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Zero 10: una piattaforma dedicata all’arte digitale

del

Dal 5 al 7 dicembre apre al pubblico la 23° edizione di Art Basel Miami presso il Miami Beach Convention Centre. Tra le novità c’è il debutto della piattaforma dedicata all’arte digitale: Zero 10, progetto sostenuto da OpenSea e nato con l’obiettivo di integrare questo linguaggio nel sistema dell’arte contemporanea, non più come fenomeno periferico, ma come ambito strutturale del mercato e della ricerca curatoriale.

Il nome del progetto rievoca, celebrandola, la storica mostra «0,10» curata nel 1915 da Kazimir Malevič a Pietrogrado, che sancì la nascita del Suprematismo.

Se si considera la crescita di questo segmento di mercato, il 51% dei collezionisti HNWI avrebbe infatti acquistato opere digitali nel biennio 2024-2025, portando il medium al terzo posto per spesa complessiva (fonte: The Art Basel & UBS Survey of Global Collecting 2025), emerge chiaramente il consolidamento di un mercato ormai maturo che richiede nuovi standard curatoriali e infrastrutture adeguate. La nuova piattaforma vuole pertanto ridefinire i criteri con cui l’arte digitale viene esposta, valorizzata e collezionata, creando continuità tra innovazione tecnologica e istituzioni tradizionali.

La prima edizione di Zero 10, curata da Eli Scheinman, esperto di arte digitale e nuovi modelli di collezionismo, riunisce 12 espositori internazionali, tra cui: 

Beeple Studios, studio legato all’artista digitale Beeple (Mike Winkelmann), una figura di riferimento della crypto-art e della digital art contemporanea. Nell’ambito di Zero 10, Beeple Studios rappresenta la parte di arte digitale che unisce blockchain, automazione, immagine digitale e cultura pop. 

Art Blocks, piattaforma Web3 specializzata in arte generativa su blockchain Ethereum. Chi acquista un’opera su Art Blocks innesca un algoritmo che “genera” un’opera unica a partire da parametri prestabiliti, rendendo ogni pezzo differente, in forma di immagine, modello 3D o esperienza interattiva. 

Bitforms Gallery, galleria di New York fondata nel 2001 da Steven Sacks, dedicata alle “new media art”: arte che utilizza tecnologie digitali, generative, interattive, temporalità, da drawing computerizzati agli algoritmi, alla video arte. Nel suo programma ha supportato generazioni di artisti che esplorano il rapporto tra arte e tecnologia. In mostra (anche recentemente) ha presentato lavori che usano software e algoritmi come medium.

Pace Gallery, galleria storica del mercato globale che con Zero 10 si propone come ponte tra sistema tradizionale dell’arte e innovazione digitale. La sua partecipazione alla fiera conferisce all’arte digitale la “legittimazione istituzionale” che finora è mancata. Per l’occasione presenterà un’installazione della serie Glass di James Turrell: superfici di luce che trasformano la percezione dello spazio in esperienza immersiva, proseguendo la tradizione del Light & Space Movement.

Fellowship, galleria contemporanea/piattaforma culturale attiva a livello internazionale, presenterà in fiera No Me Olvides di Itzel Yard (alias IX Shells), un’opera generativa che rielabora materiali d’archivio globali provenienti da Europa, Caraibi e America Latina, trasformandoli in composizioni visive e sonore legate a temi di memoria, identità, eredità culturale. 

Asprey Studio, studio/laboratorio con base a Londra che opera nella sfera dell’arte digitale. Per Zero 10 collabora con il collettivo etiope Yatreda per reinterpretare l’“Akodama”, una corona tradizionale maschile degli altopiani Amhara in Etiopia, un tempo simbolo di nobiltà e potere per capi e guerrieri. Per questo progetto, Yatreda realizza la parte digitale, Asprey Studio produce invece una scultura artigianale in argento, trasformando un oggetto storico-culturale simbolico in un ibrido tra memoria, tradizione e contemporaneità.

Heft Gallery, galleria nata nel 2025 a New York e diretta da Adam Heft Berninger. Il suo obiettivo è dare visibilità ad artisti che utilizzano algoritmi, intelligenza artificiale, tecnologie generative non come “arte da schermo” fine a sé stessa: spesso i lavori vengono trasformati in oggetti fisici (pittura, scultura, installazioni) o in mostra real-world. La filosofia di Heft Gallery contrappone l’esposizione superficiale o spettacolare dell’arte digitale a una curatela consapevole, interessata ai significati, ai contesti sociali e culturali.

Onkaos, presenta l’opera Appropriate Response di Mario Klingemann (realizzata nel 2020 con GPT-2). L’opera esplora le relazioni tra linguaggio, AI, tecnologia e identità umana, un’indagine che interseca intimamente il tema della scrittura, dell’intelligenza artificiale e del senso del sé in epoca digitale.

La proposta della galleria Nguyen Wahedriunirà invece tre figure centrali dell’estetica digitale contemporanea: XCOPY, Kim Asendorf, e Joe Pease, con stili che vanno dal glitch distopico al minimalismo algoritmico, fino a video loop ipnotici.

Zero 10 non è strettamente legata ad Art Basel Miami ma accompagnerà anche le prossime edizioni internazionali della fiera, a partire da Art Basel Hong Kong 2026. L’obiettivo è quello di costruire un’infrastruttura permanente che metta in relazione artisti, gallerie, innovatori e collezionisti con la rete istituzionale di Art Basel. In questo senso, Zero 10 rappresenta una nuova frontiera concettuale della fiera, un luogo dove reale e virtuale convivono e dove l’arte digitale trova finalmente una dimora riconosciuta, sostenuta da iniziative come il Digital Art Council o il programma Digital Dialogues.

Alice Telesco
Alice Telesco
Laureata in Archeologia e Storia dell’Arte con una tesi magistrale dal titolo “Arte 3.0: Crypto Art, Blockchain, NFT” è stata ammessa, durante l’ultimo anno di laurea, al Corso di Alta Formazione “Art Market Professionals. Competenze e carriere per il mercato dell’arte” cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Al termine degli studi ha svolto un tirocinio presso Cinello S.r.l, società specializzata in arte digitale, impegnata nella promozione e nella valorizzazione del patrimonio artistico, su scala nazionale e internazionale. Attualmente lavora nell’area marketing, vendite ed eventi del Teatro Manzoni di Milano.

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