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Un Novembre da Record a New York: +2,2 Miliardi nelle Marquee November Sales

del

Sapevamo che sarebbe stata una stagione da record. Degli iniziali 1,6 miliardi di dollari in opere d’arte attesi durante le vendite di novembre, Sotheby’s aveva assicurato già 1,1 miliardi al termine delle Evening Sales di giovedì, cifra salita ulteriormente con l’aggiunta delle Day Sales del pomeriggio successivo, per un totale di 1,173 miliardi di dollari generati nell’arco dell’intera settimana, segnando il secondo risultato più alto di sempre — l’ultimo risaliva al novembre 2021, quando il mercato del contemporaneo e dell’ultracontemporaneo era ai suoi massimi. Aggiunti ai 965 milioni di dollari raggiunti da Christie’s nel corso della settimana e ai 92.139.589 dollari da Phillips, attraverso le sue varie sessioni, le aste di Novembre di New York hanno visto in totale più di 2,2 miliardi di opere d’arte vendute, fra moderno e contemporaneo — una cifra che lascia certamente pensare che il mercato abbia ritrovato parte della sua energia. Miami, però, sarà il vero banco di prova della stagione, perché vale la pena ricordare che ciò che abbiamo visto all’opera e all’asta questa settimana rappresenta soltanto la fascia più alta del mercato.

Se il 2021 era stato dominato dalla frenesia del contemporaneo e dell’ultracontemporaneo, queste marquee sales hanno mostrato un cambio di rotta evidente: i collezionisti sono tornati a guardare ai riferimenti storico-artistici, dai nomi più affermati dell’arte moderna alle figure a lungo trascurate e oggi oggetto di una nuova valutazione. Provenienze prestigiose e una narrazione solida sono state altrettanto determinanti in questo primo ciclo d’aste nella sede del Breuer, con le collezioni single-owner che hanno rappresentato il 72,5 percento del totale settimanale (828.244.220 dollari su 1,173miliardi) per Sotheby’s. E nel segmento del contemporaneo, a emergere sono stati gli artisti con già basi istituzionali solide.

Ma andiamo con ordine. 

La partenza fulmine con i 689 milioni di Christie’s nella notte d’apertura che accendono il mercato di novembre con un Rothko da $62.1milioni

Adrien Meyer sells the top lot of The Collection of Robert F. and Patricia G Ross Weis, Mark Rothko’s No. 31 (Yellow Stripe) for $62,160,000

A inaugurare la settimana è stata Christie’s, con un risultato di 689 milioni di dollari in una sola sera, raggiungendo già il totale delle sue marquee sales nel complesso lo scorso novembre. Il bilancio è arrivato grazie al doppio appuntamento con la single-owner sale Weis e la 20th Century Evening Sale, che insieme hanno mostrato una domanda solida per i grandi moderni e per le opere sostenute da provenienze museali e collezionistiche di peso.

Il cuore della performance è stato la vendita della Collezione di Robert F. Weis e Patricia G. Ross Weis, che con soli 18 lotti ha generato 218 milioni di dollari, ben al di sopra delle stime, con l’89 percento venduto per lotto e il 92 percento per valore. A guidare la serata è stato il Rothko No. 31 (Yellow Stripe), aggiudicato per 62,16 milioni dopo una competizione serrata e segnando la più alta offerta online mai registrata in un’asta live da Christie’s. Anche il Picasso La Lecture ha brillato a 45,48 milioni, seguito dal Mondrian Composition with Red and Blue a 23,6 milioni, supportato da una garanzia di terzi ma senza bisogno di ulteriore protezione in sala.

Subito dopo, la 20th Century Evening Sale ha aggiunto altri 471,2 milioni, con un sell-through del 98 percento e il 100percento per valore. I lotti provenienti dal Kawamura Memorial DIC Museum hanno catalizzato l’attenzione globale: il Nymphéas di Monet si è fermato a 45,48 milioni, mentre il monumentale Chagall Le songe du Roi David ha raggiunto 26,51 milioni dopo una lunga gara. Tutti i lavori Kawamura — Renoir, Matisse e altri — hanno superato le stime, confermando la forza del segmento Modern quando sostenuto da una provenienza istituzionale di alto livello.

