Dal 5 novembre 2025 al 15 febbraio 2026 C+N Gallery CANEPANERI di Milano ospita INCIPIT, una mostra dedicata ad Alberto Garutti e curata da Giacinto di Pietrantonio.
Grazie alla collaborazione con lo Studio Alberto Garutti, l’esposizione riunisce opere e materiali d’archivio che restituiscono, per la prima volta dopo la scomparsa dell’artista, la genesi di un pensiero estetico che ha segnato l’arte italiana. INCIPIT non si limita a celebrare, ma invita a tornare al principio, a quel momento in cui tutto comincia.
La verità dell’arte
Il cuore della mostra è Opera per camera da letto: dedicato a chi dorme (1995), un lavoro ideato per un luogo preciso: la stanza 402 del Palace Hotel di Bologna. L’opera nasce nell’ambito del progetto “Territorio Italiano”, curato dallo stesso Di Pietrantonio negli anni Novanta. Si tratta di una tappa cruciale nel percorso di Garutti, un confronto tra intimità e spazio pubblico, tra materia e percezione. All’interno della camera d’albergo, l’artista colloca un cristallo dipinto sul retro con pittura fosforescente, visibile solo a chi vi trascorrerà la notte. L’opera si rivela così come un’esperienza segreta, quasi clandestina, che non si offre allo sguardo di tutti ma solo a chi, per caso o destino, capiterà in quella stanza.

Opera per camera da letto: dedicato a chi dorme segna un momento decisivo nel percorso di Garutti: è qui che l’artista inizia a interrogarsi sul rapporto tra l’opera e chi la osserva, sulla responsabilità dello sguardo e sul ruolo che l’arte assume nello spazio condiviso. Con questa creazione prende forma una poetica in cui l’opera non è più un oggetto compiuto, ma esiste solo nell’incontro con lo spettatore. L’opera diventa metafora dell’arte stessa, ed è proprio qui, in questa sottile tensione tra ciò che si vede e ciò che resta invisibile, che l’arte trova la propria verità.

La responsabilità poetica e civile dell’arte
La mostra INCIPIT presenta anche due serie fondamentali nella ricerca di Garutti: Opera dedicata a chi ora alza gli occhi e guarda (2015–2016) e Che cosa succede nelle stanze quando le persone se ne vanno? (2001–2023). In entrambe la pittura fosforescente torna come linguaggio espressivo, simbolo al tempo stesso di luce e di assenza. Questa pittura investe oggetti di uso quotidiano, trasformandoli in tracce di una vita domestica e intima che continua a pulsare anche dopo il passaggio dell’essere umano. “ll pubblico non li vedrà se non come semplici oggetti d’arredo. Ho voluto modificare la percezione che il pubblico ha dell’opera: essa si può solo immaginare, pensare, aspettare. È in questa tensione immateriale che si svela il lavoro. L’opera si realizza solo nell’incontro con lo spettatore: a lui si chiede un paziente sforzo per cercarla.” (Alberto Garutti in un’intervista con Hans Ulrich Obrist, in “Domus”, n. 901, marzo 2007)
Attraverso queste opere, Garutti sviluppa una riflessione che va oltre l’estetica: un discorso sulla responsabilità poetica e civile dell’arte, poiché “oggi è lo spettatore che deve ridare all’opera una nuova autenticità”. In un’epoca i cui l’opera desidera uscire dal museo rischiando così di perdere la propria aura, Garutti ci ricorda che la dimensione del sacro e del significativo può rinascere solo nello sguardo di chi osserva. Il tema dello sguardo collega anche altri lavori esposti da C+N Gallery CANEPANERI, tra di essi un’opera fotografica degli anni ’70 e due Specchi forati risalenti ai primi anni Novanta.

Perchè vedere la mostra
INCIPIT è più di una mostra commemorativa: è una dichiarazione di continuità. Curata con rigore e affetto da Giacinto Di Pietrantonio, INCIPIT è un atto di ri-origine: un invito ad affrontare gli interrogativi, le domande critiche e la poetica garuttiana come questioni sempre aperte. Ma è anche una riflessione sul presente, perché in fondo, il lavoro di Garutti è sempre stato un invito a riattivare il mondo attraverso l’arte. E oggi, più che mai, questo invito risuona come un nuovo inizio.
ALBERTO GARUTTI
Alberto Garutti, artista e docente, è stato una delle figure più significative dell’arte italiana degli ultimi cinquant’anni e ha formato generazioni di artisti attraverso la sua idea radicale di responsabilità poetica e pubblica. L’opera di Garutti è attualmente esposta in due contesti istituzionali milanesi: al Museo del Novecento, nel ciclo FOCUS900, con un’intera sala dedicata all’artista, e alla Triennale Milano, dove, nei nuovi spazi al Piano Parco, sono presentate alcune opere delle serie Campionario e Orizzonti.



                                    
