Istituti di credito e compagnie di assicurazioni sono stati i primi a credere nell’investimento in arte sono e ancora oggi godono di alcune tra le più preziose e grandi raccolte d’arte al mondo. Dopo aver visto alcuni dei casi d’eccellenza nel settore bancario, passiamo oggi in rassegna due case history del settore assicurativo.
La Progressive Art Collection
«La nostra collezione d’arte parla della nostra cultura e di come le persone vengono celebrate per le idee che portano in azienda e per l’energia che investono. La nostra arte è diversa. La nostra arte è moderna. La nostra arte è assunzione del rischio. Questa è la cultura che ci circonda». Così Mari Pumarejo, Marketing Manager di Progressive, società americana di assicurazioni, descrive la collezione della propria azienda. La Progressive Art Collection nasce nel 1974 con l’acquisto di trenta stampe allo scopo iniziale di abbellire semplicemente gli uffici dell’Headquarters, a Cleveland. È negli Anni Ottanta che la filosofia della collezione cambia, focalizzandosi su giovani artisti emergenti, capaci di lavorare con diversi mezzi di comunicazione e la cui creatività e innovazione rifletteva gli stessi valori e la stessa visione di business della società.
A oggi la raccolta è formata da oltre 7.500 opere, di 2.500 artisti, esposte nelle varie sedi della Compagnia e viene incrementata ogni anno di circa 200 opere d’arte da un comitato artistico che a tempo pieno si dedica alla gestione, alla crescita e alla valorizzazione della collezione stessa. Da un punto di vista artistico la collezione di Progressive è innovativa, ricca di contenuti e capace di rappresentare in modo critico la contemporaneità. Secondo Toby Devan Lewis, curatore della raccolta, «l’obiettivo di una collezione corporate è quello di sfidare la naturale inclinazione di rimanere radicati al passato, di fronte ad un bisogno sempre crescente di essere aperti a nuove idee e a prospettive alternative. L’arte è un investimento culturale, e non finanziario, è un investimento sulle persone che vi lavorano, l’arte è infatti capace di rendere più gradevole il posto di lavoro, di stimolare la produttività e la creatività dei dipendenti».
Proprio perché l’arte contemporanea non è sempre di facile interpretazione, la Compagnia di assicurazioni ha ideato il progetto, Art Education, con l’obiettivo di incoraggiare la comunicazione interna all’azienda e di agevolare altresì la comprensione e l’apprezzamento di nuove forme artistiche, affinché il personale di Progressive sia in grado di intavolare discussioni, dialoghi e dibattiti provocatori non solo sull’arte presente nella raccolta ma anche sulla società in cui vivono. Tra le tante installazioni site specific della collezione si ricorda “Dodici cerchi su sedici metà vuote e quattro quarti” dell’artista svizzero Felice Varini che nel 2013 ha arricchito gli uffici di Progressive a Mayfield Village in Ohio. Varini è famoso per i suoi dipinti geometrici prospettici e per la tecnica, utilizza infatti un grande proiettore decorato con uno stampo (di solito costituito da semplici forme come il cerchio, il quadrato o la linea).
L’aspetto più interessante delle sue installazioni è l’esistenza di un unico punto di vista dal quale lo spettatore può vedere l’opera completa, mentre da qualsiasi altro punto si posizioni osserverà solo forme frammentate o ‘rotte’. L’opera di Varini, inserita e integrata completamente nell’ambiente lavorativo e capace di coinvolgere ciascun dipendente in maniera diversa, si sposa molto bene con la filosofia aziendale di voler posizionare l’arte in ogni luogo dell’impresa in modo tale che i lavoratori siano incentivati ad abbandonare i preconcetti e siano sfidati a pensare in modo diverso.
La AXA ART Collection
Nel campo delle assicurazioni, si ricorda anche la collezione d’arte del Gruppo francese AXA iniziata negli Anni Ottanta, è composta da oltre 12.000 opere d’arte moderna e contemporanea che coprono un arco temporale che va dal XVII al XXI secolo, provenienti da circa 1400 artisti. La passione per l’arte è stata lo stimolo culturale dalla quale è nata, più di trent’anni fa, AXA ART, la compagnia specializzata del Gruppo AXA che si occupa esclusivamente di protezione e assicurazione fine art. “Passionate about art, professional about insurance” è il motto che riassume i valori della Compagnia, oggi presente in oltre 25 paesi. La raccolta comprende dipinti, sculture, fotografie, lavori su carta e stampe, e si alimenta negli anni grazie a nuove acquisizioni ma anche tramite opere d’arte incidentate che hanno perso in parte o completamente il proprio valore di mercato. L’originaria collezione del XVIII-XIX secolo si trova all’interno dello storico Hotel Settecentesco de la Vaupalière presso la sede di AXA a Parigi, utilizzato principalmente per accogliere colleghi e clienti provenienti da tutto il mondo.
Opere di Roy Lichtenstein, Sol LeWitt, Gerhard Richter, Christo, Andy Warhol, Candida Hofer e gli artisti del gruppo ZERO come Heinz Mack, Otto Piene e Gunther Uecker, compongono la AXA ART Collection, distribuita, oltre che in Francia, in Svizzera, Belgio, Germania, Italia, Messico e negli Stati Uniti. Significative sono le parole di Jeremy Johnston, curatore della collezione AXA USA, sugli obiettivi che si deve porre una collezione corporate: «L’ampio sostegno del Gruppo alle Arti a livello globale e il continuo collezionare, rappresenta il nostro forte impegno a celebrare la cultura e la storia delle comunità in cui lavoriamo. Inoltre, uno degli obiettivi fondamentali della collezione d’arte di AXA è quello di creare un ambiente di lavoro stimolante, intellettivo e bello. È un omaggio alla creatività e all’intelligenza del nostro team e favorisce un ambiente di lavoro dinamico e comunicativo che sta al centro della nostra cultura aziendale».