Dal 29 ottobre al 3 novembre 2019 Torino ha visto dipanarsi il gomitolo dei tanti eventi legati alla quarta edizione di NESXT – independent art festival, ideato e prodotto dall’Associazione ArteSera, con la curatela di Annalisa Russo e Olga Gambari. Sono state davvero numerose – più di una ventina – le inaugurazioni di progetti artistici e gli eventi live, i convegni e le performance, gli incontri organizzati durante queste poche ma intense giornate, anche oltre i confini nazionali.
Infatti, grazie alla new entry di questa edizione, ovvero il progetto di scambio culturale Trasloco, è stato incoraggiato il dialogo tra le scene artistiche di Torino e Marsiglia – già promosso durante l’edizione dell’anno scorso durante il Forum Come togheter – attraverso un articolato programma di residenze tra centri di produzione artistica indipendente delle due città. In occasione del festival e della settimana dell’arte torinese, e in attesa della prossima residenza che le vedrà ospiti qui a Torino, cinque realtà francesi hanno partecipato con i rispettivi progetti per raccontare la propria identità e pratica artistica. Si tratta in particolare dei Dos Mares, Espace GT, Hydrib, Vé e Salon du Salon per Marsiglia, mentre il contributo nazionale è stato dato da Arteco, Idem Studio, Mucho Mas, In/OUT + Novellaguerra, Quasiquadro e Spazio Ferramenta, già ospiti a Marsiglia nella primavera di quest’anno per il primo appuntamento di scambio culturale.
Tutto questo è avvenuto ai Docks Dora, ancora una volta quartier generale del festival e fucina di idee e spazi come studi d’artista, gallerie e laboratori che hanno ospitato le realtà francesi e italiane, e più precisamente il Laboratorio Koiné, C.O.D. Lab, Casati arte contemporanea, Il Cerchio e le gocce, Gekijou Video, Collettivo Povera, Studio Tema, nello studio di Fabio Bucciarelli, nel PadiglioneF Primo Piano e infine dalla Galleria Gliacrobati, unico indirizzo dislocato dalla “cittadella del festival” e dal festival stesso, ma comunque parte attiva del progetto, che ha supportato ospitando la galleria marsigliese Polysemie.
Un dialogo molto articolato a più voci e più mani, incentrato su diversi temi, trattati da personalità del mondo dell’arte che hanno percezioni ed esperienze differenti, uniti nel confronto e approfondimento di argomenti come il concetto di macro e micro comunità, come gli artisti vivono gli spazi – che siano questi pubblici, indipendenti, urbani e via dicendo – come viene vissuto ed affrontato il dilagare del digitale in ambito artistico.
In particolare la tavola rotonda organizzata sabato 2 novembre all’interno della Sezione Incontri ha visto la partecipazione di Fulvio Gianaria (Fondazione per l’arte moderna e contemporanea CRT), Francesca Gambetta (Compagnia di San Paolo), Luigi Ratclif (segretario nazionale del GAI), Enrico Bertacchini (ricercatore universitario e membro del comitato scientifico della Fondazione Santagata) Alessandro Gallicchio (curatore indipendente di base a Marsiglia) insieme ad artisti e curatori che si sono confrontati in particolare sulle prospettive del progetto di scambio culturale italo-francese Trasloco.
Sempre all’interno di questa Sezione è stato presentato il progetto editoriale Manùs, nato come risposta alla necessità di un luogo di connessione per la ricerca collettiva di Maura Banfo, Annalisa Cattani e Susanna Ravelli, che si è tradotta in un contesto redazionale aperto e nomade. Volendo un posto in cui “invitare gli altri”, l’idea di un tabloid – il cui numero 0 verrà presentato a dicembre di quest’anno – diventa un’opera in progress che coinvolge il pubblico a partire dalla riflessione condivisa sul concetto di Fragilità.
Manùs si è sviluppato come un diario, una raccolta di pensieri che costituiscono il progetto pilota per Marsiglia 2020, quando si accompagnerà all’installazione di Oggetti Fragili, opera realizzata dalle realtà italiane coinvolte nella residenza d’artista a Marsiglia in connessione con spazi indipendenti, artisti, curatori e liberi pensatori. Maura, Annalisa e Susanna hanno invitato alla condivisione di un Elogio della Fragilità soggetti selezionati per empatia e/o familiarità, che hanno rilasciato un contributo personale in merito ad esperienze e pratiche artistiche sulla fragilità. Un work in progress che ha già alcuni appuntamenti fissati per il prossimo 2020, e che certamente aprirà le porte a nuove riflessioni e nuovi progetti, da scoprire nelle future edizioni di NESXT.