La ricerca di itinerari di arte contemporanea nelle Marche ci guida alla scoperta di questa terra magnifica che Giosué Carducci descrisse, nel lontano 1898, come «benedetta da Dio di bellezza di varietà di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che arridono». Qui potremo anche inseguire la stella di uno dei più grandi artisti italiani del Novecento: Osvaldo Licini.
Il contemporaneo tra Urbino e Pesaro
Pesaro-Urbino. In quella che è una delle province storiche del nostro paese, il contemporaneo si incontra lungo un itinerario tra piccoli centri. Prima tappa: Talamello. Qui ha sede il Museo Gualtieri che, al suo interno, conserva l’opera del pittore Fernando Gualtieri, artista di fama internazionale le cui opere sono state apprezzate in Cina, Giappone, Francia, America, Inghilterra ed Italia. Dall’opera di Gualtieri a quella dell’artista torinese Franco Assetto, custodita a Frontino nel Museo che oggi porta il suo nome. La collezione ci guida attraverso la sua evoluzione creativa, dalla stagione surrealista a quella che lo vede precursore della pop art e ispiratore del movimento artistico “Baroque Ensembliste”, fino alla realizzazione di opere del tutto personali rappresentate dalle “Sculture d’acqua” in cui la forma, il colore, il movimento e il suono si fondono in composizioni armoniche per padronanza tecnica ed ispirazione creativa.
Da Frontino ci spostiamo poi a Monteciccardo, sede del Centro per l’Arte Contemporanea “Il Conventino” dove sono conservate le opere del premio “Borderline”, tra le quali una scultura in legno di Hidetoshy Nagasawa e un’installazione ambientale di Claudio Costa. A pochi chilometri da qui, invece, si trova la Quadreria Cesarini di Fossombrone, ossia la Casa-Museo del collezionista Giuseppe Cesarini, che conserva una delle più significative raccolte di pittura, scultura e grafica contemporanea della regione. Qui potrete ammirare lavori di Anselmo Bucci, Giorgio Morandi e la scultura “Lo Zampognaro” di Marino Marini.
Proseguendo verso sud, in direzione di Cagli, una tappa, da non perdere per gli amanti della fotografia, è la mostra permanente Tra il Visibile e l’Invisibile di Acqualagna, con opere di Gianni Berengo Gardin, Loriano Brunetti, Enzo Carli, Giorgio Cutini, Marco Melchiorri, Paolo Mengucci e Massimo Renzi. Dalla fotografia alla scultura. Paolini, Kounellis, Nagasawa e Nunzio. Sono questi alcuni degli artisti la cui opera scultorea è conservata nel Centro per la Scultura Contemporanea di Cagli. Ospitata nella quattrocentesca Torre Martiniana, la collezione permanente del Centro ci dà una panoramica dei principali linguaggi che caratterizzano la ricerca e la sperimentazione in campo artistico da quarant’anni a questa parte, con particolare attenzione a materiali poveri e in via di recupero.
Ancona: quando l’arte incontra la comunicazione
Molte delle collezioni che si incontrano sul territorio di Ancona ci portano su quel labile confine che separa l’arte dalla comunicazione. A Cupramontana, ad esempio, si trova un particolare museo dedicato alle etichette del vino che conserva oltre 60mila pezzi di cui alcuni, molto pregevoli, realizzati da artisti contemporanei come Fazzini, Cascella, Fiume e Rambaldi. Dalle etichette ai francobolli. A Belvedere Ostrense ha sede il Museo Internazionale dell’Immagine Postale che ha in collezione, tra le altre opere, anche 400 bozzetti di francobolli a firma di artisti italiani ed internazionali. Sempre alla “posta” si lega, poi, il Museo Specializzato della Mail-Art di Montecarotto, la cui raccolta comprende circa 2500 pezzi (non tutti esposti) tra disegni, collages, cartoline manipolate e altro, che hanno la caratteristica comune di essere state inviate per posta da tutto il mondo.
