esemplare di Aeropittura futurista datato 1923: Acrobazia Aerea, olio su tela di Tullio Crali proveniente da un collezione privata milanese e che parte da una base d’asta di 30.000 euro.
Da non trascurare, a mio avviso, la tela del 1931 a firma di Giovanni Korompay che arriva subito dopo al lotto 4 con una base di 2000 euro. Lucido sostenitore del Futurismo fin dagli anni Venti, Korompay è stato uno dei protagonisti della nostra Avanguardia storica anche se oggi piuttosto trascurato e meriterebbe di essere riscoperto. Anche se ciò non è facilitato dal fatto che nel 1944 una bomba distrusse quasi tutta la sua produzione artistica e i suoi documenti. Questo però fa sì che il lotto in asta da Bozner sia piuttosto raro.
Il catalogo della Bozner Kunstaulktionen prosegue poi con una bella proposta di grafica d’autore con un acquaforte su carta giapponese di James Ensor (lotto 7, base: 2500 euro) e una matita di Otto Dix (lotto 10, base: 9000 euro). Ma non mancano lavori su carta di Gino Severini, Lucio Fontana, George Grosz e Fortunato Depero o, più avanti nei lotti, di Alberto Burri.
Tra i lotti più preziosi, un Ritratto di fanciulla di Massimo Campigli degli anni ’30, proposto al lotto 18 con una base di 20.000 euro. La stessa a cui è presentato il lotto di “copertina”: La Vacca Lunatica, (base d’asta 20.000 euro), scultura in ottone di Fausto Melotti del 1961 che troviamo al lotto 24.
Due lotti Dopo abbiamo, invece, Pasta Gazzola, decollage su tela del 1962 di Mimmo Rotella proposto con una base di 12.000 euro. L’opera, acquistata nel 1971 dall’attuale proprietario dalla Galleria Ala di Milano è in attesa dell’archiviazione presso la Fondazione dell’artista. Non sono un grande amante delle opere su carta di Emilio Vedova – nonostante adori il suo lavoro – ma il Senza titolo del 1964 che la Bozner propone al lotto 31 con una base di 9.000 euro devo dire che è decisamente intrigante.
E tra le carte più interessanti di questa asta non posso non citare i due lavori di Sol LeWitt che trovo ai lotti 56 e 57, entrambi del 1982. Passata una parentesi dedicata alla Pop Art romana se ne apre poi una dedicata alla Pittura Analitica dove spicca un lavoro di Rodolfo Aricò del 1973: Radicario (base: 25.000 euro).
Impossibile, poi, non citare Ibrida, opera degli anni Ottanta di Gino De Dominicis, il pezzo più prezioso di questo catalogo realizzata a foglia d’oro su tavola e con una base di partenza di 45.000 euro. Da non tralasciare, infine, la selezione di fotografie dove troviamo, oltre ad alcuni scatti di Robert Mapplethorpe, un lavoro di Giorgio Ciam: Autoritratto del 1976 (lotto 118, base: 700 euro).
De Chirico e Crippa le star di Pandolfini
Dopo l’esposizione nella sede di Romal’intero catalogo della vendita di Arte Moderna e Contemporanea messo insieme dalla Casa d’Aste fiorentina Pandolfini arriverà il 29 novembre prossimo nei locali espositivi del Centro Svizzero di Via Palestro 2 a Milano, dove sarà battuta il 3 dicembre prossimo. Cuore dell’asta, che si compone di 165 lotti, un nucleo di 5 lavori di Roberto Crippa datati tra il 1950 ed il 1963 e provenienti da due importanti collezioni private. Tra queste, da citare, un esemplare di Spirale eseguito nel 1951 e Notturno in un cantiere navale, olio su tavola del 1963 presentate rispettivamente ai lotti 101 e 107 con una stima di 15.000-22.000 e 25.000-35.000 euro.
Il boccone più ghiotto di questa asta è però la tela Trophée di Giorgio De Chirico; un olio su tela eseguito nel 1928 e presentato al lotto 115 con una valutazione di 500.000-800.000 euro e appartenente a quei dipinti “enigmatici” che il De Chirico crea prima della nascita della Metafisica.
Seguono questo capolavoro di De Chirico, alcuni lavori futuristi, tra i quali spiccano due importanti opere di Giulio D’Anna di cui una è Stormo aereo + paesaggio simultaneo, offerta al lotto 78 con una stima di 35.000-55.000 euro.
Particolare attenzione è posta poi dal catalogo Pandolifini anche al Secondo dopo-guerra, tra Astrattismo e Realismo, sia italiano sia internazionale. E così abbiamo un bel lavoro di Afro del 1951, Raffineria (Lotto 16, Stima: € 38.000 – 58.000) e, sempre dello stesso anno con lo stesso titolo, una tela di Giuseppe Santomaso (Lotto 30; stima: € 50.000 / 70.000).
Al lotto 50 abbiamo, invece, Composizione con ingranaggi tela di Giulio Turcato datata 1962 (stima: € 35.000 – 65.000) che si è guadagnata anche la copertina del catalogo Pandolfini. Seguono lavori di Franco Gentilini, Michele De Gregorio, Paolo Scheggi, Victor Vasarely, Jorrit Tornquist, Hsiao Chin e Renato Mambor.
Sono questi alcuni dei nomi che troverete scorrendo i lotti dell’asta del 3 dicembre prossimo. Dove non mancano opere dell’appena scomparso Getulio Alviani, di Gianni Colombo, Davide Nigro, Corpora, Munari, Baruchello o Piero Dorazio. Anche se trovare il pezzo realmente “elettrizzante” non è semplicissimo in una selezione che certamente non è tra le migliori proposte dalla casa fiorentina.