20.1 C
Pesaro

dal 2012 il primo blog dedicato al collezionismo d'arte.

IN & OUT: il prestito e il trasporto delle opere d’arte

del

Dopo aver visto quali sono i documenti e gli aspetti legati del prestito di opere d’arte e quali caratteristiche deve avere una polizza assicurativa per tutelarle in questo particolare momento della loro vita. E’ giunto il momento di parlare del viaggio di andata e ritorno. In apparenza banale, il momento del trasferimento di un’opera d’arte dalla vostra abitazione al luogo in cui sarà esposta temporaneamente e il rientro tra le mura domestiche,  è in realtà uno dei più delicati. Non potete neanche immaginare quanti siano i danni subiti da un’opera durante il trasporto. Ne parliamo Fabiano Panzironi, General Manager di APICE srl che, assieme a Axa ArtLCA Studio Legale ha recentente pubblicato la guida pratica al prestito delle opere d’arte IN & OUT.

Nicola Maggi: L’arte non è una merce come altre, trasportarla è un lavoro delicato…

Fabiano Panzironi: «Le opere d’arte, senza dubbio, non sono da considerare merci: sono beni culturali, tant’è che per l’arte, differentemente dalle merci per le quali è consentita a livello europeo la libera circolazione, ci sono specifiche norme restrittive che ne disciplinano il trasporto. Il nostro è un Paese con un immenso patrimonio di arte antica, ma anche di arte moderna e contemporanea, che durante l’anno viene interessato da numerosissimi trasporti, anche intercontinentali,  delle più svariate tipologie di opere, di ogni dimensione e peso, a volte anche molto significative: dai dipinti alle sculture, dai reperti archeologici agli oggetti da collezione fino agli arredi d’epoca. Opere che si muovono per ragioni espositive finalizzate alla diffusione della cultura o alla vendita nell’ ambito commerciale delle gallerie d’arte, così come per expertise, restauro o trasferimenti. Ogni tipologia di opera ha peculiari caratteristiche che devono essere prese in considerazione da personale esperto in ognuna delle fasi che può interessare il suo trasporto. Il corretto handling è fondamentale nelle fasi preliminari, quando l’opera non è ancora imballata, perché è qui che entra in gioco la professionalità del trasportatore specializzato,  che deve analizzare preventivamente ogni criticità  non solo dell’ opera, ma anche del luogo in cui si lavora».

N.M.: Ci può dire quali sono gli standard, in termini di servizi e know how, che fanno di una ditta di trasporti specializzata in fine art e gli aspetti più importanti del traporto d’arte?

F.P.: «Il personale altamente specializzato fa la differenza: conosce gli artisti, le varie opere, i materiali di cui esse sono composte e i corretti punti di presa, nonché i materiali per l’imballaggio, i metodi più adatti e le attrezzature più idonee da utilizzare. I nostri arthandlers hanno sviluppato una grande e specifica esperienza nell’imballaggio, movimentazione ed allestimento di ogni tipo di opera e siamo l’unica azienda del settore ad avere una vasta gamma di attrezzature specifica per la movimentazione delle opere come: mini gru, robot per la discesa e la salita di scale o speciali sistemi di sollevamento per operare in ambienti a volte ristretti. Fondamentale è poi l’attenta progettazione di speciali casse, realizzate su misura, e il corretto imballo con materiali dall’alto contenuto tecnologico. Fattori che permettono di ridurre gli stress che l’opera subisce a causa del trasporto, che può durare anche alcuni giorni. La vasta gamma di veicoli speciali di ogni dimensione e portata di cui siamo provvisti ci permette, inoltre, di raggiungere gli stretti vicoli dei nostri borghi storici, così come di affrontare lunghi viaggi sulle strade d’Europa anche ospitando comodamente a bordo i funzionari a seguito delle opere. Estrema importanza hanno, infine, anche i depositi dove transitano le opere, seppur per poco tempo, che devono essere all’avanguardia e certificati dalle compagnie assicuratrici, dotati di tutti i parametri di sicurezza del settore: dal controllo degli accessi ai sistemi antintrusione, dai sistemi antincendio al controllo climatizzato dei locali, riscontrabili nel Facility Report dei depositi del trasportatore».

