Casa d’asta di nascita e tradizione romana, Minerva Auctions pare aver intuito che i movimenti più consistenti nel mercato della fotografia si svolgano a latitudini più nordiche e, infatti, l’asta del 20 aprile si terrà a Milano, in uno spazio espositivo in via Borgonuovo, dove da martedì 18 fino al primo pomeriggio di giovedì 20 saranno visibili i 188 lotti che compongono l’asta. Presso la sede romana, invece, l’esposizione del materiale si è tenuta dal 3 al 7 aprile, con largo anticipo rispetto alla data dell’asta.
Il materiale proposto direi che può essere racchiuso tutto all’interno del XX secolo. Sempre presenti i grandi fotografi italiani, da Giacomelli a Fontana, da Berengo Gardin a Roiter, che però vengono proposti ancora con una serie di loro classici: pretini, vedute di Scanno, vedute di Venezia o giochi geometrici che, nonostante l’indubbia qualità, hanno un po’ stancato. Cospicua come sempre anche la presenza della dolce vita romana e dei fasti di Cinecittà con Secchiaroli e Praturlon che riversano su queste aste romane numerosi scatti, spesso ristampe anche recenti, che secondo me a volte rappresentano più una documentazione storica che non lavori dal valore artistico.
Le valutazioni sono abbastanza contenute con pochi azzardi e per questo è possibile trovare qualche chicca a un prezzo ragionevole, prestando sempre molta attenzione alla documentazione di corredo: autentiche, firme e timbri. Come va prestata attenzione alle modalità in cui sono state fatte eventuali ristampe: per esempio numerosi lotti riportano la dicitura “stampa successiva di Yvon Le Marlec”: sarebbe interessante sapere se sono state attinte dall’archivio personale del fotografo o simili.
Una bella sezione è stata dedicata al nudo, femminile in particolar modo, che io ho trovato delicata e piacevole anche se a volte prevedibile, come le due belle stampe a colori di Lucien Clergue (lotti 89-90 – stima €1.600-2.000) e come i lotti successivi fino al n. 96 che, pur essendo di autori diversi e stilisticamente lontani, esprimono una leggerezza e solarità non sempre presente in questo tipo di soggetti (Lynn Bianchi – lotti 92 e 93 entrambi € 800-€1.000; Sturges – lotti 94 e 96 entrambi € 1.700- €. 2000; Daussin – lotto 95 €600- €800) e che infatti non si ritrova in un’altra trance di ritratti di nudo intorno al lotto n. 180, dove mi pare l’ostentazione sia maggiore e dove è apprezzabile, per la delicatezza, principalmente un’altra opera di Daussin (lotto 186 – €600-€800); anche se le stime proposte per questo gruppo di lotti non sembrano darmi ragione…
Ammetto, inoltre, la mia stanchezza per le fotografie di reportage esotici e di documentazione sociale e al contempo ammetto anche il mio stupore per la totale mancanza di tecniche storiche, una sola albumina d’epoca mi pare, mentre con mia gioia vedo proposte opere moderne realizzate con tecniche antiche le cui potenzialità espressive continuano ad essere da molti, del settore e non, sottovalutate; altro vantaggio di tali tecniche è la loro ottima conservazione nel tempo che, in ottica di investimento, è un buon argomento da tenere in considerazione. Il lotto 106 (€1.400 – € 1800) e il lotto 151 (€1400- €1800) sono due belle gomme bicromatate di Jean Janssis di cui soprattutto la prima mi pare molto valida e concettualmente accattivante; poi i lotti 130 di Peretti-Griva (€500-€700) e 131 di Marco Amadio Levi (€ 400-€ 600) sono stampe vintage ai pigmenti di gusto un po’ troppo pittorialista, ma dall’atmosfera piacevole.
Un’attenzione particolare ad alcuni unicum presenti in asta, come i due lotti di Pier Paolo De Bona (lotto 29 €1.200- €1.600) e lotto 123 (€ 1.000- €1.500) che uniscono la matericità della carta alla leggerezza dell’impressione argentica il cui risultato può essere decorativo ma non banale.
Molto attraenti anche i lotti 63 di Heinz Hajek-Halke (€2.500- € 3.500) e il lotto 64: Fotogramma di Luigi Veronesi (€ 2.500-€3.500). Entrambi paiono, tutto sommato, una boccata di “modernità”, passi storicizzati di un uso concettuale della fotografia che hanno permesso di vedere nel tempo le potenzialità di quest’arte. Alla stessa stregua trovo ipnotico e concettualmente stratificato, iconico e non banale, il lotto 113 di Orlan (€1.600- €2.000). Mentre il giovane Barile del lotto 115 ( €1500- €1800) ha buone potenzialità.
Curiose le valutazioni con una forbice così ampia dei due lotti di Weber (lotto 153: €2500-€5000; lotto 155: €2500- €5000), facenti chiaramente parte della stessa serie e probabilmente con identica provenienza. Divertente e di livello lo scatto di Thorgerson (lotto 158 – € 2000-€3.000) anche se la tiratura è molto alta e la caratura commerciale. Dispiace però non vedere nella riproduzione il bordo bianco con firma e numero come descritto nella scheda. A tal proposito pensare di pubblicare delle immagini in cui far vedere i bordi reali delle fotografie e di non trattarle come se fossero semplici immagini di un catalogo potrebbe dare un valore aggiunto all’unicità degli oggetti.
Per concludere ritengo magnifico ed intenso il ritratto di Pirandello di Elio Luxardo (lotto 167 – € 2.000-€3.000); nonostante le sue luci stereotipate e tipiche degli anni Trenta mi sembra un momento magico in cui la caratura di questi due uomini si è incontrata.
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