A quello di Montecarotto, sembra far da contraltare il Museo Specializzato di Arte Moderna e dell’Informazione di Senigallia. Nato nel 1981, la sua collezione documenta la storia del rapporto tra parola ed immagine nell’informazione, fino alle forme più recenti della copy art, della poesia visiva, della computer art, della fax art. Completano la raccolta del Museo una sezione dedicata alla grafica contemporanea e una incentrata sulla scultura del Novecento.
Da queste raccolte sui generis, si passa poi ai Musei più tradizionali, tra i quali spicca la Pinacoteca Civica di Jesi che, oltre a conservare una nutrita collezione di opere di Orfeo Tamburi, ha tra i suoi tesori contemporanei lavori di Pistoletto, Galliani, Ontani, Nino Caffè, Luigi Montanarini, Augusto De Stasio, Gualtiero Nativi e Ruiz Pipò che si affiancano a quelli di alcuni dei più significativi artisti italiani del ‘900 come Guttuso, Sassu, Mattioli, Cassinari o Morlotti.
E, se interessante è anche la sezione dedicata all’arte contemporanea della Pinacoteca Civica Podesti di Ancona, per trovare una delle collezioni più importanti della regione è necessario andare a Sassoferrato. Qui si trova la Galleria Regionale di Arte Moderna e Contemporanea la cui raccolta oggi vanta opere di artisti di fama internazionale: da Bartolini a Bompadre, Bruschetti, Carnevali, Castellani, Ciarrocchi, Falconi, Fazzini, Mannucci, Monachesi, Peschi, Pratesi, Ricci, Schifano, Tamburi, Travaglini, Trubbiani ed altri.
Tra caricatura e Futurismo in provincia di Macerata
Per quanto ricca di collezioni d’arte moderna, le raccolte permanenti della provincia di Macerata che meritano una visita sono sostanzialmente due: il Museo internazionale della Caricatura di Tolentino, che conserva al suo interno oltre 4000 opere originali dei più celebrati Maestri della Caricatura e dell’Umorismo mondiale di ogni epoca: da Daumier a Altan, passando per Longanesi, Jacovitti, Pannaggi, Maccari e Pannaggi; e la Collezione del ’900 italiano di Palazzo Ricci a Macerata: una delle più ampie raccolte presenti sul territorio nazionale.
Di proprietà della Banca delle Marche, la collezione di Palazzo Ricci rappresenta un vero e proprio unicum del panorama collezionistico bancario italiano. Tra le opere più importanti conservate nella raccolta: Treno in Corsa di Ivo Pannaggi. Ma vi sono opere di Scipione, Licini, Cagli, Bartolini, Balla, Severini, Depero, Morandi, De Chirico, Guttuso e Pirandello.
Fermo e Ascoli: nelle terre di Osvaldo Licini
Il nostro itinerario marchigiano non potrebbe che concludersi con un omaggio a Osvaldo Licini, figura tra le più significative del panorama artistico italiano del ‘900. A Monte Vidon Corrado, dove nacque il 20 marzo 1898, è visitabile la sua casa natale dove, tranne rare parentesi francesi e svedesi, ha compiuto tutto il suo percorso artistico fino al 1958. Un’abitazione unica nel suo genere che rispecchia a pieno la vita, l’arte, l’amore, l’impegno politico, la fascinazione per il paesaggio, gli incanti notturni e i dialoghi con la luna di questo grande artista che, dopo una fase post-impressionista e fauve, è il primo in Italia ad avvicinarsi – siamo negli anni Trenta – all’Astrattismo sviluppando una pittura che è poesia, potentemente lirica e libera dal razionalismo geometrico.
Il suo segno e il suo uso espressionistico del colore lo differenziano dagli altri pittori italiani per porlo in un clima che potremmo definire pre-infomale. Di fatto, l’unico artista a cui si può avvicinare è Paul Klee. Arrivano poi gli anni Quaranta e la svolta verso un surrealismo fantastico, ancora una volta molto personale fino al crescendo fantastico del decennio successivo. Tutto questo si respira a Monte Vidon Corrado e lo si può ammirare alla Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno che conserva vari dipinti del maestro marchigiano che ne documentano tutta la stagione artistica, dai paesaggi degli anni venti, alle tele astratte fino alle “Amalassunte” e agli “ Angeli Ribelli”.