La rivoluzione digitale sta contagiando sempre di più anche il mercato dell’arte. Nel mondo sono sempre di più le persone che amano comprare arte online e, secondo le previsioni dell’ultimo Rapporto Hiscox, questo business è destinato, nei prossimi cinque anni, a crescere del +19% passando da 1.6 a 3.7 miliardi di dollari. Una crescita determinata, in primo luogo, dalle nuove generazioni: nella fascia d’età tra i 20 e i 30 anni il 22% degli intervistati dichiara, infatti, di non aver mai acquistato un’opera in una galleria tradizionale. Ma le abitudini sono comunque dure a morire. Se il 90% del campione preso in esame da Hiscox dichiara di aver fatto acquisti sia online che offline, infatti, il 56% afferma di preferire le gallerie e le aste “fisiche” a quelle nella rete e solo il 10% è decisamente web oriented. Al di là di questo, grazie a servizi sempre più personalizzati, il mercato online sta prendendo quota e il 55% del traffico sulle piattaforme di e-commerce dedicato all’arte si trasforma in acquisti.
Nessun imbarazzo, facilità di ricerca: le chiavi del successo
Tra i punti di forza della gallerie e delle case d’asta online, l’annullamento di quel senso di inadeguatezza che spesso coglie chi è al primo acquisto nel momento di mettere piede in una galleria tradizionale, molte volte vista come luogo esclusivo e inaccessibile per i novizi. Il 39% degli intervistati, infatti, dice di sentirsi molto più a suo agio armato di PC e mouse. Talmente a proprio agio che, passato il brivido del primo acquisto, il 45% dei cyber collezionisti si dice pronto a fare compere in una fascia più alta del mercato. Oggi, comunque, le fasce più gettonate sono quelle basse: tra i 1000 e i 10.000 dollari per i dipinti e inferiore ai 500 dollari per le stampe.
L’altro punto di forza del mercato d’arte online è, poi, la facilità con cui si è in grado di reperire informazioni e fare ricerche di opere sul web, come afferma il 75% degli intervistati: in rete si riescono a trovare lavori che altrimenti sarebbe molto difficile intercettare muovendosi sui canali tradizionali.
Pezzi unici e edizioni limitate: ecco cosa cerca il cyber collezionista
Tutto il mondo è paese, verrebbe da dire. E, nel nostro caso, che il mondo sia reale o virtuale poco cambia. Come accade nel mercato tradizionale, anche in quello online la maggior parte degli acquisti riguarda opere uniche e edizioni limitate. E’ quanto dichiara il 61% di chi ha comprato arte online negli ultimi 12 mesi.
Ma vedere le opere dal vero è sempre un’altra cosa
I tempi cambiano, anche nel collezionismo prendono piede i cosiddetti nativi digitali che hanno una confidenza innata con la rete e con l’e-commerce, ma la mancanza di un contatto concreto con l’opera rimane sempre il grosso freno alla vendita di opere online. Per quanto il 65% di chi compra arte nel web si dica molto soddisfatto della propria esperienza di acquisto e solo un 8% insoddisfatto, l’82% afferma che l’impossibilità di poter visionare l’opera dal vero rimane l’aspetto più delicato di questo canale di vendita anche se le informazioni sempre più dettagliate presenti sui vari siti stanno, in qualche modo, tamponando la situazione.
Soddisfatti o rimborsati: ecco cosa chiede il popolo del web
Ma cosa vogliono i collezionisti 2.0 per essere più invogliati ad acquistare? E’ presto detto: una politica di restituzione della merce più a loro favore. Insomma la vecchia formula del “soddisfatti o rimborsati”. A chiederlo è il 77% di chi compra arte online anche se soddisfare questo desiderio non sembra essere semplicissimo sia in termini pratici che di costi con il rischio di far diventare il mercato online non conveniente.