Qualche settimana fa, mentre guardavo in alcuni vecchi scatoloni conservati in cantina, ho ritrovato un oggetto della cui esistenza non mi ricordavo affatto: un fascicolo di fogli a modulo continuo, accuratamente spillato, in cui da bambino avevo catalogato tutta la mia collezione di conchiglie. Scorrendo quelle pagine impresse dalla vecchia stampante ad aghi di mio padre ormai quasi trent’anni fa, mi sono chiesto se un giorno anche i miei figli si sarebbero dedicati a qualche raccolta e, più in generale, se i giovani di oggi amano ancora collezionare oggetti. Mentre ero intento in queste riflessioni, il caso ha voluto che una mia cara amica di origini torinesi mi girasse un’email che aveva ricevuto dal Museo di Palazzo Madama. Oggetto: Torna il concorso a premi Giovani collezionisti a Palazzo Madama per gli under 28.
Ovviamente non ho resistito alla tentazione e, preso il telefono in mano, ho contattato subito il settore Servizi educativi e mostre del Museo dove la referente del concorso, Anna La Ferla, con un entusiasmo meraviglioso, mi ha raccontato tutto su questo progetto, partito tre anni fa dal solo Piemonte – sede del Museo – e che, quest’anno, grazie alla Banca Regionale Europea (sponsor del progetto), si è allargato a Liguria e Valle d’Aosta. Anche se, si confida La Ferla, «il sogno sarebbe quello di renderlo un concorso nazionale».
Nicola Maggi: Come è nato questo progetto?
Anna La Ferla: «Essenzialmente dalla volontà di capire se i giovani collezionano ancora e cosa collezionano perché, magari, gli oggetti che oggi raccolgono sono diversi rispetto alla classica collezione di francobolli o di farfalle. Ci interessa, inoltre, individuare le analogie tra queste forme di collezionismo giovanile e le modalità di cura e di conoscenza che il museo conduce nella sua gestione quotidiana. Le collezioni del museo, d’altronde, sono nate grazie anche alla donazione o all’acquisizione di intere raccolte che sono state riunite da collezionisti che avevano determinati interessi e che, ad un certo punto, tra vendere, lasciare ai propri eredi o disfarsi della propria collezione, hanno deciso di donarle o venderle al museo. Oltre a questo ci interessa sentire la voce di questi giovani che raccontano, con parole proprie, la loro collezione».
N.M.: Dopo le prime due edizioni cosa è emerso in termini di diffusione e di caratteristiche del collezionismo giovanile?
A.L.F.: «Ci sono oggetti che sono completamente spariti. Ad esempio non abbiamo mai avuto collezioni di francobolli. Si tratta sempre, però, di collezioni che nascono da momenti particolari della vita: un regalo, un viaggio. Si individua un punto di partenza, un evento che dà inizio ad una raccolta che, in alcuni casi, rimane tale, procedendo per accumulo, in altri, invece, si sviluppa verso un vero collezionismo, basato su precisi criteri di scelta. C’è stato un ragazzo, ad esempio, che era partito dal raccogliere libri, per poi dar vita ad una collezione composta solo di prime edizioni di autori piemontesi. La collezione accompagna, quindi, la crescita del giovane che la cura».
N.M.: Non so se è un dato rilevabile, ma quanti di questi giovani vengono da famiglie di collezionisti?
A.L.F.: «E’ difficile dare un numero, ma so per certo che molte di queste collezioni, ad esempio, sono state iniziate dai genitori e poi sviluppate successivamente dai figli. Una cosa interessante è che, in ambito anglosassone, il collezionismo viene anche suggerito come momento di condivisione all’interno della famiglia, in particolare nel periodo dell’adolescenza, in cui è difficile trovare dei momenti di dialogo. Per questo, in alcuni progetti educativi, si consiglia di iniziare una collezione di famiglia, che riesca a fornire delle occasioni di incontro e di dialogo che talvolta può mancare a causa di tensioni varie. Nel collezionismo, nell’andare alla ricerca di oggetti si crea, invece, un terreno neutrale in cui il dialogo può ripartire».
N.M.: Come vengono valutate le collezioni che partecipano al concorso?
A.L.F.: «Il momento del giudizio è molto complesso: ogni collezionista deve inviare una [glossary_exclude]descrizione[/glossary_exclude] della propria collezione, al massimo tre cartelle di testo, e dieci fotografie che la documentino. La commissione, quindi, legge tutti i testi valutando la capacità di scrittura, le modalità di [glossary_exclude]conservazione[/glossary_exclude] e [glossary_exclude]catalogazione[/glossary_exclude] adottate, se c’è un’attenzione per l’aspetto conoscitivo del collezionismo e, quindi, l’uso di un linguaggio specifico. E’ un momento molto interessante, anche perché alcuni di questi giovani si lanciano molto nella parte descrittiva della propria collezione. C’è chi si è inventato una poesia e molti dichiarano che il fatto di dover riflettere sulla propria collezione gliela aveva fatta riprendere dopo un periodo di abbandono e che, quindi, il concorso li aveva spinti a ripartire in modo più maturo. Questo serve per capire se i singoli partecipanti, da semplici raccoglitori, abbiamo fatto quel passo in più verso una più profonda conoscenza degli oggetti che collezionano. Vengono valutate anche le fotografie, per vedere come anche questo mezzo, allo stesso tempo di conoscenza e artistico, sia posseduto dal concorrente. I vincitori delle tre categorie (Junior, Teen e Friends) riceveranno un premio di 500 euro e, nel caso le collezioni presentate siano particolarmente interessanti non è esclusa la realizzazione di una mostra».
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CONCORSO GIOVANI COLLEZIONISTI UNDER 28
Il Concorso “Giovani Collezionisti” intende promuovere ed esplorare il fenomeno del collezionismo, analizzarne i meccanismi e gli obiettivi per meglio comprendere le collezioni del passato e per trovarne il senso vitale nella società di oggi, creando una nuova rete di contatti tra le collezioni storiche del Museo e il mondo del presente.
Il concorso ha lo scopo di valorizzare il collezionismo privato dei giovani under 28 residenti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, valutandolo e premiandolo non per il valore commerciale degli oggetti, ma per la cura, la coerenza e l’originalità del progetto.
La Commissione di [glossary_exclude]valutazione[/glossary_exclude] selezionerà a proprio insindacabile giudizio, le migliori tre raccolte, che riceveranno un premio in denaro offerto da Banca Regionale Europea. In palio 500 euro per ognuno dei primi classificati nelle tre categorie:
- Junior (7-12 anni) nati dal 1 gennaio 2002 al 31 dicembre 2007
- Teen (13-17 anni) nati dal 1 gennaio 2001 al 31 dicembre 1997
- Friends (18-28 anni) nati dal 1 gennaio 1996 al 31 dicembre 1986
Scadenza bando: 14 marzo 2014. La partecipazione è gratuita
Informazioni per il pubblico: palazzomadama@fondazionetorinomusei.it
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