Le statue coperte ai Musei Capitoli in occasione della visita del presidente iraniano Hassan Rohani il 25 gennaio scorso, sollevano una questione fondamentale. Ossia su che basi si debba fondare rispetto per gli altri. In questo breve editoriale torniamo sull'accaduto per una doverosa riflessione.
Il termine industria culturale è oggi molto in voga ma rappresenta, di fatto, poco più di un'etichetta. La strada da fare perché la produzione culturale diventi realmente un’industria è, infatti, ancora molto lunga. Nell'editoriale di oggi offriamo alcuni spunti di riflessione su questo tema e sulle che andrebbe fatto per fare del cluster delle Industrie Culturali e Creative un vero e proprio comparto industriale.
Oggi quello delle opere d’arte è tra i primi mercati della criminalità per un giro d’affari che, a livello globale, è stimato attorno ai 10 miliardi di euro. Un fenomeno che si articola tra furti e falsificazioni e che è stato oggetto di un'interessante giornata di studi a Milano. Ne parliamo con il professor Paolo Campiglio dell’Università degli Studi di Pavia, coordinatore dell'incontro.
Il 2015 segna un primo passo per la rinascita dei consumi culturali in Italia. Gli italiani tornano a visitare musei e mostre e i grandi eventi espositivi fanno registrare ingressi da record. Ma non solo: nel 2015 oltre 180.000 persone sono andate al cinema per ammirare la Grande Arte e i musei dello stivale hanno "ospitato" oltre 40 milioni di visitatori. Dati che fanno ben sperare per questo 2016 appena iniziato.
Secondo i più recenti dati Istat, il 72% degli italiani non è mai entrato in un museo o in una mostra. Questo semplice dato conferma la debolezza del nostro patrimonio culturale - un immenso tesoro che continua a rimanere parzialmente nascosto. Un bacino di ricchezze non ancora adeguatamente valorizzato e che, soprattutto, non comunica o comunica ancora troppo poco.
Pubblicata da Art Review l'edizione 2015 della Power 100, la classifica delle cento persone più influenti nel mondo dell'arte. 5 gli italiani presenti: il curatore Massimiliano Giorni, le collezioniste Miuccia Prada e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, i galleristi Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi, Maurizio Rigillo della Galleria Continua e Massimo De Carlo.
Europa e Stati Uniti detengono sempre il primato dei grandi collezionisti, ma l'Oriente avanza e con lui il mercato dell'arte asiatica. Gli Old Masters sembrano avviarsi al tramonto, mentre l'arte moderna e contemporanea è sempre la più amata. I cambiamenti maggiori dal 2005 ad oggi.
Le discipline sociali e umanistiche sono tra i pilastri delle strategia di crescita dell'Unione Europea, ma rappresentano solo il 7% dei progetti finanziati per un totale di circa 101 milioni di euro. E come se non bastasse, le industrie culturali e creative, il mercato dell'arte, musei e patrimonio culturale sono praticamente assenti dai programmi d'investimento europei.
La cultura per essere realmente motore di sviluppo deve trovare nuovi canali e attivare relazioni con altri settori produttivi per trovare le risorse economiche necessarie e attirare nuovo pubblico.
Pubblicata da ArtNews l'edizione della Top 200 Art Collectors. Per la prima volta sono 5 gli italiani in classifica. Il nostro paese rappresentato quasi esclusivamente da donne: Patrizia Sandretto, Miuccia Prada e Fabrizio Bertelli, Ginevra Elkann, Nicoletta Fiorucci e Valeria Napoleone.