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MIA Photo Fair 2024: scopri il cambiamento nella fotografia d’arte

del

Dal 11 al 14 aprile 2024, si terrà la tredicesima edizione di MIA Photo Fair nella nuova sede di Allianz Mi.Co, in concomitanza con Miart. Il tema di quest’anno è “Cambiamento“, un argomento di grande attualità che verrà declinato in vari aspetti: climatico, sociale, economico e tecnologico.

Francesca Malgara, la nuova direttrice della fiera, ha spiegato la scelta di un tema univoco:  I motivi alla base della scelta di un tema comune derivano dall’idea di coesione. L’intento era quello di introdurre un tema inedito, al fine di conferire armonia all’intera fiera e creare un’esperienza progettuale coinvolgente per tutti i visitatori. Questo tema non è stato adottato esclusivamente nella sezione principale, ma è stato anche integrato dai curatori delle singole sezioni.”

Sotto la nuova direzione di Francesca Malgara, la fiera si presenta con un’edizione ricca di novità e spunti di riflessione. Tra i numeri salienti, ci sono 100 espositori, 8 mostre e progetti speciali, 4 premi e oltre 70 gallerie provenienti dall’Italia e dall’estero.

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Abbiamo intervistato la direttrice artistica Francesca Malgara, che ha delineato tre punti focali per questa edizione:

“Prima di tutto la visibilità: MIA Fair è la fiera più importante di fotografia in Italia e vogliamo farla diventare un punto di riferimento affermato. Legata al primo punto, c’è l’intenzionalità, ovvero il desiderio di dare una chiara direzione alla fiera. Infine, approfittando del tema di quest’anno, il cambiamento, abbiamo modificato la sede e riportato la fiera in città. Sarà anche un grande test, perché ci siamo posizionati nella settimana dell’arte, decisione difficile ma presa consapevolmente. Vorremmo che si creasse una sinergia con Miart e la settimana dell’arte che faccia crescere tutti. Infine, abbiamo anche un cambiamento dell’identità visiva.”

MIA Photo Fair si conferma come un luogo di incontro non solo per collezionisti e galleristi, ma anche per le più importanti collezioni private italiane e le istituzioni culturali. La fiera si propone di essere un luogo di dialogo e confronto sulle grandi questioni della contemporaneità, offrendo una piattaforma per la scoperta di nuovi talenti e la promozione della fotografia come forma d’arte.

Tra le novità di quest’anno, va segnalata la sezione “La forma delle relazioni”, a cura di Rica Cerbarano, che presenta più di 50 opere di diverse collezioni, esplorando il tema del rapporto tra fotografo e soggetto. Ad esempio, troviamo opere di Robert Mapplethorpe e Man Ray dalla collezione Ettore Molinario, in cui si evidenzia un rapporto di ammirazione tra fotografo e soggetto. Ettore Sottsass e Efrem Raimondi presentano relazioni dell’ambiente famigliare, provenianti dalla collezione BDC-Bonanni Dei Rio Catalogo; ma ci sono anche collaborazioni tra fotografi con scambi interpersonali, come le opere di Vanessa Beecroft e Maurizio Cattelan della Collezione Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

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Abbiamo intervistato la curatrice per comprendere l’idea dietro questa sezione dedicata al collezionismo italiano di fotografia:

“Non si tratta solo di una sezione, ma di una vera e propria mostra ideata per valorizzare il collezionismo italiano e il suo patrimonio spesso nascosto al grande pubblico. Il tema del cambiamento ha guidato la selezione delle opere, che dovevano dialogare con quest’idea di trasformazione. Io ho declinato il tema della mostra su un aspetto della mia ricerca curatoriale, ovvero la relazione con l’altro. Valori che devono essere alla base di un cambiamento e trasformazione, confronto con l’altro. Il tema del collezionismo viene trattato con una lente meno convenzionale, non solo bellezza o valore economico ma tracciare storie umane all’interno delle collezioni.”

Per quanto riguarda la selezione, ha spiegato: “È nata da un contatto personale. Si è allargata molto facilmente, con una risposta sorprendente da parte dei collezionisti, con oltre 20 collezionisti coinvolti. Anche il tema ha contribuito, andando oltre la superficialità che viene erroneamente associata (patina estetica e commerciale). Collezionare è anche un atto di relazione.”

Presente anche la sezione “Istituzioni” che vede la partecipazione di CSAC, MuFoCo, Fondazione Deloitte e Fondazione Stella, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo delle istituzioni nella promozione della fotografia.

Nella Main Section, cuore pulsante della fiera, sono presenti molte gallerie italiane e straniere, che hanno selezionato artisti in linea con il tema del cambiamento. Tra le gallerie italiane, si possono trovare nomi come 29 arts in progress, Ad Gallery, Paci gallery, Galleria Valeria Bella, Alessia Palandini, Photo & contemporary, mentre tra le gallerie straniere spiccano Artco Galerie di Parigi, Nineteensixtyeight di Londra, Roya Khadjavi Project di New York, The Bridge Gallery e Artitled Contemporary dei Paesi Bassi.

