Un viaggio nell’arte non convenzionale
Durante le festività natalizie, fra panettoni e pomeriggi rilassati, Dal Partenone al Panettone di Francesco Bonami, pubblicato nel 2010 da Electa, si rivela la lettura ideale per chi ama l’arte ma desidera viverla senza rigidità, come un viaggio personale, sorprendente e piacevole.
Bonami, stimato curatore e critico, ci invita qui a lasciarci guidare dall’intuizione e dall’immaginazione piuttosto che dalle regole e dai rigidi moduli della storia dell’arte tradizionale. Non aspettatevi, quindi, date o tappe canoniche: qui l’arte non è trattata come materia da studiare, ma come un incontro fatto di suggestioni, esperienze e connessioni inaspettate.
L’approccio di Bonami si palesa sin dalla lettura delle prime pagine: l’arte è ovunque, non soltanto nei musei o nei libri, ed essa rappresenta uno strumento attraverso il quale l’uomo, da millenni, cerca di comunicare, interpretare la realtà, lasciare un segno o documentare una memoria.
Ma mentre la società moderna ha trasformato tutto in comunicazione, spesso vuota e finalizzata ai numeri, l’arte resta “la cosa più utile fra le cose inutili”: uno spazio libero, dove chi crea e chi osserva dialogano in modo profondo e personale. Ecco allora che Bonami scrive “una storia dell’arte basata non sui fatti, ma sulle sensazioni”; un percorso dove il lettore, come un “marziano” che esplora un pianeta sconosciuto, può costruirsi una sua mappa, del tutto personale e non lineare.
L’immagine simbolo da cui parte il libro è quella del Partenone. Questo monumento iconico diventa il primo passo di una narrazione non convenzionale: “Siete mai stati al Partenone? Poco importa…” Bonami riflette sulla sua storia complessa, sulla sua trasformazione da tempio dedicato ad Atena a chiesa cristiana, fino a diventare una moschea e, infine, un’icona mutilata dal tempo e dalla follia umana.
La domanda provocatoria dell’autore – cosa accadrebbe alla Basilica di San Pietro se la guardassimo fra 2500 anni? – ci ricorda che nulla è eterno, che persino l’arte più celebrata è soggetta all’imprevedibilità della storia. Ma è proprio questo che rende l’arte vitale: un continuo mutamento, un dialogo tra passato e presente che non finisce mai di sorprenderci e di parlarci.
Circa 260 immagini, brevemente commentate, diventano le tappe di questo viaggio imprevedibile: opere classiche, capolavori moderni, pubblicità, fotogrammi di film, eventi di cronaca. È un susseguirsi di analogie audaci e contrapposizioni provocatorie: Masaccio e Zidane, La Zattera della Medusa di Géricault e i barconi carichi di migranti, il Cristo morto di Mantegna e la salma di Che Guevara.
Bonami decontestualizza, ricollega e gioca con le immagini, suggerendo un approccio libero e istintivo all’arte. Il lettore è invitato a mettere da parte le nozioni apprese sui banchi di scuola e a costruirsi una propria storia dell’arte, “su misura”, dove ogni opera può diventare un’amica, una conoscente o persino una nemica.
La peculiarità di Dal Partenone al Panettone sta nella sua leggerezza, che è tutt’altro che superficialità. Bonami non pretende di insegnare l’arte, né di ignorare la sua storia; piuttosto, ci invita a guardarla con occhi nuovi, a sentirci meno in soggezione di fronte ai capolavori e a trovare le nostre chiavi di lettura.
Con questo libro, l’arte diventa accessibile e sorprendente, un percorso da esplorare senza mappe predefinite. Come scrive l’autore, “per arrivare alle Piramidi si può passare da 2001 Odissea nello spazio, e al Giudizio Universale della Cappella Sistina si può accedere attraverso le immagini dell’11 settembre.”
Se amate l’arte, ma siete stanchi delle narrazioni accademiche, Dal Partenone al Panettone è il libro perfetto per queste festività. Lasciamoci guidare dalle libere associazioni di Francesco Bonami, abbandoniamo ogni pregiudizio e diventiamo anche noi “marziani”: osservatori curiosi e fuori dagli schemi di un mondo pieno di bellezza e di contraddizioni. Buon divertimento.