Nel contemporaneo, i risultati più notevoli sono arrivati da David Hockney, il cui Christopher Isherwood and Don Bachardy ha raggiunto 44,33 milioni con un ritorno impressionante per i venditori, e dall’arte americana e surrealista, con record per Beauford Delaney e Leonor Fini. Più debole, invece, la performance della collezione Elaine Wynn: il Diebenkorn Ocean Park #40 è rimasto entro stima ma ben sotto il prezzo pagato nel 2021, e i lotti di Mitchell, Turner, Léger e Freud hanno chiuso sotto le aspettative.

Sotheby’s inaugura il Breuer con un colpo da $527 milioni e un Klimt da 236 millioni record

Lot 8. Gustav Klimt, Bildnis Elisabeth Lederer (Portrait of Elisabeth Lederer)

Dopo l’ottimo avvio di Christie’s, Sotheby’s ha alzato ulteriormente l’asticella il 18 novembre con il debutto nella sua sede nello storico Breuer (che ha ospitato prima la Whitney, poi temporaneamente il Met e il Frick), firmando una delle serate più forti della sua storia recente e dimostrando che il pubblico internazionale è ancora disposto a spendere — e molto — quando arrivano capolavori di peso. La vendita single-owner della collezione Leonard A. Lauder ha totalizzato 527,5 milioni di dollari, superando di gran lunga le stime (379-412,5 milioni) e chiudendo con un impeccabile white glove.

A guidare l’asta è stato il colossale Bildnis Elisabeth Lederer di Gustav Klimt, venduto per 236,4 milioni dopo aver battuto i 205 milioni al martello, diventando sia l’opera più cara dell’artista sia il top price assoluto mai venduto da Sotheby’s — e in generale l’opera più costosa passata in asta, seconda solo al Salvator Mundi. L’eccezionale presenza di collezionisti asiatici ha segnato la serata: Patti Wong ha conquistato uno dei due paesaggi di Klimt (86 milioni) e sfiorato l’aggiudicazione del Munch Sankthansnatt, salito a 35,1 milioni dopo una gara di sette minuti. L’altro Klimt ha raggiunto 68,3 milioni, portando il totale dell’artista a quasi 392 milioni.

La collezione Lauder ha brillato anche con Agnes Martin — The Garden a 17,63 milioni e Untitled #4 a 7,4 milioni — i sei bronzi di Matisse a 49 milioni complessivi, guidati da Figure décorative (16,7 milioni), e un nuovo record per un disegno di Van Gogh, Dans un champ de blé au soleil couchant, venduto a 11,1 milioni. Il modello del Clothespin di Claes Oldenburg ha superato la stima a 2,06 milioni.

Dopo una pausa lampo, Sotheby’s ha rilanciato con The Now & Contemporary, che ha totalizzato 178,5 milioni — +40percento rispetto a maggio, +92 percento rispetto allo scorso novembre — con un sell-through del 95 percento e quasi il 60 percento dei lotti sopra stima. Il protagonista mediatico è stato Maurizio Cattelan: il suo WC d’oro America ha raggiunto 12,1 milioni (secondo risultato dell’artista).

Il segmento del contemporaneo ha confermato un mercato vivace e selettivo: Pettibon a 2,73 milioni, Henry Taylor a 2,3milioni, Antonio Obá a 1,016 milioni (7 volte la stima), Cecily Brown al record di 9,8 milioni, Yu Nishimura a 711.200dollari (5 volte la stima), Basquiat Crowns (Peso Neto) a 48,3 milioni, Peter Doig a 2,97 milioni, Yves Klein con una rara sculpture éponge bleu a 19 milioni, e un nuovo record per Noah Davis. La selezione dalla collezione Roy Lichtenstein ha raggiunto 20,7 milioni. Unico pass clamoroso: un Kerry James Marshall stimato 10-12 milioni.

