Milano, dai Navigli a via Magolfa, 21 diverse voci di donne – artiste, attrici, ex detenute, cittadine – hanno dato vita ad un lunghissimo telefono senza fili attraverso il quale è stato creato un passaparola di versi di Alda Merini che ha unito persone con vissuti e storie differenti.
300 metri di cammino – dal ponte sui Navigli a lei dedicato alla porta della Casa delle Arti – Spazio Alda Merini – per 90 titoli di poesie, tanti quanto gli anni che domani, 21 marzo 2021, avrebbe compiuto la poetessa milanese che con i suoi componimenti ha dato voce proprio alle donne e, in particolare, a quelle che si sentono escluse o ritenute diverse.
E’ questa Il sogno canta su una corda sola, la nuova performace di Adrea Bianconi realizzata on the road in collaborazione con Casa Testori e Cetec (Centro Europeo Teatro e Carcere) – capofila dell’ATS Piccola Ape Furibonda che gestisce Casa delle Arti / Spazio Alda Merini – e studiata appositamente per potersi svolgere in piena sicurezza durante questo periodo di pandemia.
Un omaggio delicato alla poetessa scomparsa nel 2009, ma anche un modo – come ha spiegato Donatella Massimilla, regista, attrice e drammaturga a capo della compagnia del carcere San Vittore e direttrice del Cetec, che ha affiancato Bianconi in questa impresa – per dare voce e memoria «a tutte le persone amate, perdute e mai dimenticate. Nostalgie e desideri, versi poetici come semi di rinascita, ora più che mai, in cui avvertiamo la forte mancanza di teatro, arte, cultura e bellezza».
Registrata sabato scorso, con la Lombardia ancora in zona arancione, da domani questa toccante performance potrà essere vista da tutti sulla pagina Facebook e sul canale Instagram dello Spazio Alda Merini che con questo evento “digitale” viene virtualmente riperto, sotto la nuova gestione dell’Associazione ‘Piccola Ape Furibonda’, Ats composta da Cetec, Ebano, Errante e Promise.
Il tutto in un 21 marzo che l’Unesco, dal 1999, ha voluto che fosse Giornata Mondiale della Poesia per riconoscere a questa arte antica come l’uomo il suo essere linguaggio universale che supera i confini perché parla la lingua globale delle emozioni.
Ricordandoci, una volta di più, proprio come ha scritto Alda Merini, che «ciò che nella vita rimane, non sono i doni materiali, ma i ricordi dei momenti che hai vissuto e ti hanno fatto felice. La tua ricchezza non è chiusa in una cassaforte, ma nella tua mente. È nelle emozioni che hai provato dentro la tua anima».