Entrare nella piccola abitazione della Famiglia Carrino è ciò che possiamo definire una meraviglia unica. L’elegante salotto, la sala da pranzo intima, la biblioteca e addirittura cantina e toilette sono letteralmente ricoperte di immagini e oggetti che riportano al mito di Beethoven.
Esattamente del mito stiamo parlando. La collezione, nata nel 1971 dalla curiosità del suo fondatore Sergio che incuriosito dalla musica classica acquistò la sua prima biografia critica del grande Beethoven, può essere definita un vero e proprio spaccato sulla ricchezza umana rappresentata da oggetti, testi, opere d’arte testimonianza della figura del compositore austriaco intesa come personaggio storico, piuttosto che unicamente come musicista.
La collezione è una vera e propria esperienza familiare: tutti sono coinvolti nella cura, nella valorizzazione, ma anche nella continua crescita ed evoluzione della raccolta. D’altra parte, una passione così travolgente non può essere immobile. Come racconta lo stesso Sergio, supportato dalla moglie Giuliana, la collezione si trasforma sempre perchè la ricerca continua, l’interesse cambia e si approfondiscono aspetti nuovi della figura storica di Beethoven.
Bottiglie di vini dedicate al personaggio, cartoline, libri antichi, dipinti e sculture realizzati da artiste donne semisconosciute. La collezione non si fa mancare nulla, gli oggetti vanno dai più preziosi ai più piccoli souvenir che si acquistano nelle stazioni di tutto il mondo, con l’unica chiara finalità di investigare fino a dove il mito e la contemporaneità di Beethoven possono arrivare.
Ascoltare l’intervista di Collezione da Tiffany significa immergersi per qualche minuto in questo mondo e scoprire quanto sia emozionante farsi coinvolgere da una figura tanto classica quanto popolare.