Aggirarsi per le fiere d’arte può essere un’esperienza tanto esaltante quanto frustrante: è facile sentirsi disorientati tra tanta offerta ed è sempre consigliabile presentarsi all’ingresso con un potenziale itinerario da seguire. Il rischio, altrimenti, è quello di vedere di sfuggita un po’ tutto e tornare a casa solo con tanta, tanta confusione in testa. In particolare quando si ha a che fare con eventi come Artissima (Torino, 8-10 novembre), a cui partecipano, ogni anno, circa 200 gallerie da tutto il Mondo, e che presenta un ricco programma di incontri su varie tematiche inerenti il collezionismo e l’arte in genere.
La fiera torinese, che da venti anni di svolge all’Oval del Lingotto, è oggi al quinto posto nella classifica delle 30 fiere internazionali di arte contemporanea stilata, ogni anno, dalla Skate’s Art Market Research di New York. Un riconoscimento importante, in particolare perché si parla di una fiera che si tiene in un Paese, l’Italia, il cui mercato dell’arte è in costante declino. Questo riconoscimento la rende, dunque, un appuntamento da non perdere per conoscere le nuove tendenze dell’arte contemporanea, prendere contatti con gallerie di tutto il mondo e “scoprire” qualche nuovo talento, magari italiano.
Come ho fatto per The Others, quindi, l’itinerario che vi propongo per l’edizione 2013 di Artissima si snoda tra tutte quelle gallerie che lavorano con i giovani artisti del nostro Paese. E questo, non per un malcelato nazionalismo, ma perché credo fermamente che ogni amante o collezionista d’arte debba sempre avere una buona conoscenza della produzione artistica del proprio Paese e capire come questa si relaziona e si lega alla ricerca internazionale. Per scoprire, magari, che, al di là dello stato di salute del nostro mercato, l’Italia rimane terra di ottimi artisti. E Artissima, grazie all’ampiezza e alla qualità della sua proposta, è certamente uno dei luoghi ideali per far questo.
Senza trascurare la Main Section della kermesse torinese, che ospita le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale, tra le quali Arte Boccanera Gallery che propone opere di Christian Fogarolli (1983) e Valentina Miorandi (1982), la tappa iniziale del nostro itinerario tra gli stand di Artissima non può che essere la sezione New Entries, dedicata alle gallerie giovani più interessanti. Qui, un passaggio lo merita la Brand New Gallery di Milano che segue Alessandro Roma (1977), artista milanese che oggi vive e lavora a Londra. Nei suoi dipinti Roma, che però si cimenta anche con il collage e la scultura, affronta il tema del paesaggio che, attraverso stratificazioni visive e materiali, diviene strumento di una riflessione sulla natura stessa della percezione. Cura, invece, l’opera di Lorenzo Scotto di Luzio (1972), la tedesca Krome Gallery. Originario di Pozzuoli, Di Luzio affronta, con ironia e sarcasmo, gli stereotipi sociali e i luoghi comuni del mondo contemporaneo. Nel suo lavoro, le ideologie popolari, i riferimenti storici e il paradosso, si fondono spesso con il kitsch, dando vita a delle vere e proprie metafore del quotidiano.
Ampia la proposta di artisti italiani offerta da altre due gallerie berlinesi: la Galerie Mario Mazzoli – che si concentra su lavori nei quali il suono rappresenta un cruciale elemento strutturale – e la Podbielski Contemprary che, invece, rivolge la sua attenzione agli artisti (principalmente fotografi) che affrontano tematiche geopolitiche da una prospettiva transnazionale. Da Mazzoli potrete trovare i lavori di Donato Piccolo (1976), Michele Spanghero (1979), Paolo Inverni (1977), Roberto Pugliese (1982) e del duo Spazio Visivo, composto da Paolo Cavinato (1975) e Stefano Trevisi (1974). Da Podbielski, che segue anche i giovani italiani Andrea Botto (1973) e Cristiana Palandri (1977), il progetto espositivo offrirà, invece, uno sguardo su Israele attraverso il “dialogo” tra il fotografo israeliano Ohad Matalon (1972) – che presenta The Zone – e il nostro Francesco Jodice (1967). Chiude la nostra selezione di gallerie che partecipano alla sezione New Entries, la romana The Gallery Apart che segue un nutrito gruppo di artisti italiani tra i quali: Marianna Ferratto (1979), Luana Perilli (1981), Alice Schivardi (1976), Alessandro Scarabello (1979) e Marco Strappato (1982).
Dalle New Entries a Present Future, sezione ad invito caratterizzata da stand monografici di artisti emergenti a livello internazionale. Tra i 24 artisti presentati dalle gallerie di riferimento, mi piace segnalare gli unici due italiani: Giulia Cenci (1988) seguita dalla Spazio A Gallery di Pistoia e Patrizio di Massimo (1983) della galleria T293 di Roma.
Infine, merita uno sguardo la sezione Art Edition, nata nel 2011 e dedicata a gallerie e altri spazi che presentano edizioni, stampe e multipli di artisti contemporanei.
Buona visita, dunque, e se durante le vostre scorribande tra gli stand di Artissima notate qualche artista italiano che, secondo voi, merita attenzione fatecelo sapere scrivendoci a: info[@]collezionedatiffany.com
Per saperne di più: www.artissima.it