Seconda puntata del nostro speciale dedicato al prestito di opere d’arte, in cui diamo voce agli autori della guida IN & OUT recentemente pubblicata da Axa Art, LCA Studio Legale e APICE. Dopo aver approfondito gli aspetti legali del prestito d’arte, è giunto il momento di affrontare il tema delle polizze assicurative per il prestito d’opera d’arte. Ne parliamo con Italo Carli, direttore generale di AXA ART.
Nicola Maggi: Trasporto, allestimento, “contatto” con il pubblico. La vita di un’opera d’arte in prestito può essere “rischiosa”. Chi deve occuparsi della sua tutela e della copertura assicurativa? Il collezionista-prestatore o l’organizzatore della mostra?
Italo Carli: «Dobbiamo distinguere il concetto di tutela da quello di copertura assicurativa, in quanto la tutela comprende tutte quelle operazioni volte a salvaguardare le opere date in prestito in modo da ridurre il rischio a cui queste vanno soggette durante gli spostamenti. Alla tutela concorrono tutti i soggetti chiamati alla gestione di una mostra dal prestatore, all’organizzatore, dal trasportatore all’allestitore, al museo o allo spazio ospitante.
Purtroppo, anche nel caso in cui venga svolta una corretta azione di tutela, non tutti i rischi sono eliminabili e pertanto devono essere trasferiti all’assicuratore dietro corresponsione di un premio. La Compagnia assicurativa, non solo potrà coprire il rischio con una adeguata polizza, ma potrà fornire una serie di servizi, anch’essi funzionali alla tutela del bene prestato.
La copertura assicurativa potrà essere richiesta dall’organizzatore della mostra, che di fatto è colui che paga il premio, attraverso un intermediario assicurativo oppure il prestatore potrà richiedere attraverso la loan form di essere assicurato con il suo assicuratore di fiducia.
Nel caso in cui i collezionisti prestatori impongano le loro coperture assicurative, su una stessa mostra l’organizzatore si troverà a dover gestire più polizze con Compagnie diverse. Questa oggi è una pratica molto diffusa».
N.M: Che caratteristiche deve avere una polizza per il prestito?
I. C.: «L’assicurazione è una forma di protezione, essenzialmente in termini economici, che opera in caso di danni dovuti ad eventi non prevedibili. La copertura raccomandata è la così detta “da chiodo a chiodo” nella formulazione All Risks, la quale assicura le opere contro tutti i rischi salvo quelli espressamente esclusi. Tale copertura, di facile lettura, rappresenta la formula contrattuale preferibile, garantendo l’assicurato in tutte le fasi della mostra: dal prelievo dell’opera dalla sua abituale collocazione, durante l’imballaggio, movimentazione e trasporto. Prosegue durante la giacenza in mostra per poi durante tutte le fasi del trasporto di ritorno.
Molto importante anche la clausola di “stima accettata” che permette di stabilire di comune accordo preventivamente il valore del bene, valore su cui poi in caso di sinistro si baserà la quantificazione dell’eventuale deprezzamento. Nel caso di organizzazioni di mostre, si precisa che gli assicuratori copriranno il rischio solo nel caso in cui l’organizzatore della mostra (contraente della polizza) garantisca che le operazioni di trasporto, imballaggio e movimentazione delle opere siano affidate a società specializzate in fine art e che gli spazi espositivi siano dotati di requisiti di sicurezza adeguati, e che gli stessi siano descritti nel Facility Report.
Mi vorrei soffermare su questo punto per sottolineare come il prestito dell’opera, comprenda un processo articolato con una serie di passaggi delicati ognuno dei quali deve garantire la massima qualità, per ottenere un risultato affidabile: l’efficienza dell’intero processo dipende dalla qualità e dalla sicurezza dei singoli anelli della catena!
Da qui il consiglio di affidarsi sempre a professionisti del settore, partendo dalla stesura di un Contratto di Prestito / Loan Form dove tutti i dettagli e le condizioni vengano esplicitate quali condizioni di imballaggio, trasporto e allestimento, istruzioni per la manutenzione e la cura dell’opera, garanzie assicurative, diritti di riproduzione ed esposizione, interventi di restauro, etc.
L’assicuratore ha una visione privilegiata di tutto la catena in quanto la copertura assicurativa garantisce tutte le fase del complesso processo di prestito».
N.M.: Tra i documenti più importanti ai fini assicurativi c’è il cosiddetto Condition Report. Perché è così fondamentale e quali caratteristiche deve avere per assolvere ai suoi compiti?
I. C.: «La catena della qualità a cui abbiamo accennato prima, costruita da tutti i professionisti che operano intorno ad una mostra, dovrà esplicitarsi in fatti e in documenti, tra questi documenti il Condition report o “scheda di riscontro” è un elemento imprescindibile e di fondamentale importanza all’istruzione della pratica di liquidazione danni.
Si tratta di una scheda che riporta le condizioni conservative del bene e deve essere redatto al momento della partenza per la sede espositiva prima che inizino le operazioni di imballaggio, all’arrivo nei locali espositivi, a termine mostra prima dell’imballaggio e poi al suo rientro presso la sede del prestatore.
Ai fini assicurativi, è evidente che il valore del Condition Report consiste nella utilità a definire cause e responsabilità nei diversi momenti di gestione dell’opera oggetto di prestito. Tengo a precisare che molto importante è anche il DDT di trasporto, dove nel campo annotazioni dovranno essere segnalati al trasportatore eventuali sinistri o variazioni di stato dell’opera».