Al di là di risultati d’asta non sempre brillantissimi, l’arte italiana moderna e contemporanea è sempre protagonista sulla scena internazionali. Tante le mostre in corso, o che si sono tenute in questi mesi, dedicate ai nostri migliori artisti sia in gallerie private che in musei pubblici. Vediamo insieme chi sono in questo nostro report periodico sugli italiani in tour nel mondo. Iniziamo da Londra e dalla mostra a cui dedichiamo anche la nostra copertina: Francesco Clemente: Pastels. Inaugurata il 12 dicembre scorso da Lévy Gorvy a Mayfair, questa personale mette la straordinaria sintesi creativa di Clemente tra diverse tradizioni estetiche, culturali e spirituali.
Curata dall’architetto Bill Katz, amico di lunga data dell’artista, la mostra è organizzata tematicamente, presentando le espressioni di Clemente del corpo e della mente attraverso il suo ampio impegno nei confronti del medium. Visitabile fino al 15 febbraio 2020, questa retrospettiva presenta quattro decenni di pastelli di Clemente, molti dei quali non sono mai stati esposti.
Sempre a Londra, fino a maggio 2020, il nostro Salvatore Arancio e Patrick Tuttofuoco sono tra i protagonisti della nona edizione di Sculpture in the City assieme ad altri artisti di fama internazionale come Nathan Coley, Nina Saunders o Lawrence Weiner. Il lavoro di Arancio, It Was Only a Matter of Time Before We Found the Pyramid and Forced it Open (2017) è esposto nei pressi del sagrato della Chiesa di Sant’Elena.
Creato sotto l’influenza dell’ipnosi, quest’opera forma un giardino di sculture totemiche in argilla che ricordano gli alberi pietrificati del “Lava Trees State Park” alle Hawaii. Attraverso il lavoro Arancio cerca di creare un’area di cura per i visitatori che mira a migliorare la loro creatività. Nello storico mercato di Leadenhall è appesa The Source (2017) di Patrick Tuttofuoco, un’installazione al neon che raffigura le mani dell’artista.
About this and that. The self and the other. Like everything è, invece, il titolo della personale di Chiara Camoni allestita, fino a marzo 2020, nel spazi del Centro per le arti visuali MOSTYN, in Galles. In mostra, alcuni lavori recenti e delle opere site specific realizzate apposiamente per il Centro.
Fino al 12 gennaio 2020 la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati di Lugano ospita la mostra Geometrie sconnesse palpiti geometrici, dedicata a Marisa Merz, unica esponente femminile del gruppo dell’Arte Povera e tra le più significative protagoniste della scena artistica italiana dagli anni Sessanta. Una selezione delle sue opere più iconiche mette in rilievo una tematica ricorrente nel lavoro dell’artista, ovvero la sua ricerca sul volto o meglio sulla figura.
Sempre in Svizzera, ma questa volta a Zurigo, la Häusler Contemporary presenta per la prima volta una doppia mostra dell’artista italiana Gaia Fugazza e dell’artista pakistano-britannico Haroon Mirza. In modi diversi, entrambe le loro opere combinano processi contemporanei e primitivi con materiali naturali e artificiali, aprendo così uno spazio a più livelli per la riflessione sull’umanità nel mondo. La mostra, dal titolo Antidotes and their Counterparts, rimarrà aperta fino al 17 gennaio 2020.
Tra una mostra e l’altra, il 27 settembre scorso la Hauser & Wirth e Fondazione Lucio Fontana hanno annunciato una loro collaborazione per i prossimi due anni con una trilogia di mostre negli spazi internazionali della galleria e tre nuove importanti pubblicazioni di Hauser & Wirth Publishers. La trilogia delle mostre di Fontana sarà presentata a Los Angeles, New York e Hong Kong, ognuna con una specifica area di interesse. La presentazione a Hauser & Wirth di Los Angeles a febbraio 2020 comprenderà Ambienti di Fontana; la mostra a New York nella primavera del 2021 esplorerà le sue ceramiche e sculture; poi, nell’autunno del 2021, verrà organizzato un importante retrospettiva presso Hauser & Wirth Hong Kong.
Agnese Purgatorio è invece tra gli artisti della 14ª Biennale Internazionale di Curitiba “Fronteiras em Aberto“, in corso fino al 1 marzo 2020 nella città brasiliana. La Bienal de Curitiba è riconosciuta come uno tra i più grandi eventi di arte contemporanea in Sud America e tra i principali eventi del circuito artistico mondiale. La partecipazione di Agnese Purgatorio, che esporrà al Museo Oscar Niemeyer – MON – nella sezione di video arte internazionale “ Território visual” curata da Massimo Scaringella.
Tra le mostre già concluse, invece, mi piace ricordare Bruno Munari: a mundaça é a única constante no universo, curata da Alberto Salvadori presso il Museu da Casa Brasileira di San Paolo (05/09-04/11), e Paolo Scheggi. Oplà-Stick 1969 – 2019: prima mostra dedicata a Paolo Scheggi al Museum of Contemporary Art di Zagabria, a cura di Ilaria Bignotti e Jasna Jakšić. La mostra che si è conclusa l’11 ottobre scorso, ha riproposto la storica performance Oplà-stick, passione secondo Paolo Scheggi che ebbe luogo proprio a Zagabria 50 anni fa. Il 31 ottobre a Londra, si è invece chiusa Achille Perilli: Irrational Geometries, nuovo appuntamento con gli Special Display della Estorick Collection, dedicati ai grandi temi dell’arte moderna e contemporanea italiani.