A fine serata, sommando Lauder e The Now, Sotheby’s aveva già portato a casa 706 milioni — quasi il doppio delle stime iniziali — e la serata più ricca della sua storia. “Abbiamo assistito a un momento storico per il mercato dell’arte”, ha dichiarato il CEO Charles F. Stewart, definendo l’inaugurazione al Breuer un debutto all’altezza dell’eredità di Lauder.

Phillips regge la competizione, chiudendo con 67,3 Milioni puntando su una narrative diversa, e con un Triceratopo da 5,3 Milioni

Phillips

Phillips ha chiuso la sua Evening Sale del 20 novembre con 67.307.850 dollari su 33 lotti, un solido 94 percento venduto per lotto e 97 percento per valore, in crescita del 24 percento rispetto a novembre scorso nonostante l’inerzia fosse già tutta a favore dei colossi Sotheby’s e Christie’s. Lasciata alle spalle la fase più speculativa sull’ultracontemporaneo, la casa ha puntato su un mix calibrato di blue chip con forte pedigree istituzionale e di incursioni di storia naturale, riunite sotto l’etichetta “Out of This World”, per intercettare un pubblico nuovo.

Negli ultimi anni proprio la storia naturale ha trovato spazio stabile sul podio: il mercato dei dinosauri si è trasformato in una nicchia di investimento ad alta componente simbolica e nostalgica, spesso più immediata di molta arte contemporanea.

Da Phillips, CERA, uno scheletro giovanile di Triceratopo di 66 milioni di anni fa e primo esemplare della specie mai apparso in asta: stimato 2,5-3,5 milioni di dollari, è salito a 5.377.000 dollari, aggiudicato a un nuovo collezionista americano di Phillips, dopo manifestazioni di interesse da privati e istituzioni internazionali.

In sala, però, a dare struttura alla serata sono stati i soliti nomi forti: al vertice Francis Bacon con Study for Head of Isabel Rawsthorne and George Dyer (1967) a 16.015.000 dollari, seguito da un monumentale Untitled (1957-58) di Joan Mitchell a 14.290.000 dollari. Il Pollock su carta del 1947 ha raggiunto 3.486.000 dollari, poco sotto la stima alta, mentre Revelever (2012) di Mark Tansey ha più che centrato il suo range con una gara di sette minuti fino a 4.645.000 dollari. I due Basquiat si sono piazzati a 3.852.000 dollari e 1.225.500 dollari; il Pissarro Le pré et la maison d’Éragny, femme jardinant, printemps ha superato la stima alta a 1.900.000 dollari e il Max Ernst Dans les rues d’Athènes ha raddoppiato le attese a 1.534.000 dollari, confermando il momento favorevole per il Surrealismo.

Le artiste hanno nuovamente firmato alcuni dei momenti più interessanti. Olga de Amaral ha visto il suo tessile dorato Alquimia 62 (1987) salire a 748.200 dollari contro una stima di 300.000-500.000 dollari, mentre Firelei Báez ha stabilito (anche se solo per poche ore) un nuovo record con Daughter of Revolutions a 645.000 dollari. L’ Untitled collage del 1968 di Alma Thomas ha centrato 477.300 dollari e Ruth Asawa ha aperto la serata con una scultura sospesa aggiudicata a 1.006.200 dollari, il doppio della stima alta, in coincidenza con la sua retrospettiva al MoMA. Bene anche Martha Jungwirth a 516.000 dollari e Lucy Bull con Light Rain (2019) a 490.200 dollari sopra stima. Sul fronte degli insuccessi, ha sorpreso il passaggio a vuoto della tela del 2022 di Jadé Fadojutimi (stima 800.000-1.200.000 dollari) e, ancora di più, l’invenduto per The Thunderbolt, la pepita d’oro più lunga mai trovata, stimata 1,25-1,5 milioni di dollari.

