Nonostante le recenti turbolenze nel mercato NFT, Pandolfini presenta “Digital Art Spring”, la sua terza asta dedicata all’arte digitale. L’obiettivo? Promuovere la qualità, la ricerca e la creatività in un contesto libero dalla speculazione, come sottolinea l’esperto Claudio Francesconi.
L’asta si terrà dal 4 al 16 aprile e racchiude nel suo nome non solo la stagione primaverile, ma anche il fermento che anima l’arte digitale odierna. Superata la fase speculativa, la creatività e la libertà espressiva degli artisti sono finalmente al centro della scena, aprendo la strada a idee innovative e opere di notevole pregio.
La vasta gamma di opere proposte spazia dalla creazione 3D alla pittura digitale, dalla fotografia paesaggistica e ritrattistica all’animazione video e alle creazioni generative, soddisfacendo i gusti di collezionisti e appassionati.
Come sottolinea Francesconi, la crisi del mercato NFT ha avuto un effetto positivo: ha eliminato le proposte di scarso valore e ha favorito gli artisti che utilizzano la tecnologia come strumento creativo, non come fine ultimo. Gli NFT non sono più visti come semplici asset speculativi, ma come la chiave per una fiorente scena artistica.
Particolare attenzione è stata riservata alle opere create con l’Intelligenza Artificiale, vista come strumento di grande libertà creativa. Questa nuova ondata di produzioni A.I. promette un approccio completamente nuovo rispetto al passato.
Anche la fotografia, protagonista di una rivoluzione epocale nel mondo dell’arte, trova nuova linfa vitale negli NFT. Questo supporto offre un modo innovativo di valorizzare la fotografia artistica, evolvendosi attraverso la proprietà digitale.
Ecco alcune delle opere che si potranno trovare in asta dal 4 aprile:
Partendo proprio dalla fotografia non si può non menzionare Giulio Aprin e l’opera The Martian (2000-4000€), appassionato di fotografia, esploratore e storyteller, Aprin cattura nelle sue opere il mistero, la vastità e la potenza della natura. In “The Martian”, l’artista ci porta in un ambiente desertico che ci fa sentire stranieri, lontani dalla terraferma.
Altra fotografia interessante è quella di Scerbo, Higheyeugem(1000-3000€), in questa opera, la fotografia diventa il punto di partenza per un processo di rarefazione che, attraverso bruschi interventi, scompone lo scatto originale. Nei frammenti che ne derivano, quasi casuali, si cela un’armonia profonda.
Troviamo però anche opere generate con intelligenza artificiale come Flamingo house di Katie Morris , un ambiente quasi onirico, tipico dei lavori dell’artista, in cui si avverte una profonda inquietudine di disordine che rispecchia l’esistenza umana (della stessa artista è presente in asta anche l’opera After hours, 350-1000€).
Bengt Tibert e ContentBeware, con le loro opere assurde e improbabili, ma al tempo stesso impressionanti e accattivanti nella loro folle illogicità. Altre opere degne di nota sono Dark Mark con Decentralized Portrait (5.000-10.000€), Sadboi con Apollo and the Python (2000-5000€) ed infine Virginia Zanetti con I just want to know who I am/Jump (4000-7000€) nel quale vediamo un intreccio di fotografia, video e pratica performativa e partecipat
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