Si chiude con un totale di 34.382.000 £ (39.582.073 £ aggiungendo il Buyer’s Premium ) la Thinking Italian di Christie’s, l’unica delle Italian Sale in programma quest’anno. Un risultato ben al di sotto delle aspettative, ma che soprattutto sembra mettere nuovamente in discussione il format che da un ventennio tiene alta la bandiera della nostra arte sul mercato internazionale. Il 21% dei lotti in catalogo stasera non ha, infatti, raggiunto neanche la stima minima e altrettanti sono stati quelli che non hanno trovato un acquirente. Pochi i momenti realmente intensi dell’asta. Tra questi i record di Maria Lai, in apertura, e quello di Leoncillo. Ma vediamo come è andata.
Solo una piccola pausa separa la Post-War and Contemporary Art Evening Auction dalla Thinking Italian. Jussi Pylkkänen, che ha appena finito di guidare l’asta serale, sale sul rostro della sale room principale di Christie’s – la stessa usata da James Christie agli albori della storia della casa d’aste britannica – e alle 21.40 ora italiana invita il pubblico a sedersi per poter dare inizio alla vendita dei 38 lotti di arte italiana in catalogo. Guida l’asta l’olandese Bente Tupker.
Il clima è sereno, ai limiti dell’allegria e la partenza dell’asta sembra giustificare tanta serenità. Si comincia con Lenzuolo di Maria Lai, lavoro del 1989 presentato in catalogo con una stima di 20-30.000£. Orchestrate da Tupker le offerte arrivano rapidamente dal lato destro della sala e il prezzo supera in un attimo il recente record dell’artista sarda per volare verso un altro, incredibile primato: 120.000£ di hammer price.
Il ritmo prosegue spedito con il secondo lotto: Concetto Spaziale di Lucio Fontana che raggiunge agilmente la stima massima di 300.000£. Poi si comincia a rallentare. Il primo dei Boetti in catalogo centra senza sussulti le aspettative, raggiungendo un prezzo di martello di appena 200.000 £. Lo Savio rimane invenduto mentre va bene Giovanni Anselmo. Ma subito dopo anche Penone fallisce.
Siamo al primo lotto importante della serata: Marzia con la bambina, specchiante di Michelangelo Pistoletto datato 1964 che in pochi secondi raggiunge la stima minima di 1 milione per fermarsi lì. La sala non si scalda, i due lotti successivi non raggiungono neanche la minima aspettativa. Va meglio la Natura Morta di Giorgio Morandi al lotto 110: l’opera raggiunge un hammer price di 1.100.000 £, ma che fatica per Bente Tupker il cui entusiasmo, dopo un inizio scintillante, sembra già essersi appannato. Al lotto 112 la tela di Alberto Savinio Croix marine viene battuta a 570.000 £ centrando le aspettative. Per Christie’s è record, ma questa affermazione non sembra trovare conforto nei principali database.
La platea si riprende con Sacco Nero Rosso di Alberto Burri (lotto 113). Presentata con una stima di 450-600.000 £ l’opera raggiunge 810.000 pounds di prezzo di martello e passa il testimone alla High Bride (1960) di Salvatore Scarpitta che raggiunge la stima massima con il martello che batte a 1.500.000 £, non troppo lontano da record dell’artista del 2017 e secondo risultato di sempre per l’artista.
E’ il momento più eccitante della serata, ma eccoci alla vera star dell’asta: Concetto spaziale, La fine di Dio di Lucio Fontana al lotto 115. La stima è su richiesta, ma si parte da 12 milioni di sterline. Le offerte salgono rapidissime e in un attimo siamo a 15.000.000 £ e Tupker è pronta a vendere e così è: il martello batte e in sala parte un applauso educato. L’opera, realizzata nel 1963, porta a casa la seconda aggiudicazione di sempre per il padre dello Spazialismo e incrementa non di poco il suo valore, considerando che solo 5 anni fa lo stesso lavoro fu aggiudicato a New York, sempre da Christie’s, per 11.562.500 £.
Carol Rama al lotto 116 raggiunge i 140.000 euro andando ben oltre la massima aspettativa. E così l’Achrome di Manzoni al lotto 117 che sente battere il martello a 1.600.000 £. E qui sbuca, al lotto 119A, il Manzoni tolto dalla Post-War and Contemporary Art Evening Auction all’ultimo momento – asta durante la quale, peraltro, tutte le opere italiane in catalogo sono rimaste invendute – e che qui raggiunge i 3.000.000 £ della stima minima non riuscendo, comunque, ad ingaggiare nessuna battaglia significativa tra i bidder.
Poi, un nuovo guizzo con la Grande Mutilazione di Leoncillo che vola a 600.000 £ di martello segnando un nuovo record d’asta per lo scultore italiano. Ma, insomma, l’asta non sembra comunque scaldarsi più di tanto. Manca ormai poco alla fine e i lotti che hanno suscitato un reale interesse non sono poi tanti: per quanto Bente Tupker si sforzi le puntate languono e nella seconda metà dell’asta sono tanti i lavori che vengono aggiudicati al di sotto della stima minima. E anche gli invenduti si intensificano, tanto che alla fine le percentuali di venduto comunicate dalla casa d’aste sono 82% in lotti e 87% in valore. Adesso non resta che vedere come andrà la sezione italiana della Evening Sale di Sotheby’s in programma domani sera. Intanto, segnaliamo il record dell’artista italiano, ma naturalizzato americano, Arturo di Modica che nella Day Sale di Phillips ha visto aggiudicato il suo Charging Bull per 251.000 £ di hammer price.