La neve scende senza sosta sopra i tetti e le campagne di Parma, tanto che i binari a mala pena si intravedono sotto la spesa coltre bianca. Il clima suggerirebbe tè caldo e caminetto, più che scorribande lungo la via emilia, ma domani apre l’edizione di primavera di Mercanteinfiera (3-11 marzo) e non voglio mancare l’ormai consueto appuntamento con la giornata del deballage che precede la grande apertura al pubblico domani.
Come a settembre mi ero lasciato ispirare dalla presenza in fiera di un “assaggio” di Mia Photo Fair, per una particolare caccia al tesoro tra gli stand della fiera parmigiana, alla ricerca di foto d’autore e anonime. Questa volta lascio che a dare il tema alla mia visita sia Illustratore, la bella collaterale curata, all’interno del padiglione 4 da Alessandro Canu e Jamais Vu e che mette insieme una serie di illustratori militanti che si muovono nel difficile ma ricchissimo circuito indipendente, come James Kalinda, Isabella Bersellini o Johnny Cobalto.
Già in passato ero andato alla caccia, con un certo successo, di opere contemporanee, ma adesso alzo la posta, per capire la versatilità di questa fiera, dove le incursioni di contemporaneo sono sempre più presenti. A conferma di un trend, come ho sottolineato più volte, che anche a livello internazionale vede sempre più spesso l’antico dialogare con l’arte del Novecento. Pensate che Mercanteinfiera, quest’anno, ha addirittura inglobato nei propri spazi espositivi Art Parma Fair, da sempre appendice esterna – e un po’ trascurata – della cittadella dell’antiquariato. Ma di questa, magari, parleremo in un secondo momento.
Adesso, è il momento di iniziare a cercare, tra cimeli del passato e oggetti vintage e di modernariato, la presenza di qualche piccolo tesoro su carta che possa far da spunto a chi ha budget limitati e che, magari, qui a Parma può acquistare quel primo pezzo che darà il via ad una futura collezione. E la ricerca, vi assicuro, non è poi così complessa. Basta un po’ di pazienza e occhio attento che saltano fuori, fin dai primi passi tra gli stand, delle chicche da collezionista, come il disegno di Otto Dix che trovo appeso da Il Raro e il Prezioso (pad. 3, stand D 68) dove, in una vetrina, è esposto anche un rarissimo 45 giri, Le Chant du Monde, in cui il poeta surrealista francese Paul Eluard recita alcune sue poesie e con la copertina illustrata da Pablo Picasso. Ma soprattutto – e questo è ciò che lo rende unico – è autografato in originale tanto dal poeta che dall’artista spagnolo il quale, con la matita, ha tracciato anche un disegnino stilizzato, dedicandolo a Rina Tosini che il caso ha voluto fosse in visita a casa Eulard.
Sono di Dadamaino e Carlo Rama, invece, le due piccole ma preziose carte che trovo allestite sulla colonna esterna dello stand di MA Il Mercante d’arte (G61) di Predore (BG). Andrea Mazzoldi, il titolare, mi dice che fino a poche ore prima avevano anche un bel Munari ma che è già stato venduto ad un buyer straniero.
Poco più in là, nello stand del toscano Faggi Alessio (F 63), tra piccoli oli di fine Ottocento-inizi Novecento, scorgo due piacevoli disegni di Gino Severini, ma se chiedete al titolare, che sento parlare con un collezionista, sono convinto che vi tirerà fuori anche qualche altra chicca.
Ancora pochi passi tra i corridoi ricolmi di oggetti di ogni genere e scrutando tra pezzi di antiquariato ecco che vedo, non ancora appesa uno squisito lavoro degli anni Settanta di Mario Schifano. Proviene, mi dice Giulio Torta, titolare dello stand Torta Giulio Antichità (E43), dalla collezione privata di un facoltoso avvocato palermitano che lo aveva acquistato negli anni Settanta, come attesta anche la documentazione posta sul retro di questo piccolo smalto su carta montata su legno. E sempre dalla stessa collezione proviene anche un secondo Schifano su cartoncino: Sono infantile.