Fabiano Panzironi, General Manager di APICE srl
Fabiano Panzironi, General Manager di APICE srl

N.M.: Ma la vostra specializzazione non si limita ai soli aspetti concreti e logistici…

F.P.: «Assolutamente. Ci occopiamo di tutti gli aspetti del trasporto, a partire da quelli assicurativi, in modo che l’opera sia sempre accompagnata da una idonea copertura “all risks da chiodo a chiodo”, che copra l’intero valore dell’ opera, con esclusione alla rivalsa verso il trasportatore per non incorrere in problematiche connesse alla semplice responsabilità del vettore che si limita, per legge, a dover rispondere per € 1,00 al kilo in ambito nazionale e circa € 10,00 in ambito internazionale. Un altro aspetto fondamentale è poi l’espletamento diretto di tutte le attività finalizzate all’ottenimento delle autorizzazioni da parte del MIBACT e dell’Agenzia delle Dogane: formalità necessarie per non incorrere in problemi non solo organizzativi, ma anche legali. Lavorando dal 1973 nell’imballaggio e trasporto esclusivamente di opere d’arte abbiamo maturato un’esperienza e competenza specifica nei tanti settori connessi alla logistica per l’arte portandoci ad essere la società leader in Italia. Il nostro motto è “l’arte di trasportare arte” perché effettivamente è un arte, più che un mestiere».

N.M.: Entrando più nel dettaglio, quali sono le varie fasi che riguardano il trasporto delle opere d’arte?

F.P.: «Le operazioni preliminari sono la scelta del giusto imballo, che può fare la differenza; seguono le operazioni di imballaggio, le delicate manovre di carico e scarico, il trasporto stradale, che di norma avviene in modo diretto, compatibilmente ai vari adempimenti e alle relative tempistiche per l’espletamento delle formalità di tutela e per le eventuali operazioni doganali che vanno attivate per tempo. Per effettuare i trasporti di opere d’arte, oltre ad essere dotati di competenze specifiche, senza improvvisazioni e semplificazioni, bisogna essere dotati di specifiche licenze, nazionali ed internazionali. Non basta effettuare i trasporti in conto proprio o con veicoli a noleggio, che nessuna compagnia assicurativa coprirebbe in caso di sinistro. La spedizione aerea, usata prevalentemente per i viaggi intercontinentali, date le dimensioni limitate degli aeromobili europei, deve essere seguita e supervisionata in ogni fase da una azienda specializzata in fine art (in gergo, questa importante operazione viene definita full TARMAC supervision)  in quanto l’handling in aeroporto delle casse viene effettuato direttamente dal personale che gestisce le merci generali e i bagagli nei terminal. L’appartenenza ad un network certificato e referenziato nel settore garantisce la continuità della catena logistica per l’arte anche all’ estero, dove tutte le operazioni di norma vengono seguite da un agente locale qualificato».

N.M.: I mezzi utilizzati per trasportare le opere quali caratteristiche dovrebbero avere?

F.P.: «I nostri veicoli non sono i comuni mezzi usati dai corrieri espressi, dalle ditte di trasporto o di trasloco; sono mezzi speciali, anonimi, dotati di cassone isotermico e di un climatizzatore attivo per mantenere costanti e stabili temperatura e umidità all’ interno del vano di carico, di cremagliere ferma carico per assicurare singolarmente ed in modo ridondante le opere alle pareti, di sponda caricatrice idraulica per evitare inutili rotazioni e pericolose movimentazioni durante le fasi di carico e scarico, sospensioni pneumatiche per ridurre ulteriormente le vibrazioni e le sollecitazioni all’opera. Tutti i trasporti devono essere effettuati da due autisti che non lascino mai incustodito il veicolo, comunque dotato di controllo satellitare e videocontrollo da centrale di polizia privata. Come già detto, le soste notturne sulle lunghe tratte devono essere effettuate sempre in depositi di sicurezza di aziende del network. Solo rispettando tutti questi standard si garantisce la tutela delle opere d’arte nelle delicate fasi di trasporto e movimentazione e sicuramente affidandosi a mani esperte e veri professionisti si è sicuri di agire nel migliore di modi».

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
Condividi
Tags

recenti

L’archivio d’artista: un possibile modello per il collezionismo

Archivi d'artista: crocevia di creatività, storia e mercato. Esplora la loro importanza per la valorizzazione e l'autenticità delle opere.

Mercato dell’arte: analisi del report Art Basel e UBS 2024

Analisi mercato dell'arte: rapporto Art Basel e UBS 2024. Trend, sfide e prospettive nel settore dell'arte dopo la pandemia.

Mercato NFT: evoluzione e nuove frontiere del collezionismo 3.0

Collezionismo artistico e NFT: l'impatto della pandemia, il boom digitale, e le sfide nel mercato dell'arte.

Articoli correlati

Iscriviti alla nostra newsletter e scarica gratuitamente il Report Mercato Arte 2022!

Iscriviti subito alle news di Collezione da Tiffany e riceverai, ogni settimana, gratuitamente, contenuti esclusivi dedicati al collezionismo d’arte e consigli sulla conservazione delle opere, sugli aspetti legali, e su tutto ciò possa aiutarti a collezionare e conservare l’arte ed essere felice.

 

Completa il form e potrei scaricare subito gratuitamente il nuovo Report Mercato Arte 2022!

Sono un collezionista

Grazie la tua iscrizione è andata a buon fine!