In occasione della 59° Biennale d’Arte, fino al prossimo 29 ottobre il grande artista tedesco Anselm Kiefer (Donaueschingen, 1945) sarà protagonista a Venezia di Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un pò di luce (Andrea Emo), la maestosa mostra-evento che per la prima volta ha visto lo storico Palazzo Ducale aprirsi all’arte contemporanea e misurarsi nuovamente, dopo secoli, con la committenza pubblica.
Di dimensioni monumentali, nei grandiosi dipinti Kiefer si riallaccia alla tradizione veneta prendendo spunto dagli scritti del filosofo Andrea Emo il cui pensiero trova tangenze con il metodo dell’artista. A Palazzo Ducale quest’ultimo si confronta, seppur idealmente, con quell’eccelso novero di grandi artisti chiamati dalla Serenissima a narrare il potere e la gloria della Repubblica e a ridipingerne lo splendore in seguito al violento incendio che nel 1577 colpì l’edificio.
In una sublime congiunzione tra passato e presente e linguaggio antico e contemporaneo, il colossale ciclo pittorico, realizzato ad hoc tra il 2020 e il 2021, si sviluppa lungo le pareti della Sala dello Scrutinio e della Sala della Quarantia Civil Nova in serrato dialogo e reciproca esaltazione con l’opera degli autori del passato.
Tra gli artisti viventi più noti, apprezzati e influenti, fin dalla fine degli anni Sessanta nella ricerca di Anselm Kiefer, nato in Germania ma attivo in Francia dal 1993, emerge l’importanza dell’eredità storica tedesca e il peso del periodo nazista. Nella sua ricerca si intrecciano tematiche profonde quali la realtà storica, la memoria culturale, la condizione umana e la natura ciclica della storia, di cui l’artista offre una profonda lettura mediante le lenti della filosofia, della letteratura, della mitologia, della scienza, della politica e della religione.
La prolifica produzione dell’artista annovera dipinti, sculture, architetture, fotografie, libri e installazioni site-specific, ed è declinata secondo un linguaggio intenso e drammatico spesso accentuato dalla predilezione per le dimensioni in larga scala e l’utilizzo di una vasta gamma di materiali quali la sabbia, il legno, la foglia d’oro, i metalli (piombo, alluminio, acciaio, zinco, bronzo), i tessuti ed elementi naturali vari (cera, argilla, paglia, terra). L’utilizzo di tecniche eterogenee e articolate conferisce alle opere un’intensa materiticità e complessità visiva.
La carriera espositiva e il riconoscimento istituzionale
Nato in Germania sul finire della Seconda Guerra Mondiale, nei primi anni Sessanta, Anselm Kiefer abbandona gli studi di Legge e Letteratura a Friburgo per quelli in Arte. Prosegue la propria formazione all’Accademia di Belle Arti di Karlsruhe, città in cui nel 1970 tiene la sua prima mostra personale alla Galerie am Kaiserplatz, per poi spostarsi alla Kunstakademie di Düsseldorf dove incontrerà Joseph Beuys.
Nel 1977 si tiene il suo primo solo-show istituzionale presso il Bonner Kunstverein a Bonn in Germania. Nei primi anni Novanta l’artista si trasferisce nel sud della Francia nei pressi di Barjac dove rileva La Ribaute, un’ottocentesca fabbrica di seta dismessa che nel tempo ha trasformato nella sua casa-museo.
La tenuta, di proprietà della Eschaton-Anselm Kiefer Foundation dal 2020, rappresenta un’opera d’arte totale che copre un’area di circa 40 ettari ed ha ospitato, fino al 2007, anche lo studio dell’artista prima del suo trasferimento a Parigi. Composta da numerosi edifici artistici collegati tra loro attraverso tunnel e cunicoli ipogei, il sito annovera anche la presenza di lavori di artisti di pregio internazionale che su invito di Kiefer hanno realizzato installazioni permanenti site-specific.
Numerose sono le sedi museali che nei decenni hanno ospitato le esposizioni personali di Anselm Kiefer tra cui si ricordano la Städtische Kunsthalle di Düsseldorf, l’Art Institute di Chicago, il Metropolitan di New York, la Fondation Beyeler a Basilea, il Centre Pompidou di Parigi, il Guggenheim Museum di Bilbao.
L’artista ha inoltre partecipato alla Documenta di Kassel nel 1977 e alla Biennale di Venezia del 1980 in rappresentanza della Germania. Nel 1999 è stato insignito del Praemium Imperiale nella categoria Pittura da parte della Japan Art Association e nel 2020 gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Comunicazione e Didattica dell’Arte dall’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano.
Le opere di Anselm Kiefer figurano in prestigiose collezioni private e pubbliche, tra cui la Peggy Guggenheim Collection di Venezia, il Pirelli Hangar Bicocca di Milano e il MAXXI di Roma.
Il mercato
Le opere di Anselm Kiefer sono scambiate sia nel mercato primario che in quello secondario. Le gallerie che rappresentano l’artista sono Gagosian (sedi varie), Thaddeus Ropac (Londra, Parigi, Salisburgo, Seoul), Lia Rumma (Milano e Napoli) e White Cube (Londra, Hong Kong, New York, Parigi, Palm Beach).
I lavori più richiesti in galleria sono i dipinti, le cui quotazioni si aggirano su 1.350.000 dollari per un lavoro di cm 280 x 380 realizzato nell’ultimo decennio, e le sculture / installazioni per cui, a seconda della tipologia, delle dimensioni e della complessità, è richiesto un investimento di partenza di circa 350.000 dollari fino a 2.000.000 di dollari circa.
Le opere di Anselm Kiefer sono cominciate ad apparire in asta nel 1984, ma il primo lotto messo all’incanto a New York da Christie’s, una pittura del 1978, andò invenduto. Nel 1985 un disegno del 1981 e la tela Capture Springtime (1976) furono aggiudicati rispettivamente per 10.500* e 70.000* dollari a New York da Sotheby’s e Christie’s.
Il record d’asta è stato raggiunto nel 2019 con il grande dipinto The fertile crescent (cm 475 x 950) venduto a Pechino dalla casa d’aste China Guardian Auctions per 3.476.352* dollari. Un evento ancora più eccezionale se si considera che oltre l’80 % delle vendite complessive di opere dell’artista avvenute in asta tra il 2000 e il 2022 hanno avuto luogo a Londra e New York.
Nel medesimo arco temporale il mercato secondario di Anselm Kiefer ha totalizzato 175.167.400 dollari per complessivamente 568 lotti venduti, con il picco del fatturato annuale raggiunto nel 2016 con 18.021.117 dollari per 39 lotti venduti. Nello stesso periodo la maggior parte dei lavori passati in asta (244 lotti) sono stati venduti nella fascia di prezzo compresa tra 100-500mila dollari generando circa il 34 % del fatturato totale (59.543.156 dollari).
Guardando alla ripartizione per categoria, i lavori più richiesti dal mercato sono le pitture che rappresentano circa l’88 % del valore complessivo delle vendite (391 lotti venduti – 154.707.769 dollari).
* Buyer’s Premium escluso