Secondo Robert Manley, chairman per il moderno e contemporaneo di Phillips, la chiave del successo è stata anche tecnica: il nuovo sistema di “priority bidding” ha moltiplicato per 27 le offerte anticipate rispetto a novembre scorso e ha contribuito a fare sì che il 91 percento dei lotti venduti chiudesse entro o sopra la stima. Un risultato che, tra Bacon, dinosauri e tessili dorati, suggerisce che il mercato non solo regge, ma è disposto ad allargare i confini di ciò che considera collezionabile. Christie’s Regge la Pressione di Metà Settimana e Centra 123,6 Milioni nella 21st Century Evening Sale

Ormai a metà della maratona d’aste della settimana, un po’ di stanchezza si è iniziata a sentire. La 21st Century Evening Sale di mercoledì 20 novembre non ha replicato i fuochi d’artificio dei giorni precedenti ma ha comunque chiuso con un solido 123,6 milioni di dollari su 45 lotti, con un tasso di vendita del 98 percento e 97 percento per valore, sostenuta da una coreografia ben calibrata di garanzie e irrevocable bids e da una partecipazione costante da ogni geografia: in sala, al telefono e online. Con questo risultato, Christie’s portava il totale della Fall Marquee Week a 870,9 milioni di dollari, e mancavano ancora le sessioni del mattino.

La serata si è aperta con una prima selezione della collezione di Stefan Edlis e Gael Neeson, un nucleo compatto di icone del dopoguerra e del contemporaneo. Stimata oltre 40 milioni di dollari tra Evening e Day sale, questa prima tranche di 19 opere ha già totalizzato 49,2 milioni di dollari, guidata dal The Last Supper di Andy Warhol, aggiudicato per 8,1milioni di dollari. I primi lotti — dalla Untitled Film Still #13 di Cindy Sherman e il teschio di Warhol — hanno segnato subito un ritmo sostenuto, con risultati spesso ben oltre le stime. Più contenuto il risultato del testo di Ed Ruscha How Do You Do?, che ha raggiunto 6,8 milioni di dollari in un passaggio relativamente diretto, nonostante la forte attenzione verso l’artista dopo la retrospettiva al MoMA. Le opere di design di Diego Giacometti hanno invece affrontato gare serrate: la console Promenade des amis ha raggiunto 3,9 milioni di dollari, le due librerie Au Mexique poco più di 2 milioni di dollari ciascuna e il tavolino Berceau Low Table ha toccato 4,5 milioni di dollari dopo una lunga gara internazionale.

Altri lotti, come il John Currin o il Koons con la gazing ball, hanno invece faticato, venduti al minimo garantito. La selettività è diventata la cifra della serata, con il bidding concentrato in picchi intensi solo quando entravano in gioco artisti con profili istituzionali consolidati.

Da quel momento, il testimone è passato a Yü-Ge Wang, che ha guidato con energia una lunga serie di gare vivaci. Nuovo record per Firelei Báez, con Untitled (Colonization in America…) salito oltre un milione (1,11 milioni di dollari) — più di cinque volte la stima e ben sopra il precedente record registrato poche ore prima da Phillips. Subito dopo è arrivato 4,1 milioni di dollari per Amy Sherald, il secondo miglior risultato per l’artista.

Yü-Ge Wang sells the top lot of the 21st Century Evening Sale Featuring Works from the Edlis _ Neeson Collection, Christopher Wool’s Untitled (RIOT) for $19,840,000

Il top lot assoluto è stato Untitled (RIOT) di Christopher Wool, che ha conquistato 19,84 milioni di dollari dopo un testa a testa finale tra Alex Rotter e un’acquirente in sala, in un mercato che per anni lo dava per “zombie”.

Non sono mancate sorprese: il crollo di una Cecily Brown del 2022, rimasta senza offerte sotto i 3 milioni di dollari, ma subito dopo Kerry James Marshall ha recuperato il ritmo con Portrait of John Punch (Angry Black Man 1646), battuto a 7,15 milioni di dollari. Forte anche la domanda per Joan Brown, con After Alcatraz Swim #2 quasi al doppio della stima. Marlene Dumas ha passato la prova con un solido 3,1 milioni di dollari, mentre Maurizio Cattelan ha registrato un altro risultato forte con la figura femminile in gesso (1,59 milioni di dollari).

