Un catalogo destinato a testare il polso del mercato dell’arte italiana con verifiche importanti per alcuni dei trend collezionistici più recenti. Così, potremmo definire gli 83 lotti messi insieme da Christie’s per la sua Thinking Italian Milan, asta dedicata alla miglior produzione artistica italiana del XX secolo e che, con l’edizione del 2018, ha dettato alcuni dei trend che hanno poi caratterizzato l’intera annata. Uno su tutti il ritorno sotto i riflettori del Realismo Magico e dell’Arte Figurativa, nuovamente protagonisti anche nel catalogo di quest’anno.
Per questa edizione, in programma il 3 e 4 aprile prossimi presso la sede di Christie’s Italia, in via Clerici 5, la Thinking Italian propone al pubblico una bella selezione di opere a firma di artisti iconici del nostro Novecento, come Lucio Fontana, Alberto Burri o Enrico Castellani, a cui si affiancano dei “focus” dedicati a Giorgio Morandi, artista apprezzatissimo in tutto il mondo; Piero Dorazio, che nel 2018 ha conosciuto un momento molto intenso di mercato, e Mario Schifano.
Iniziamo allora la nostra lettura, sfogliando insieme il catalogo della prima sessione, la più importante, in programma mercoledì 3 aprile (lotti 1-49) a partire dalla ore 19. A guidare la evening sale milanese due capolavori a firma di Morandi e Fontana. Dipinta nel 1952, la Natura morta di Giorgio Morandi al lotto 9 (stima: 700-1000.000 euro) incarna la natura contemplativa e senza tempo che caratterizza le iconiche nature morte prodotte dall’artista nel secondo dopoguerra. Popolata da una serie di oggetti domestici, questa composizione crea l’illusione di essere relativamente semplice e radicata nella tradizione, tuttavia lo sguardo dell’osservatore viene presto traslato nell’ambiente astratto in cui abitano gli oggetti dell’artista che si concentra sulle qualità formali che questi possiedono.
Il secondo top lot della serata è invece un intenso Concetto Spaziale, Attesa (1967) rosa-rosso di Lucio Fontana con un solo taglio verticale (lotto 35, stima: 800-1.200.000 euro). Un’opera che rappresenta la piena maturità dei suoi celebri Tagli e in grado di creare un’esperienza trascendentale che dal mondo tangibile si estende, come una feritoia, nell’immaterialità senza tempo di un nuovo regno. «Quando mi siedo a contemplare uno dei miei tagli – commentava lo stesso artista – , percepisco subito una dilatazione dello spirito. Mi sento come un uomo liberato dalle catene della materia, un uomo in sintonia con l’immensità del presente e del futuro».
A far da preziosa “cornice” a questo capolavoro del padre dello Spazialismo – di cui l’asta propone, tra gli altri lavori, anche un Concetto Spaziale, Attese (1967) blu con due tagli paralleli (lotto 29, stima: 350-500.000 euro) -, alcuni lavori storici a firma di artisti come Gino Severini, di cui il catalogo di Christie’s propone il cartone intelato Danseuses del 1912-13 (lotto 24, stima: 250-350.000 euro) o Alberto Burri, con Bianco del 1954 (lotto 6, stima; 300-500.000 euro), appartenente ad una delle serie più radicali dell’artista, i Bianchi appunto, che aveva iniziato nel 1949. Il nome della serie omaggia i pigmenti bianchi, tessuti e materici, ridefinisce il concetto di monocromo e contemporaneamente sovverte e gioca con le allusioni iconografiche del colore bianco.
Con la sua superficie riccamente strutturata e variegata, Bianco, eseguito nel 1954, combina macchie di impasto spesso, zone di pietra pomice in polvere cosparse di colore ad olio, delicate crepe che ricordano paesaggi aridi e macchie di pigmento cucito che sembrano l’intonaco sbriciolato di un affresco secolare. Al centro di questa superficie bianca e luminosa si trova un globo rosso, simile a una ferita per forma e colore, accanto al quale una sottile linea verticale di pittura a olio nera, assimilabile a una raffinata fessura, è circondata da elementi di foglia d’oro e macchie di morbida terra d’ombra.
Al lotto 42 abbiamo, invece, Superficie alluminio di Enrico Castellani (stima: 300-500.000 euro). Datata 1995, quest’opera, grazie alla sua superficie lucida e argentea sembra quasi ondeggiare dolcemente davanti ai nostri occhi. Un’opera che incarna la quintessenza degli obiettivi fondamentali che Castellani voleva raggiungere con le sue Superfici, iniziate nel 1959 e proseguite per tutta la sua carriera. Torna protagonista in asta, poi, anche Piero Manzoni che lo scorso anno, lo ricordiamo, ha realizzato il suo record d’asta italiano con uno dei suoi Achrome e che oggi è in catalogo con una delle sue creazioni più celebri: Uovo Scultura del 1960 (lotto 31, stima: 100-150.000 euro).
Si tratta di un uovo sodo decorato con l’impronta del pollice di Manzoni realizzata con inchiostro nero. Inserito in una piccola scatola di legno rivestita di ovatta, l’uovo assomiglia a una preziosa reliquia e per molti versi è proprio quello che vuole significare: è un prodotto della famosa performance di Manzoni Consumazione dell’arte dinamica del pubblico divorare l’arte, tenutasi a Milano il 21 luglio 1960.
Sempre in questa prima sessione troviamo poi due preziosi lavori di Piero Dorazio – Giada 1 del 1962 (lotto 3, stima: 150-200.000 euro) e Introspezione del 1963 (lotto 18, stima: 170-200.000 euro) – e due opere storiche di Carla Accardi: Assedio Rosso del 1956 e proveniente dalla collezione di Paolo Brodbeck (lotto 4, stima: 100-150.000 euro) e Rosa del 1969 (lotto 17, stima: 70-100.000 euro).
Al lotto 28 abbiamo poi l’inteso Ritratto di Betty e Nora Baer di Umberto Boccioni del 1909 (lotto 28, stima: 350-450.000 euro) caratterizzato da una composizione che prende vita attraverso la pennellata audace di Boccioni che fa sì che le figure di madre e figlia si dissolvano all’interno di uno studio dinamico del colore puro e della luce.
Tra le opere di Mario Schifano inserite in questa prima parte da segnalare Particolare di propaganda del 1964 (lotto 33, stima: 160-220.000 euro). Mentre per quanto riguarda il focus dedicato alla pittura figurativa, spicca fra tutti Giovani donne al mare (lotto 38, stima: 80-120.000 euro), preziosa tela del 1924-26 di Ubaldo Oppi che assieme ad Antonio Donghi è il massimo rappresentante del nostro Realismo Magico.
Infine, segnaliamo Donna al sole, scultura di Leoncillo datata 1964 qui proposta al lotto 47 con una stima di 50-70.000 euro. Più accessibili, ma per certi versi molto interessanti, i lotti della seconda tornata (giovedì 4 aprile ore 15, lotti 50-83). Interessanti, in primo luogo, per testare il livello di interesse per alcuni degli artisti che nel 2018 hanno fatto particolarmente bene sul mercato, come Maria Lai, e per verificare la tenuta di particolari segmenti di mercato come quello delle opere su carta.
Abbiamo qui in catalogo, infatti, alcune carte interessanti a firma di Fontana, Kounellis, Burri, Melotti, Accardi o Schifano. Insomma, senza dilungarsi oltre, se le star della Thinking Italian sono quasi tutte nella evening sale del 3 aprile, è fortemente consigliato buttare un occhio anche alla day sale del 4.