Come in molti settori anche nell’arte stiamo assistendo ad una progressiva specializzazione delle mansioni, inquadrando determinati ruoli in figure professionali ben definite. In questo articolo vogliamo far luce sul ruolo del Registrar, una figura nota solo a pochi al di fuori del contesto culturale ma di fondamentale importanza per la realizzazione di un’esposizione e di una corretta gestione delle opere selezionate per una mostra.
Partiamo dall’inizio, chi è il Registrar?
Il compito di gestire dal punto di vista organizzativo prestiti in entrata (quando si richiedono opere a terzi per organizzare una mostra) e prestiti in uscita (quando si prestano opere al di fuori dal museo) è affidato, in quasi tutti i musei esteri, e ora anche in alcune strutture italiane, ad una figura professionale ben definita in possesso di specifiche competenze tecniche, che in ambito internazionale è indicata con il termine anglosassone Registrar. Non troviamo una parola nella lingua italiana che possa racchiudere la molteplicità dei compiti svolti da questa figura, che il Ministero dei Beni Culturali definisce come: “colui che crea, documenta e organizza tutti gli atti relativi al prestito di un’opera d’arte”.
Pensiamo ai molteplici aspetti legati alla movimentazione di un’opera d’arte: da una prima analisi per capire il suo stato di salute, alla redazione del condition report, ovvero i documenti accompagnati da relative foto che ne certificano lo stato di corretta conservazione durante gli spostamenti, fino alle questioni assicurative e di trasporto. In pratica il Registrar è il professionista che si frappone fra consegnatario, curatore, direttore, restauratore ed altre professionalità esterne al museo, in altre parole un project manager che si occupa della movimentazione di un opera d’arte.
Inquadramento e storia
La figura del Registrar si è sviluppata nei maggiori musei degli Stati Uniti fra gli anni Cinquanta e Sessanta, ma è solo negli anni Settanta che i professionisti americani si riuniscono sotto il comitato professionale denominato Registrar’s Committee, organo riconosciuto dall’ Associazione americana dei musei. In Gran Bretagna la figura del registrar nasce invece all’inizio degli anni Settanta, mentre l’associazione dei Registrars inglesi viene fondata nel 1979.
Da qualche anno questa figura sta prendendo piede anche nei maggiori musei Europei con le relative associazioni di categoria in Francia (Association Francaise Regisseurs Oeuvres d’Art), Germania (Registrars Deutschland), Spagna (Agrupación de Registros de Museos e Instituciones Culturales) ma anche in Danimarca, Olanda e Belgio. Per quanto riguarda il nostro Paese, nonostante il Registrar sia una professione riconosciuta dalla Carta Nazionale delle Professioni Museali, sono ancora pochi i musei e gli spazi espositivi italiani che riconoscono questo ruolo e spesso le funzioni del Registrar vengono ricoperte da altri operatori che non hanno competenze specifiche.
In Italia i Registrar di Opere d’Arte sono riuniti sotto l’associazione Registrarte (http://www.registrarte.org), nata nel 2000 con lo scopo di essere “punto di riferimento per tutti coloro che operano nel campo della gestione di collezioni museali e dell’organizzazione di mostre e che intendono impegnarsi per elevare gli standard professionali del settore”. Obiettivo primario dell’associazione è quello di definire e promuovere il profilo professionale del Registrar “attraverso tutta una serie di iniziative volte a favorire lo scambio di idee ed esperienze, nonché una maggiore comprensione e consapevolezza di questo ruolo all’interno di musei e strutture espositive”. Nella pubblica amministrazione italiana la figura del Registrar viene menzionata per la prima volta in nell’Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, poi ufficializzato con decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali il 10 maggio 2001 per la regolamentazione dell’attività degli istituti museali.
