Settembre di fuoco per tutti gli amanti dell’arte contemporanea. Sono centinaia le mostre che si stanno aprendo in tutto Italia e non è facile organizzarsi. Tra le tante ne abbiamo selezionate 5 che sono state inaugura in questi giorni nelle gallerie del nostro Paese e che ci sembrano particolarmente interessanti. Prima di lasciarvi alla nostra selezione, però, vi piace anticiparvi una mostra a cui teniamo molto (il +1 del titolo) e che aprirà il 27 settembre prossimo alla Galleria San Fedele di Milano: Maria Lai. Sul filo del mistero. Una mostra molto particolare dedicata ad una delle interpreti più intense nel mondo della ricerca estetica contemporanea. Un’artista lontana dalle mode, difficilmente riconducibile a un gruppo o a un movimento, ma il cui carisma l’ha consacrata nell’empireo dei grandi nomi del Novecento. Realizzata in collaborazione con in collaborazione con la Nuova Galleria Morone, infatti, la mostra vede le opere di Maria Lai al centro di alcuni dialoghi ideali fra passato e presente, con i suoi libri cuciti accostati a volumi d’epoca e le sue “geografie” che incontrano le mappe del padre gesuita tedesco Athanasius Kircher. Assolutamente da vedere.
Pat O’Neill – Solo Show
Galleria Monitor – Roma
La Galleria Monitor di Roma ha inaugurato mercoledì scorso la nuova stagione espositiva con il debutto presso i suoi spazi del celebre artista e film maker, Pat O’ Neill (n. 1939). Considerato uno dei pionieri ed icona del cinema sperimentale americano sin dai primi anni ’60, il percorso artistico di Pat O’Neill, si articola in una ricerca completa nelle arti visive che comprende la scultura, il collage, il disegno e la fotografia. Tra le opere in mostra fino al 22 ottobre, oltre ad una selezione di lavori storici, anche un raro corpo di collage che, pur nella sua immobilità, trasmette la stessa densità di contenuti, la stessa energia che si percepisce guardando i suoi film. Nell’allestimento della galleria questi appaiono, infatti, un tutt’uno con i lavori video calati nell’atmosfera sospesa e quasi funambolica che caratterizza la ricerca dell’artista americano.
Adam Cvijanovic – The Fall
Blindarte – Milano
Mercoledì 14 settembre, Blindarte ha inaugurato la nuova stagione espositiva del suo nuovo milanese con una personale dell’artista newyorchese Adam Cvijanovic, considerato tra i pittori figurativi più interessanti e innovativi della scena artistica contemporanea della Grande Mela. Cvijanovic presenta a milano una serie di nuove opere su tela e nuovi lavori realizzati con la famosa ed innovativa tecnica dei portable murales (“affreschi mobili”). Influenzati dalla pittura paesaggistica americana del XIX secolo e dalle tecniche cinematografiche del XX secolo, ed ispirati agli affreschi rinascimentali, i portable murales sono dipinti realizzati su carta Tyvek e successivamente applicati a parete in modo da creare imponenti installazioni pittoriche che coinvolgono gli interi ambienti espositivi, e che, tra l’altro, possono essere più volte staccate e riapplicate su altre superfici. Una serie di lavori che ricostruiscono la storia di una passeggiata di Novembre tra i boschi del New Jersey, dove lui e sua moglie Julia rivivono un intenso ma breve viaggio compiuto a Capri nel 2013. In aggiunta alle opere pittoriche, Cvijanovic ha scritto un beve testo, la cui lettura è diffusa ai visitatori attraverso cuffie auricolari ed assume un ruolo guida per la visita della mostra. Lo spettatore è condotto,così, in un viaggio multisensoriale, accompagnato dalla voce dell’artista, attraverso i sentimenti e le emozioni che lui stesso rivive, relazionandoli con quelli della moglie, nel ricordo di quel giorno: un viaggio spazio-temporale che lo conduce, come in un film, dai boschi del New Jersey alle coste mozzafiato del golfo di Napoli.
Damir Ocko – Year out of Shape
Galleria Tiziana Di Caro – Napoli
Ha aperto i battenti il 15 settembre scorso negli spazi della Galleria Tiziana Di Caro a Napoli, la personale di Damir Ocko (n. 1977) dal titolo Year out of Shape. Ocko ha rappresentato la Croazia all’ultima Biennale di Venezia con un progetto che includeva l’eponimo film The Third Degree (2015), esposto in mostra insieme con una nuova serie di altre opere correlate. Il titolo Year out of Shape fa riferimento all’anno appena trascorso, che in un contesto globale è stato costellato da crisi politiche e insicurezze, ma che dal punto di vista personale dell’artista riflette gli effetti postumi del suo lavoro e della partecipazione alla Biennale. Da tempo, infatti, l’artista esplora i differenti vincoli sociali e le forme di repressione imposte sul corpo umano, in quanto entità fisica e sociale, analizzandone il potenziale politico e poetico. I nuovi lavori esposti nella galleria napoletana, allestiti attorno ad una grande costruzione site specific che si colloca nella sala centrale, sviluppano proprio tali idee su un livello formale e concettuale, al fine di riflettere sulle forme di potere, sulla fragilità, sulla violenza.
Santiago Sierra – L’Abbeveratoio
Prometeogallery – Milano
Sempre il 15 settembre scorso, la Prometeogallery di Milano ha iniziato la nuova stagione con una mostra personale dell’artista spagnolo Santiago Sierra: L’Abbeveratoio. Mostra circolare con la quale l’artista invita il pubblico ad andare oltre i luoghi comuni e le semplificazioni, L’Abbeveratoio è un progetto iniziato dall’artista nel 2015 e dove ogni elemento va oltre la sua rappresentazione e apre un dialogo con la storia, incrociando i significati di simboli che hanno subito una stratificazione di senso nelle varie epoche e culture: dalla simbologia della svastica, forma che dal Paleolitico sino all’epoca moderna ha avuto una connotazione ben augurale e che ha subito nella storia contemporanea un’inversione simbolica, al pavimento bianco e nero a scacchiera del Karni Mata e ricostruito a Dro dai topi al latte e al suo colore bianco, al piedistallo in marmo, presentato da Prometeogallery, che diventa base portante della scultura dapprima utilizzata come abbeveratoio.
Bertozzi & Casoni – Il capitale umano. Tra consolazioni e desolazioni
Galleria Antonio Verolino – Modena
Infine, ha aperto ieri a Modena, presso la Galleria Antonio Verolino, la mostra Il capitale umano. Tra consolazioni e desolazioni personale di Bertozzi & Casoni. Inserita nell’ambito del programma del festivalfilosofia di Modena, l’esposizione si sviluppa a partire da Polar Bear, un’installazione raffigurante un gigantesco orso bianco che i maestri della ceramica Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni hanno immaginato ingabbiato, prigioniero e a rischio di estinzione a causa dei mutamenti determinati dall’attività umana. Attorno a questa figura emblematica della lotta evolutiva, altre opere (cestini stracolmi di cartacce e lumache, pile di piatti sporchi, tubature in cui si incastrano oggetti d’uso comune e didascalie) indicano la dialettica di composizione e decomposizione, morte e rigenerazione che attraversano l’esistenza di individui e società, in un continuo pendolo tra consolazioni e desolazioni: sono i rifiuti che ciascuno lascia dietro di sé, piccole estinzioni locali che agitano il mondo delle cose anche nell’epoca dell’abbondanza.