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Verso Art City Bologna 2024. La luce di Morandi illumina una città  irrequieta

del

Con l’inizio dell’anno, a Bologna arriva Artefiera, appuntamento fisso per la città felsinea da mezzo secolo. È dal giugno 1974, infatti, che la kermesse emiliana si inserisce nel calendario degli eventi europei dedicati all’arte contemporanea, detenendo il primato nazionale per longevità. Artefiera va a braccetto con Art City, la rassegna collaterale che esprime l’amore che la città turrita prova per l’arte contemporanea.

Appuntamento a cui si presenta una Bologna irrequieta, ancora incerta sul futuro della Garisenda e dilaniata da polemiche riguardanti il limite di circolazione ai 30 all’ora esteso a quasi tutte le strade cittadine. Sembrerà un dettaglio irrilevante ma tra il pubblico presente alla conferenza di presentazione non si vocifera d’altro.

Sotto al bel trompe l’oeil colonnato del soffitto della Sala Anziani del palazzo comunale, è Lorenzo Balbi – direttore artistico di Art City nonché del MAMBo – a introdurre la manifestazione che si svolgerà dal 1 al 4 febbraio.

Anche quest’anno, Bologna aprirà le porte dei suoi palazzi, dei musei e delle gallerie private all’arte contemporanea. Gratuitamente, per quattro giorni, con il consueto acme raggiunto nella serata di sabato 3, quando si svolgerà la notte bianca dell’arte che richiamerà il pubblico con aperture prolungate oltre l’orario della cena.

Una città che si festivalizza, come dice Elena di Gioia, delegata alla cultura del comune e relatrice assieme al già citato Balbi, a Eva degli Innocenti, direttrice generale dei musei comunali bolognesi, e a Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere.

Un’edizione speciale e memorabile per doppia ricorrenza di date. Quest’anno è, infatti, anche il sessagesimo della dipartita di Giorgio Morandi, il più celebre dei pittori bolognesi. Ed è all’opera morandiana che è dedicato esplicitamente il programma della manifestazione: cinque progetti celebrativi del maestro di via Fondazza, opera di altrettanti artisti di rilevanza internazionale, saranno i punti focali della rassegna.

Al museo Morandi, che si trova al piano nobile del MAMBo, ci sarà MORANDI’S BOOK della newyorkese Mary Ellen Bartley, una mostra di fotografie realizzate nella biblioteca domestica di via Fondazza. A Palazzo Tanari, rinominato spazio Pietro, Tacita Dean presenterà la serie di proiezioni dal titolo STILL LIFE.THE STUDIO OF GIORGIO MORANDI che ricreano il processo compositivo dei dipinti di Morandi: un reticolo di linee scarne tracciate a matita con la funzione di indicare l’esatta collocazione degli oggetti nello spazio.

Altra mostra fotografica è MORANDI’S OBJECTS, con le immagini realizzate nello studio dell’artista dal grande fotografo Joel Meyerowitz. Nella platea del restaurando teatro comunale in piazza Verdi, sarà, invece, messa in scena la performance realizzata da Virgilio Sieni dall’evocativo titolo ELEGIA LUMINOSA, dotta citazione del termine scelto da Roberto Longhi per descrivere l’opera dell’amico Morandi nel catalogo della piccola mostra a lui dedicata il 21 aprile del 1945 alla galleria del Fiore di Firenze, proprio nel giorno in cui a Bologna entrava il corpo polacco delle truppe alleate dopo tre anni di occupazione tedesca.

L’ultimo progetto prende la strada per Grizzanal’erta che Morandi risalì lento e nero, come una rampa di purgatorio, nel febbraio del 1944, l’ultima volta che Longhi e Morandi si videro di persona. SATURNINE ORBIT, installazione sonora di Mark Vernon curata da Xing, rivive i lunghi e produttivi soggiorni del maestro nel ritiro della sua casa tra i calanchi dei colli bolognesi.

Camminando sotto i portici di Bologna si ripercorrono i passi di milioni di anime trapassate, tra le quali quella di Morandi, che forse ancora si muove tra via Fondazza, Strada Maggiore e via Petroni, fino a raggiungere l’Accademia di Belle Arti in fondo a via Zamboni. Una vita grandiosa nella sua frugalità, un po’ simile a quella del solitario protagonista di Perfect Days, il bel film di Wim Wenders ambientato a Tokyo, uscito in questi giorni. A proposito: in Giappone, Morandi è venerato.

Art City raccoglierà, quindi, Bologna attorno a uno dei suoi maggiori decani, forse con l’inconscio desiderio di placare gli animi dopo mesi difficili illuminandoli alla luce universale dell’arte morandiana.

Art City non è, però, naturalmente una retrospettiva, ma è una riflessione sul presente stato dell’arte. Tanti altri progetti, oltre ai cinque maggiori, sono proposti da collezionisti e galleristi privati, e, come al solito, quattro giorni difficilmente basteranno per vederli tutti. 

Imperdibile è sicuramente il Pavillon de l’Esprit Nouveau in Piazza della Costituzione, dove è installato l’Opus Novumdi ArteFiera 2024, l’opera commissionata ogni anno in occasione della manifestazione. Quest’anno sarà Luisa Lambri, con la serie di fotografie dal titolo di L’ESPRIT NOUVEAU, a ritrarre lo stesso padiglione, ricostruzione fedele del prototipo di Le Corbusier, e la chiesa di Santa Maria Assunta opera Alvar Aalto a Riola di Vergato, due capisaldi del piccolo mondo ormai antico dell’architettura moderna bolognese.

Da non perdere sono anche le aperture straordinarie di quei luoghi solitamente chiusi o molto difficili da visitare, come la cripta di San Zama che ospita A SINGLE MOMENT di Anna Caterina Masotti, omaggio a Robert Mapplethorpe e Nan Goldin, o il Pio Istituto delle sordomute povere, dove alloggia l’installazione audiovisivaBLOODLINE SHRINE di un’artista canora di rilevanza internazionale come Meredith Monk.

Non c’è uno schema prestabilito. Bisogna munirsi di cartina (ad esempio qui), lasciarsi ispirare dai punti segnati sulla mappa e, finalmente, incamminarsi sotto ai portici della città, che dal centro conducono alla periferia, e dalla periferia riportano al centro.

Francesco Niboli
Francesco Niboli
Restauratore di dipinti antichi e contemporanei, ha intrapreso un percorso di approfondimento del design grafico e dell’arte del ‘900 italiano collaborando con Fondazione Cirulli di Bologna. Ha partecipato alla scrittura del libro "Milano, la città che disegna", catalogo del neonato Circuito lombardo Musei Design. Attualmente collabora come grafico con la casa editrice indipendente Sartoria Utopia.

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