Sfidando il freddo di questo seconda giornata di marzo in cui, qui, tutti attendono con timore il fastidioso gelicidio, mi sposto nel padiglione 5 dove tra varie tele e sculture contemporanee e oggetti di arredo, campeggia una carta di Lucio Fontana, una prova d’autore di un bel rosso acceso, e poco lontano vedo anche un collage di Giulio Turcato. Alzo lo sguardo per appuntarmi il nome dell’espositore: Claudio Felice Maggio Antiquario (L17).
Camminando passo davanti ad uno stand che ho notato più volte, venendo qui a Parma, La Bifora di Pescasseroli (L11), che espone gli ultimi esemplari di una cartella di lavori su carta di Enrico Baj ritrovata nella casa romana di un amico dell’artista. Ma è nello stand L02 che mi imbatto in una delle selezioni più preziose di lavori su carta presenti a questa edizione di Mercanteinfiera. Lo spazio è quello della Luxury Art Gallery che già in passato mi aveva deliziato con dei piccoli lavori di Osvaldo Licini e che, invece, quest’anno porta in fiera tre splendidi disegni di Keith Haring che arrivano direttamente da New York e che vedete nella foto di apertura di questo nostro reportage, assieme ad un lavoro, sempre su carta, di Hans Richter. Roba da leccarsi i baffi, insomma.
“…e a un tratto De Pisis ebbe un sussulto e un grido: «Avete udito? Avete udito Cocò?» e ci indicò un pappagallo in un angolo. «Ascoltatelo. Dice»”… ed eccolo il Cocò di questo aneddoto ricordato da Pier Antonio Quarantotti Gambini. È tra le opere su carta che potete trovare a #mercanteinfiera nello stand di Alibrandi Luca Cornici (pad 5, stand H50).
Ormai siamo quasi alla fine del giro. Manca giusto il padiglione 6 dedicato principalmente al vintage e al modernariato. Le aspettative non sono quindi molte, ma mi sbaglio. E di grosso.Tra vecchi jukebox e raffinati arredi di design ecco che si apre davanti ai miei occhi lo stand di Eclettico Maxim (E12) che espone quattro lavori di Giuseppe Chiari di cui uno storico, risalente al periodo Fluxus dell’artista. Quattro lavori, ci tiene a specificare il titolare dello stand, che hanno già le carte in regola per essere inserite nel catalogo generale di Chiari, attualmente in fase di realizzazione.
Ed eccoci arrivati al gran finale di questa nostra passeggiata tra gli stand di Mercanteinfiera: Academia Ikon-Rus (D42) che già qualche anno fa avevo citato per delle opere di Pop Art romana ma che in questa edizione si presenta con una ampia collezione di opere suprematiste e cubo-futuriste russe: da Olga Rozanova a Ljulou Kosinseva, passando dalla Popova fino ad arrivare al più noto Alexandre Rodchenko di cui sono esposti due lavori di cui uno, che vi mostro qui sotto, veramente pregevole.
Sono tutte opere, mi spiega il titolare, acquistate durante gli anni Novanta quando, crollata la cortina di ferro, collezionisti di origine ebraica hanno iniziato a portare le proprie collezioni fuori dalla Russia, principalmente in Germania e negli Stati Uniti. Ma qualcosa è arrivato anche in Italia e lui è stato tra i più attenti ad intercettare questi flussi. E oggi può proporre alcuni piccoli capolavori a prezzi decisamente competitivi. Provare per credere.
Questi alcuni dei tesori su carta presenti tra i corridoi di Mercanteinfera di Primavera e altri, certamente, ne salteranno fuori oggi con gli stand completamente allestiti. E allora non mi resta che augurarvi buona caccia al tesoro, mentre mi appresto a visitare gli stand di Art Parma Fair.