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Fiere: tutto pronto a Bologna per ArteFiera 2022

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Un anno volge al termine e già è tempo, per i collezionisti, di organizzare quello nuovo. Si parte, come sempre, da Bologna dove è ormai tutto pronto (o quasi) per la 45ª edizione di Arte Fiera che torna, dopo un anno di stop “digitale”, dal 21 al 23 gennaio con il desiderio di confermarsi come l’appuntamento fieristico di riferimento per i collezionisti italiani e per l’arte italiana del XX e XXI secolo.

139 le gallerie partecipanti, un quarto delle quali hanno risposto positivamente all’invito esplicito del direttore artistico, Stefano Menegoi, di presentare un numero limitato di artisti, così da dare sempre maggior spazio alle poetiche individuali, tanto per quelli storicizzati quanto per le ultime generazioni. Scelta che conferma la linea curatoriale che da tre anni caratterizza il nuovo corso della fiera bolognese.

«Dopo aver gestito in modo responsabile e trasparente gli effetti della crisi pandemica – ha dichiara Menegoi illustrando l’edizione 2022 – Arte Fiera si ripresenta a testa alta; con una selezione di gallerie senza cedimenti qualitativi, e che si arricchisce anzi di alcune interessanti new entries; con allestimenti rinnovati; con un percorso di visita più razionale ed efficiente».

Se, come nel 2020, infatti, la fiera avrà luogo nei padiglioni 15 e 18, dedicati rispettivamente al contemporaneo e all’arte del XX secolo, i visitatori di ArteFiera 2022 potranno scegliere liberamente quale padiglione visitare per primo, senza nessun “percorso obbligato”.

Una vista di ArteFiera 2020. Immagine di repertorio. Courtesy: ArteFiera

Nuovo anche l’allestimento degli stand, più elegante e curato, che delinea la scelta di BolognaFiere di investire nella manifestazione per accrescerne la qualità, senza far ricadere il costo sulle gallerie. Il progetto grafico è stato realizzato da doubledot studio di comunicazione e, graficamente, si basa su alcune immagini di virus provenienti dalla banca dati del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (US) e ingrandite al microscopio elettronico.

Già dotate in partenza di una singolare bellezza estetica, le immagini sono state processate digitalmente, sovrapponendo vari filtri, fino a raggiungere una qualità simile a quella di un dipinto astratto. Ne nascono linee serpeggianti, aree di colore vivide e sfrangiate che costituiranno il paesaggio fisico e digitale, intangibile e concreto, delle tre sezioni curate e su invito oltre che della Main Section di ArteFiera 2022.

Sarà interessante vedere l’effetto che farà questo nuovo allestimneto. Intanto, nell’attesa, tra le altre cose, di poter “sfogliare” il catalogo dinamico degli Espositori che dovrebbe essere online all’inizio di gennaio, vediamo in breve quali saranno i contenuti delle singole sezioni che la compongono.

La Main Section spazia dal Moderno e dall’arte postbellica, storici punti di forza della manifestazione, fino al contemporaneo di ricerca, con un forte accento sull’arte italiana. Incoraggia gli stand monografici e le proposte curatoriali concentrate su un movimento, una tendenza, un periodo dell’arte del XX secolo.

Una vista di ArteFiera 2020. Immagine di repertorio. Courtesy: ArteFiera

Introdotta nel 2020, Focus è una sezione che si rivolge al moderno e al dopoguerra storicizzato. Il suo contenuto cambia di anno in anno: è il curatore invitato a scegliere il periodo, la tendenza, il movimento artistico su cui concentrarsi. L’edizione 2022 della sezione sarà a cura dello storico dell’arte, critico e curatore Marco Meneguzzo e avrà per oggetto la cosiddetta “arte esatta” (che comprende arte cinetica, arte programmata e esperienze affini) tra fine anni Cinquanta e anni Settanta, con particolare attenzione alla scena italiana. 

Pittura XXI, a cura del critico e curatore indipendente Davide Ferri, giunta alla sua terza edizione, è una proposta inedita per le fiere, non solo in Italia: una panoramica della pittura del nuovo millennio, italiana e internazionale, che spazia dai talenti emergenti agli artisti mid-career che ha riscontrato nelle scorse edizioni un grande consenso di addetti ai lavori e pubblico. Per la prima volta una fiera dedica una sezione specializzata al medium artistico più tradizionale, tornato negli ultimi anni al centro dell’attenzione della critica, delle istituzioni e del mercato.

Infine Fotografia e immagini in movimento, a cura della piattaforma Fantom (rappresentata da Selva Barni, Benedetta Pomini, Ilaria Speri, Massimo Torrigiani e Francesco Zanot), affronta il medium fotografico da una prospettiva decisamente attuale: include a pieno titolo il video, ed è aperta al dialogo fra fotografia e altri media. Alla sua terza edizione, è ormai un appuntamento fisso in Italia per collezionisti e appassionati.

I curatori di ArteFiera 2022: Marco Meneguzzo (Focus); Davide Ferri (Pittura XXI); Silvia Fanti (Oplà. Performing Activities) e Fantom (Fotografia e immagini in moviemento)

Ad arricchire l’offerta di ArteFiera 2022, ci penseranno poi la decima edizione di Art City Bologna con la Art City White Night del 22 gennaio; un public program che spazia tra i generi espressivi e offre agli addetti ai lavori e al grande pubblico un significativo spaccato dello stato dell’arte del nostro Paese e la terza edizione del progetto Oplà. Performing Activities.

Oplà è curato da Silvia Fanti (Xing), riconosciuta a livello internazionale per il suo sguardo interdisciplinare sulle culture contemporanee, con particolare attenzione alle live arts, prevede quest’anno quattro interventi di artisti italiani per nascita o adozione:

Jacopo Benassi (1970), fotografo, artista e perfomer noto per la crudezza del suo linguaggio, propone Unisex, un intervento in uno spazio inatteso: le toilette dell’area Infopoint della fiera. L’artista farà gli onori di casa nelle stanze comuni dei bagni, proseguendo una nuova e inclusiva pratica espositiva che si rifà al live shooting.

Una vista di ArteFiera 2020. Immagine di repertorio. Courtesy: ArteFiera

Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983 e Simone Trabucchi, 1982), presenta Vernascacadabra, una performance immateriale e radiofonica che aggiunge un nuovo tassello all’indagine vernacolare e sulle subculture che caratterizza il lavoro del duo. L’intervento si appoggia al sistema di amplificazione dei padiglioni della fiera, da cui Invernomuto trasmetterà una serie di composizioni per ocarina, annunciate e diffuse quotidianamente.

Muna Mussie (1978), artista eritrea di base a Bologna, mette in scena Persona, un incontro tra l’artista e chi lo vorrà mediato dalla pratica del cucito: Mussie sfida il visitatore della fiera a farsi ricamare su uno dei capi che indossa il proprio peggior difetto.

Infine, Luca Trevisani (1979) presenta Ai piedi del pane, intervento inedito al crocevia tra l’attività performativa e la scultura metamorfica e biologica: opere da indossare, scarpe con suole di pane innestate su tomaie preesistenti, bassorilievi da portare a spasso per gli spazi di Arte Fiera. Un gesto di archeologia culturale che sfida con ironia le nostre gerarchie di valori materiali.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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