Con l’approvazione del Decreto del 16 settembre 2022 c.d. “Decreto Aiuti Ter” si è chiusa anche l’esperienza del Governo guidato da Mario Draghi. L’adozione del suddetto provvedimento si è resa necessaria per consentire lo stanziamento di oltre 14 miliardi necessari a ridurre gli effetti dell’incremento dei costi dell’energia, i quali stanno colpendo tutti i settori produttivi, tra cui anche quello di cinema e teatri.
A margine dell’approvazione del decreto, il Ministro della Cultura Franceschini ha confermato siano stati stanziati “40 milioni di euro per sostenere i costi energetici sostenuti dai teatri, dalle sale da concerto, dai cinema, da musei, dalle biblioteche, dagli archivi e dagli istituti culturali. Così come avvenuto nella pandemia, il governo si mobilita per un aiuto concreto e immediato per sostenere le attività dei luoghi della cultura nel momento della crisi energetica”.
Con il presente contributo si vuole analizzare più nel dettaglio le misure contenute nel decreto Aiuti Ter, con particolare riferimento al mondo relativo alle attività culturali.
Il contributo energia e gas per cinema, teatri e luoghi della cultura
L’articolo 11 del decreto-legge in esame prevede come al fine di mitigare gli effetti dell’aumento dei costi di fornitura di energia elettrica e di gas sostenuti da sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, è autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per l’anno 2022.
Pertanto, in analogia con quanto prevede la normativa, il decreto al momento si limita solamente ad indicare i soggetti beneficiari, vale a dire:
- teatri, sale da concerto e cinema;
- musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali indicati dall’articolo 101 del Codice dei Beni culturali.
Per quanto concerne invece le modalità di ripartizione dei 40 milioni stanziati, sarà necessario attendere un apposito decreto del Ministro della Cultura, il quale dovrà essere adotto entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti Ter.
La suddetta modalità ricalca quanto già avvenuto in passato per le misure agevolative ad esempio in ambito Covid.
L’aspetto più rilevante invece riguarda la cumulabilità con altre misure agevolative. Più in dettaglio, viene previsto prevede come tale contributo non sarà cumulabile con gli altri crediti d’imposta previsti dal Decreto Aiuti Ter.
Pertanto, in caso della spettanza di più contributi sarà necessario valutare quale sia quello più conveniente alla luce della sua incompatibilità con altre misure.
Il credito di imposta in favore delle imprese
L’articolo 1 del Decreto Aiuti Ter riconosce a favore delle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW (piccole e medie imprese), a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto della componente energia, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 30% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nei mesi di ottobre e novembre 2022, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto, qualora il prezzo della stessa, calcolato sulla base della media riferita al terzo trimestre 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30%del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.
Tale contributo risulta essere riconosciuto a tutte le imprese (anche quelle operanti nell’ambito culturale, come le Gallerie d’arte) fermo restando la sua incompatibilità con quanto riportato nel paragrafo precedente.
Per tale motivo, si consiglia di valutare entrambe le misure al fine di scegliere effettivamente quella più elevata rispetto alla propria situazione energetica.
Le Garanzie per i finanziamenti concessi sull’energia
Il decreto Aiuti Ter prevede inoltre che possano essere concesse garanzie gratuite per ottenere finanziamenti a supporto delle imprese colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia, ma solo a patto che le banche dimostrino di aver concesso prestiti a condizioni economiche di maggior favore.
Il beneficio, se da una parte non risolve il problema dell’aumento delle bollette, dall’altra tende a ridurre i costi determinati dal rialzo dei tassi che si sta accompagnando in questi giorni alle altre criticità.
Questo è quanto prevede il decreto Aiuti ter (approvato il 16 settembre in Consiglio dei ministri), con l’articolo dedicato alle «Misure a supporto delle imprese colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia».
L’agevolazione è stata introdotta al fine di contenere il costo dei finanziamenti bancari concessi alle imprese che necessitano di esigenze di capitale d’esercizio per il pagamento delle fatture derivanti dai consumi energetici.