Oltre alla Main Section, sono riproposte le sezioni speciali:

– Beyond Photography-Dialogue, a cura di Domenico de Chirico, in cui le gallerie propongono un dialogo tra la fotografia e altri media.
– Reportage beyond reportage, a cura di Emanuela Mazzonis di Pralafera, dedicata alla fotografia documentaristica.
– Oltre i confini del Mediterraneo, a cura di Rischa Paterlini, con un focus sull’area geografica del Mediterraneo.

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Un’attenzione particolare è rivolta ai nuovi collezionisti, con la presenza di fotografi emergenti a prezzi accessibili. La fiera si propone come un luogo ideale per avvicinarsi al mondo del collezionismo fotografico, offrendo una varietà di proposte per tutti i gusti e budget.

Abbiamo chiesto alla direttrice artistica, le sue aspettative per questa edizione di MIA Fair:

” Certamente, ci auspichiamo di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato, oltre a incrementare le vendite. Naturalmente, l’obiettivo è anche quello di generare vendite. Abbiamo anche ampliato la gamma con fotografi di prestigio e prezzi più alti, mantenendo comunque una selezione valida di talenti emergenti a prezzi più accessibili. Desideriamo coinvolgere i giovani nel mondo della fotografia e offrire un’esperienza completa a tutti i visitatori.”

Infine abbiamo chiesto a Francesca Malgara quali sono le tendenze emergenti e quali i fotografi più ricercati. La direttrice artistica ci ha menzionato alcuni dei fotografi su cui, secondo lei, varrebbe la pena investire e puntare:

  • Silvia Rosi, classe 1992: si è dedicata allo sviluppo del proprio percorso di ricerca artistica, spesso partendo dall’eredità togolese della famiglia e da un confronto con il concetto di “origini”.
  • Giulia Parlata, classe 1993: la sua pratica analizza l’uso storico delle immagini come documento di verità, in particolare nei suoi usi scientifici e forensi, servendosi di fotografia e video.
  • Jacopo Valentini, classe 1990: si avvicina alla disciplina da giovanissimo, rivisita la fotografia classica di paesaggio italiana, storicamente ben saldata, proponendo una nuova forma di interpretazione del territorio. Non si limita all’utilizzo della fotografia, ma si spinge oltre.
  • Federica Belli, classe 1998: il suo lavoro esplora il ruolo della fotografia come linguaggio che rende possibile incontri e dialoghi altrimenti impossibili, rappresentandone l’intensità. Nelle sue opere lo studio della percezione di noi stessi, opposto al relazionarsi con gli estranei, abbraccia i temi della crescita e dell’adolescenza.
  • Johanna-Maria Fritz ha viaggiato per il mondo come fotografa negli ultimi dieci anni. L’artista berlinese trova i suoi motivi nelle crisi, nei conflitti, negli stati che crollano, nelle minoranze perseguitate e ai margini della società.
  • Irene Senara, presente nella sezione istituzioni. Il lavoro di Irene Fenara investiga il gesto che sta alla base di ogni operazione fotografica: il guardare. In particolare, osserva, investiga e interpreta il modo in cui guardano le macchine. 

MIA Photo Fair 2024 si conferma come un appuntamento imperdibile per gli amanti della fotografia, offrendo una panoramica completa sulla scena fotografica contemporanea e un’occasione unica per riflettere sui grandi temi del nostro tempo.

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Alcune opere da non perdere:

  • Tamara Abdul Hadi, Ahwar 01 (2018) presso AG Galerie: un’opera che affronta la memoria e la rappresentazione delle paludi irachene, prezzo 1.950€
  • Matteo Basilè, No man’s land (2024) presso NM Contemporary: un progetto phygital che fonde fotografia e video generativo, prezzo 5.500€
  • Gabriele Basilico, Isfahan (1970) presso Photo & Contemporary: un’immagine iconica della città iraniana, soggetto e ambito di ricerca prediletto per Basilico che si occupa dei mutamenti in atto nel paesaggio postindustriale.
  • Davide Bramante, New York (Sun bridge and peace) (2022) presso Fabbria Eos: una suggestiva veduta della città americana, realizzata con la tecnica della sovrapposizione di più scatti, cifra stilistica del fotografo.
  • Pasquale De Antonis, Modella alla Galleria Borghese indossa un abito delle Sorelle Botti (1947) presso Admira di Enrica Viganò: un ritratto elegante che celebra la bellezza femminile e il cambiamento della fogura della donna, prezzo 3.500€
  • J Henry Fair, Top of oil tank at tar sands refinery presso Artco Galerie: una fotografia che documenta l’impatto dell’industria petrolifera sul pianeta, prezzo 3.600€
  • Maurizio Forcella, Franca (2023) presso Tallulah studio art: un ritratto intimo e poetico di una donna nel quale viene sovvertita l’estetica dell’apparenza contemporanea dove tutto deve apparire perfetto.
  • Emeric Lhuisset, From far away, I hear the Cossacks’ reply (2023) presso Tobe Gallery: un’opera che riflette sul potere della cultura e della memoria, prezzo 7.800€

Informazioni utili:

– Date: 11-14 aprile 2024
Luogo: Allianza Mi.Co, Milano
Sito web: https://www.miafair.it/

Chiara Lorenzon
Chiara Lorenzon
Chiara Lorenzon, laureata in Storia dell'Arte, ha lavorato come assistente gallerista e nel servizio clienti di case d’aste. Dal 2023 collabora con Collezione da Tiffany.

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