A livello internazionale il Registrar è una figura professionale ufficialmente riconosciuta dalla Carta Nazionale delle Professioni Museali redatta dall’International Council of Museum (ICOM), l’organizzazione che rappresenta i Musei e i suoi professionisti nel mondo e promuove l’eccellenza e le best practices nel settore, oltre che incoraggiare l’implementazione di standard professionali all’interno del network museale internazionale. Nelle conferenze nazionali del 2005 e del 2006 ICOM Italia, in collaborazione con la Conferenza permanente delle Associazioni museali italiane, ha elaborato e discusso la Carta Nazionale delle Professioni Museali, individuando e riconoscendo le diverse professioni in ambito museale (fra queste quella del Registrar), ed ha inoltre delineato i relativi percorsi formativi e di aggiornamento. Secondo questo documento il Registrar assicura dal punto di vista organizzativo la movimentazione delle opere, la relativa documentazione e le procedure che la regolano, soprattutto in connessione ai prestiti. In particolare:
- Redige, documenta e organizza gli atti relativi all’acquisizione, al prestito, all’assicurazione, alla spedizione e alla sicurezza delle opere;
- Segue l’iter inerente al trasferimento delle opere, all’esterno e all’interno del museo;
- È responsabile delle procedure di prestito in entrata, nel caso di mostre organizzate dal museo;
- Collabora con il responsabile della sicurezza e della conservazione nello svolgimento dei propri compiti.
E’ importante citare anche l’ European Registrars Conference, l’occasione più importante di dialogo fra Registrar Europei per confrontarsi su temi di interesse comune. Queste conferenze vengono organizzate a turno dalle associazioni nazionali a cadenza biennale. L’anno scorso si è svolta a Londra l’undicesima edizione, a dieci anni di distanza dal primo meeting tenutosi nella capitale inglese nel 1998.
Di cosa si occupa il Registrar?
Generalmente possiamo definire il Registrar come colui che sovrintendere la movimentazione di opere d’arte in caso di prestiti o spostamenti all’interno di un museo o di un’altra organizzazione culturale. Sulla base delle indicazione fornite dal curatore il Registrar gestisce i rapporti con l’ente organizzatore della mostra, ottiene le autorizzazioni di prestito, predispone la documentazione necessaria e controlla contratti e accordi di prestito, coordina e supervisiona le operazioni di assicurazione, trasporto e accoglienza, oltre che occuparsi dell’imballaggio e dell’accompagnamento dell’opera da parte di un Courier, ovvero la persona che accompagna le opere durante il trasporto e che ha il compito di compilare e firmare il Condition Report (a volte questo ruolo è svolto dallo stesso Registrar). Allo stesso tempo registra e archivia la documentazione, creando uno storico dei prestiti concessi nel tempo dal museo.
Come abbiamo visto le mansioni in capo al Registrar toccano diversi aspetti legati alla gestione di un’opera d’arte: queste possono variare anche in rapporto alle dimensioni del museo/organizzazione. Nei grandi musei la figura del Registrar è spesso sdoppiata in figure distinte: il Loans/Outgoing registrar e l’ Exhibition Registrar.
Il Registrar incaricato dei prestiti in uscita (Loans o Outgoing Registrar) è responsabile di tutto l’iter inerente al trasferimento di un’opera, una volta che la direzione del museo prestatore ha dato parere positivo e dettato le condizioni che regolano il prestito. In alcuni musei è incaricato anche degli spostamenti interni, della gestione dei depositi e degli aspetti legali relativi ad acquisizioni e donazioni.
L’Exhibition Registrar si occupa invece della gestione dei prestiti richiesti a soggetti esterni durante l’organizzazione di mostre, svolgendo le stesse mansioni per conto della controparte, cioè dell’istituzione che ha richiesto il prestito. Il suo lavoro è strettamente collegato alle indicazioni fornite dall’organizzatore della singola mostra e alle opere scelte dal curatore. Elenco alla mano, il Registrar provvederà all’invio delle richieste di prestito, curando la corrispondenza con i prestatori e informando i vari interlocutori coinvolti.
In entrambi i casi, come sottolinea l’Associazione Registrarte, l’importanza di questa figura sta nel ruolo di raccordo tra la direzione del museo, i curatori ed i soggetti esterni impegnati nella realizzazione pratica della mostra, tra cui spedizionieri, assicuratori, allestitori, in modo che la complessa macchina del prestito o dell’organizzazione di una mostra funzioni senza intoppi.