Il collezionismo, in ogni sua forma, è il motore principale del Sistema dell’Arte. Ma chi sono i più grandi collezionisti del mondo? Da 24 anni la rivista americana ARTnews pubblica, sul numero di luglio, la classifica dei primi 200: persone che ricercano nell’arte la propria anima, la propria individualità e personalità, e che aspirano a mostrare la genialità e la grandezza là dove non è ancora stata mai vista, sostenendo in modo attivo il mercato, gli artisti e le istituzioni. Caratteristiche che ritroviamo in modo preminente in quelli che, secondo la rivista, possono essere considerati i 10 collezionisti più importanti del mondo, in cui si incarna a pieno quello spirito di coinvolgimento, dialogo e condivisione che dovrebbe stare alla base del vero collezionismo d’arte. Queste sono le loro storie:
Rodney Miller – New York
Cresciuto ad Indianapolis, Rodney Miller (55 anni) è senior managing director della sezione acquisizioni e fusioni della JP Morgan. La sua collezione, che oggi si compone di circa 200 opere, è incentrata sull’arte africana e afroamericana moderna e contemporanea che ritiene sottovalutata. Ha iniziato a comprare arte circa vent’anni fa, dopo aver partecipato ad un evento organizzato da Sotheby’s, spinto dal desiderio di impegnare il proprio tempo libero in qualcosa di diverso. Per lui il collezionismo è «un modo fantastico di imparare, il migliore da intraprendere una volta terminati gli studi».
Dana Farouki – Dubai
Nata e cresciuta a Washington D.C., Dana Farouki ha 33 anni ed è, tra le altre cose, il patron di Art Dubai. La sua collezione comprende alcuni dei più importanti artisti contemporanei del Medio Oriente, come Walead Beshty, Walid Raad, Akram Zaatari e Abbas Akhavan, ma anche giovani artisti internazionali come Matt Connors o Aaron Young. Nonostante la giovane età siede nei consigli di amministrazione di alcuni importanti musei, tra i quali il Guggenheim Middle Eastern Circle, del quale è presidente. Carica che intende sfruttare per garantire all’arte del Medio Oriente una maggiore presenza nelle istituzioni internazionali.
Stephanie and Tim Ingrassia – New York
Lei è presidente del consiglio d’amministrazione del Brooklyn Museum di New York; lui co-presidente per le fusioni e le acquisizioni globali di Goldman Sachs, e dirige il consiglio della Brooklyn Academy of Music. Insieme sono tra le coppie più importanti del collezionismo internazionale. Dopo un inizio dedicato quasi esclusivamente alla pittura, l’attenzione dei coniugi Ingrassia si è spostata verso altre forme d’arte. Oggi la loro collezione comprende, tra gli altri, lavori di Alfredo Jaar, Deborah Kass, Jean-Michel Basquiat, Nick Cave, Tara Donovan e Kara Walker.
Adrian Cheng – Hong Kong
A soli 34 anni, Adrian Cheng è uno dei più giovani miliardari del mondo. Presidente dell’impero immobiliare New World Development, fondato dal nonno, Adrian Cheng è determinato a legare la sua fama non tanto ai soldi quanto al suo impegno per la cultura. Per questo ha dato vita al K11 Art Mall, alla K11 Art Foudation e ha costruito due Art Village in piccoli centri urbani, pensati come residenze per artisti e per sviluppare la collezione della Fondazione. Tra i suoi desideri: aumentare la visibilità dell’arte contemporanea cinese. La sua collezione comprende sia artisti internazionali come Olafur Eliasson che cinesi.
Viveca Paulin-Ferrell – Hollywood
Svedese di nascita, ma cresciuta a Boston, Viveca Paulin-Ferrell è molgie dell’attore Will Ferrell. La sua attività di collezionista si concentra, principalmente, sugli artisti della West Coast: Ed Ruscha, Richard Diebenkorns, Friederick Hammersley e Karl Benjamin, John McLaughlin, Catherine Opie, Robin Rhode e John Baldessarri. Ma la sua attività nel mondo dell’arte non termina qui. La signora Ferrell, infatti, è membro del consiglio di amministrazione del LACMA – Los Angeles County Museum of Art e dell’Hammer Museum.
Füsun Eczacıbaşı – Istambul
La sua famiglia è alla guida dell’omonimo closso farmaceutico turco e da sempre ha un ruolo di primo piano nella scena artistica del paese: è agli Eczacıbaşı che si deve, nel lontano 1973, la nascita della Biennale di Istambul e, nel 2004, della Istanbul Modern. La collezione di Füsun Eczacıbaşı si incentra, principalmente, sulle video installazioni e sull’arte audiovisiva dei film e delle animazioni. «Vivo in un paese – ha affermato – in cui l’arte contemporanea non ha un grande supporto; non esistono istituzioni filantropiche; e non c’è un reale sostegno da parte del Governo». Per questo, nel 2011 ha fondato il SAHA Art Fund, organizzazione no profit nata per sostenere l’arte turca nel mondo.
Genny and Selmo Nissenbaum – Rio de Janeiro
Insieme da una vita, Genny è una psicanalista, Selmo un investitore privato. Insieme hanno costruito, a partire dal 1998, una collezione che comprende lavori di artisti come Sol LeWitt, Maria Nepomuceno, Ernesto Neto, Bill Viola, Richard Serra e Ellsworth Kelly. Collezionisti e committenti, i coniugi Nissenbaum fanno parte dei consigli d’amministrazione di alcune importanti istituzioni brasiliane. «Quando si è spostati da tanto tempo – ha raccontato Genny Nissenbaum – è bello avere qualcosa da fare insieme. L’arte è la cosa migliore che abbiamo in comune».
Alan Servais – Brussels
Il suo amore per l’arte nasce quando aveva 16 anni, in occasione di una visita al MoMa di New York. Terminati gli studi e trasferitosi nella città americana per lavoro, inizia la sua attività di “collezionista” comprando poster del Whitney. Il suo primo acquisto vero d’arte risale al 1996 – due foto di Nan Goldin e una di Andres Serrano. Nel tempo è diventato un grande sostenitore di artisti video e web. Parlando del suo modo di comprare ha detto: «Non compro mai per motivi speculativi o in modo impulsivo per il semplice fatto che sono innamorato o perché è una bella giornata. Preferisco perdere qualcosa che commettere questo tipo di errori».
Andrea Dibelius – Londra
Austriaca, ma londinese di adozione, Andrea Dibelius ha abbandonato la sua precedente attività di avvocato per dedicarsi interamente all’arte, fondando la Emdash Foundation per promuovere iniziative artistiche e scientifiche d’avanguardia. Tramite la sua fondazione dal 2011 al 2013 ha finanziato la sezione Frieze Projects della fiera londiese e lanciato il premio Emdash dedicato agli artisti emergenti non inglesi. La sua collezione è iniziata nel 2005, con l’acquisto di un dipinto di Dieter Mammel per poi convogliare la propria attenzione su installazioni e sculture.
Alden Pinnell – Dallas
Nel 2011 ha aperto la Power Station in un vecchio edificio industriale di Dallas, un luogo in cui gli artisti possono creare progetti che interagiscono con l’ambiente. Interessato agli artisti emergenti, Alden ha dichiarato: «Sono sempre alla ricerca di qualcuno che abbia delle idee vere, connesse alla storia dell’arte; che faccia qualcosa di personale ma partendo da una piena consapevolezza di quello che è successo prima. Non mi interessano le opere che appaiono semplicemente buone, perché non credo che dureranno alla prova del tempo». Oltre ad essere un attivo collezionista Pinnell supporta molte istituzioni locali.