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Biennale: a spasso per Venezia tra Padiglioni nazionali e grandi mostre

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A Venezia da martedì da 19 aprile, per poter meglio seguire l’inaugurazione della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, ho avuto modo di visitare non solo i Padiglioni nazionali presenti all’interno dei Giardini e dell’Arsenale, ma anche di spostarmi tra quelli sparsi per tutta la città e tra i numerosissimi eventi collaterali e le mostre che inaugurate in concomitanza della Biennale.

Per agevolare i lettori di Collezione d Tiffany ho provato a creare un percorso che, partendo da piazza San Marco, permetta, grazie al ponte dell’Accademia e dal Ponte di Rialto, di spostarsi agevolmente in città, senza dover ricorrere ai vaporetti che, come certamente sperimenterete, rendono i tempi di spostamento tra una zona e l’altra di Venezia, decisamente più lunghi rispetto a muoversi a piedi utilizzando i due ponti suddetti. Ma non perdiamo altro tempo.

Un particolare dell’installazione di Anselm Kiefer a Palazzo Ducale

In Piazza San Marco consiglio di partire con la visita, a Palazzo Ducale, della Mostra di Anselm Kiefer. Rimarrete piacevolmente stupiti dalla forza di questi nuovi lavori dell’Artista tedesco, il cui biglietto dà accesso anche alla visita del Palazzo, comprese immancabile prigioni, raggiungibili passando all’interno del Ponte dei Sospiri.

Veduta dell’installazione. Lucio Fontana / Antony Gormley, Negozio Olivetti, Venezia, 2022. Foto: Ela Bialkowska, OKNO STUDIO

Sempre in Piazza San Marco si può, inoltre, visitare gratuitamente la mostra Poison Green Gli artisti degli atelier 2021-2022 alla Fondazione Bevilacqua La Masa all’interno della quale segnalo l’opera Livin’ La Vita Loca di Marco ZILJA; il Padiglione dell’Azerbaijan e la mostra Lucio Fontana e Antony Gormley nello storico negozio Olivetti, curata da curata da Luca Massimo Barbero e che propone una serrata conversazione tra lavori che guardano all’implicazione della luce e dello spazio per entrambi gli scultori.

Livin’ La Vita Loca di Marco ZILJA

Da piazza San Marco è possibile spostarsi in tre direzioni, verso Arsenale/Giardini, Ponte dell’Accademia e Ponte di Rialto. Personalmente vi consiglio di arrivare al punto estremo che si vuole visitare per poi tornare indietro, fermandosi nelle varie location che s’incontrano man mano.

Partiamo, quindi, con la direzione “Ponte dell’Accademia”. Arrivati a Punta della Dogana, alla Pinault Collection si può visitare la la mostra di Bruce Nauman, Contrapposto Studies, il cui biglietto permetterà poi l’ingresso anche a Palazzo Grassi.

Una vista della mostra Open-End dedicata a Marlene Dumas a Palazzo Grassi

Ci fermeremo poi alla Collezione Peggy Guggenheim per visitare la meravigliosa esposizione permanente, la splendida residenza e visionare la mostra temporanea Surrealismo e magia. La modernità incantata. Da lì riprenderemo il Ponte dell’Accademia per visitare, a Palazzo Grassi, la mostra Open-End dedicata a Marlene Dumas, veramente imperdibile. Rientrando verso Piazza San Marco faremo visita, quindi, al Padiglione dell’Uganda, piacevole sorpresa per opere e allestimento.

© “Surrealismo e magia. La modernità incantata”, 9 aprile – 26 settembre, 2022. Collezione Peggy Guggenheim. Photo Matteo De Fina

Partendo questa volta in direzione del Ponte di Rialto arriveremo fino a Palazzo Mocenigo dove, in omaggio alla vocazione e all’interesse dell’Istituzione per il profumo, è proposta la mostra Es-senze, nel quale mi piace citare, tra gli altri, i lavori di Eva Marisaldi, Bruna Esposito e Luca Vitone.

Entreremo poi a Ca’ Pesaro per la mostra AFRO 1950-1970 Dall’Italia all’America e ritorno, con opere provenienti da importanti collezioni nazionali e internazionali e preludio della mostra dedicata all’artista che si terrà a dicembre presso la galleria d’arte Setareh di Düsseldorf con opere realizzate tra la fine degli anni 50 e metà anni 60.

Una vista di Angela Su: Arise, Hong Kong in Venice

Rientrati in Piazza San Marco, ci sposteremo questa volta in direzione Arsenale/Giardini, dove sarà possibile visionare al Patronato Salesiano Leone XIII in Calle San Domenico il video Pranayama Typhoon di Tom McCarthy e Fiona Banner alias The Vanity Press.

Pranayama Typhoon di Tom McCarthy e Fiona Banner

Collocato di fronte all’ingresso dell’Arsenale si trova, inoltre, uno dei trenta eventi collaterali ammessi dalla curatrice e promossi da enti nazionali e internazionali senza fini di lucro: Angela Su: Arise, Hong Kong in Venice. Quello dell’artista hongkonghese è uno dei video più belli tra quelli presentati in laguna in questo 2022.

Una vista del lavoro di Elham M. Aghili all’interno della mostra De Rerum Natura

Nelle immediate vicinanze dell’Arsenale, al “Venice Meeting Point” presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare “Foscari”, è possibile visionare la mostra collettiva De Rerum Natura, curata da Mara Sartore, e dove è esposto l’interessante lavoro della giovane Artista di origine iraniane Elham M. Aghili e Cantus ab aestu – ciò che a essa si sottrae di Matilde Sambo: sculture in bronzo giallo a cera persa che l’artista veneziana realizza partendo dalle mute delle cicale ritrovate sugli alberi.

Matilde Sambo, ‘Cantus ab aestu – ciò che a essa si sottrae’ (2022), microfusione in bronzo giallo a cera persa, exhibition view ‘De Rerum Natura’, Venice Meeting Point, 2022, courtesy l’artista e aA29 Project Room, ph. credits Chiara Rigato

Spostandoci verso i Giardini, non ci si può mancare di far tappa alla mostra della Fantastic Republic of Motherland con esposti i lavori di @Dorah, artista e fondatrice della F.R.O.M foundation. Probabilmente tra le opere che più mi hanno colpito in questa esperienza veneziana.

Uno dei lavori di @Dora nella mostra della Fantastic Republic of Motherland

Infine mi piace ricordare Il concerto dell’acqua: performance notturna tenutasi il 20 aprile a Campo San Fanti dell’artista Ariane Michel degna di menzione in questo reportage.

Roberto Brunelli
Roberto Brunelli
Forlivese, classe 1972, autore, critico d'arte e curatore di mostre, Roberto Brunelli è annoverato tra i massimi esperti della generazione anni ‘60 italiana ai quali ha dedicato “Anninovanta 1990-2015. Un percorso nell'arte italiana”. È inoltre coautore di “Investire in arte e collezionismo” e di “Chi colora Nanù?". Nel 2011 è stato tra i promotori di ShTArt - Manifesto del collezionismo 2.0 e della omonima mostra tenutasi a Milano.

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