Il colpo più sorprendente è arrivato però dalla tessitura dorata di Olga de Amaral, proveniente dalla collezione Wynn: partita subito oltre la stima, ha superato i 2,5 milioni di dollari hammer per chiudere a un nuovo record di 3,125 milioni di dollari — più di cinque volte la stima e quasi il doppio del suo precedente record stabilito a maggio.

Sotheby’s Chiude la Settimana con 1,173 Miliardi di Dollari e Domina la Stagione

Sotheby’s esce nettamente vincitrice da questa settimana di aste: dopo il trionfo della collezione Leonard A. Lauder — 527,5 milioni di dollari nella Evening sale più un Day sale da 3,8 milioni di dollari, per un totale di 531,3 milioni di dollari — la casa ha messo a segno una maratona di tre aste serali white-glove che hanno generato complessivamente 1,173 miliardi di dollari nel corso della settimana. Le Evening sales del 20 novembre hanno aggiunto altri 304,6 milioni di dollari: 109,5 milioni dalla Pritzker Collection, 98,1 milioni dalla single-owner Surrealist sale Exquisite Corpus e 97milioni dalla Modern Evening. Il 30 percento delle offerte è arrivato dall’Asia, confermando che i collezionisti asiatici restano pienamente attivi quando arriva la vera qualità.

La serata si è aperta con la collezione di Cindy e Jay Pritzker, che ha raggiunto 109,5 milioni di dollari contro stime di 73,5-88,5 milioni di dollari. Il Top lot è stato il Van Gogh Romans Parisiens (Les Livres jaunes), aggiudicato per un record di 62,7 milioni di dollari dopo sette minuti di gara tra cinque contendenti. Forte competizione anche per Kandinsky, Pissarro, Vallotton e Léger, tutti sopra stima, mentre il Gauguin ha faticato a raggiungere la riserva.

Lot 13. Frida Kahlo, El sueño (La cama), 1940

Poi il momento Surrealista: con oltre 123 milioni di dollari piazzati in una sola sera, Sotheby’s ha registrato il totale più alto di sempre per l’arte surrealista. Frida Kahlo ha dominato la serata con El sueño (La cama) (1940), aggiudicato per 54,7 milioni di dollari, nuovo record sia per l’artista sia per qualsiasi donna mai venduta all’asta. Il dipinto, acquistato dal consignor a Sotheby’s nel 1980 per 51.000 dollari, segna un ritorno di oltre 107.000 percento.

La tela, con lo scheletro sospeso sopra la figura dell’artista, condensa la visione di Kahlo sull’unità inscindibile tra vita e morte e rappresenta uno dei vertici simbolici della sua produzione. Vanta inoltre una lunga storia espositiva — dal Whitechapel e da Amburgo fino al Guggenheim e al grande tributo della Tate — che ne consolida il peso museale. Nei prossimi anni sarà protagonista di importanti mostre internazionali, tra cui il MoMA (2026), la Tate Modern (2026–27) e la Fondation Beyeler (2027).

Forti risultati anche per Dalí, Delvaux, Tanning (nuovo record), Remedios Varo, Valentine Hugo, Óscar Domínguez, Wolfgang Paalen e Hans Bellmer, che ha stabilito due record in una sola notte.

Il Modern Evening ha chiuso la maratona con 97 milioni di dollari, superando le stime e guidato dal Magritte Le Jockey Perdu, venduto per 12,3 milioni di dollari. A seguire, Miró ha moltiplicato di diversi multipli le stime, O’Keeffe ha sfiorato gli 8 milioni di dollari, Dubuffet, Degas e Monet hanno messo in evidenza una domanda solida. In crescita anche l’interesse per Wifredo Lam dopo la mostra appena aperta al MoMA, raggiungendo il secondo risultato più alto della sua carriera.

Elisa Carollo
Elisa Carollo
Elisa Carollo è art advisor, curatrice e appraiser, con un focus particolare sull' arte contemporanea e ultracontemporanea. Ha conseguito un master in Art, Law and Business presso Christie's New York e un BA in Marketing e management delle industrie culturali e creative presso l'Università IULM di Milano. Lavora come consulente freelance per collezionisti, gallerie e artisti e collabora stabilmente con la Fondazione Imago Mundi di Treviso.

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