Si è spento a Roma, all’età di 98 anni, il grande artista Gianfranco Baruchello. Nato a Livorno nel 1924 e sperimentatore di linguaggi e tecniche, Baruchello ha avviato la sua attività alla fine degli anni Cinquanta ripensando il mezzo pittorico, praticando l’accostamento, l’assemblaggio, la scrittura.
Indipendente dalle principali tendenze del periodo, nella sua lunga carriera ha intessuto rapporti intellettuali e di amicizia con grandi figure culturali come Jean-François Lyotard, Alain Jouffroy e Italo Calvino.
In costante dialogo con l’innovativo pensiero di Marcel Duchamp, l’approdo di Baruchello a nuove forme di espressione passa dai dipinti su vari supporti alla creazione di scatole-oggetti, dal montaggio di film alla realizzazione di azioni e progetti su scala ambientale.
Oggetti costituiti da libri o giornali assemblati, sono esposti nel 1962 a Parigi (Collages et objets) e a New York (New Realists). La prima mostra personale risale al 1963, presso la galleria La Tartaruga a Roma. Nel 1964, in occasione della mostra presso la galleria Cordier & Ekstrom a New York espone opere che presentano un significativo punto d’arrivo della sua ricerca: frammentazione, disseminazione sulla tela di immagini ridotte a minimi elementi, decentramento concettuale dello spazio, ecc.
Dal 1960 inizia a produrre brevi film tra i quali Molla (1960), Il grado zero del paesaggio (1963), Verifica incerta (1964-1965). Baruchello porta nella sperimentazione dell’immagine in movimento l’idea stessa della frammentazione e del montaggio che negli stessi anni lo conduce a progetti quali La quindicesima riga (righe di testo prelevate da centinaia di libri) e il libro Avventure nell’armadio di plexiglass.
Nel 1962 conosce Marcel Duchamp, al quale dedica nel 1985 il volume Why Duchamp. Nel 1968 fonda una società fittizia dal nome Artiflex che si propone di «mimare i modi dell’industria» con finalità critiche. Nel 1973 avvia il progetto Agricola Cornelia S.p.A., un esperimento tra arte e agricoltura, che lo impegna per otto anni.
Nel 1998 ha istituito, con Carla Subrizi, la Fondazione Baruchello. Ha partecipato alla Biennale di Venezia (1976-80, 1988-90, 1993, 2013) e a Documenta di Kassel (1977, 2012).
Dal 2011 una serie di retrospettive si sono inaugurate in Italia e all’estero (Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma, 2011; Deichtorhallen Sammlung Falckenberg, Amburgo, 2014; ZKM, Karlsruhe, 2014; Raven Row, Londra, 2017; Villa Arson, 2018, Nizza; Mart, Rovereto, 2018).
Nel 2020, con il progetto Psicoenciclopedia possibile, promosso dall’Istituto della Enciclopedia italiana Treccani, realizza un’opera-archivio di parole e immagini in parte inediti. Opere dell’artista fanno parte delle collezioni dei più importanti musei internazionali.