Al termine di una serata che si è chiusa con un totale di 125.3 milioni di sterline, un tasso di venduto del 98% in lotti, 5 opere aggiudicate sopra i 10 milioni di sterline e 3 nuovi record d’asta, la vera notizia che esce dalla saleroom di Sotheby’ Londra è che Portrait on a White Cover, uno degli ultimi grandi nudi realizzati Lucian Freud, è diventando il dipinto più prezioso dell’artista mai venduto in un’asta londinese. Primato che fino a ieri spettava a Pregnant Girl, venduto nel febbraio 2016 da Sotheby’s London per 16,1 milioni. Portrait on a White Cover è stato, infatti, aggiudicato poche ore fa nell’asta di giugno di Arte Contemporanea di Sotheby’s per 22,5 milioni di sterline.
Portrait on a White Cover, è un capolavoro tardo di Freud, dipinto quando l’artista aveva ottant’anni e rappresenta il culmine di uno dei suoi temi prediletti: il nudo sdraiato. Accanto all’autoritratto, il nudo reclinato è stato, infatti, il leitmotif definitivo della carriera di Freud. Attraverso sessant’anni di pittura, innumerevoli mutazioni di stile pittorico e una moltitudine di soggetti, è tornato su questo tema impegnativo più e più volte, ma ne ha dipinti solo tre prima della sua morte avvenuta nel 2011. Prima di questo, ricordiamo Naked Portrait del 2002 – raffigurante Kate Moss incinta – che nel 2005 stabilì quello che all’epoca era il nuovo record d’asta per l’artista: 7,3 milioni di sterline. E ben quattro delle prime cinque aggiudicazioni dell’artista in asta sono state registrate proprio per nudi sdraiati.
Portrait on a White Cover raffigura Sophie Lawrence, incontrata da Freud quando era impegnata nella realizzazione del catalogo per la sua retrospettiva alla Tate Modern nel 2002. Questo è l’unico suo ritratto a noi noto e non c’è scritto niente su di lei nella letteratura relativa al lavoro dell’artista. E solo in occasione di questa asta Sophie Lawrance ha condiviso la sua storia di “modella” per l’artista. «Non l’avrei fatto per nessun altro – ha raccontato -, ma è uno dei migliori artisti che sia mai vissuto. Ero incredibilmente imbarazzata, ma mi ha fatto sentire a mio agio. Era molto bravo a costruire un rapporto con le persone. Gli ero molto affezionato».
Tornando alla cronaca dell’asta, la Contemporary Art Evening Sale di ieri, come detto, ha visto tre nuovi record: quello di Sam Gilliam, il cui Forth (1967), che tornava sul mercato dopo oltre 50 anni, è stato oggetto di una battaglia tra 5 offerenti che ha visto la vittoria di un collezionista asiatico, il quale si è aggiudicato il lavoro per 910.000 sterline, cifra che stabilisce, appunto, il nuovo primato d’asta per Gilliam. Artista piuttosto raro nelle evening sale. Come molto raro è anche il secondo primatista della serata: Henry Taylor che ha visto il suo C&H (2006) venire acquistato, ancora una volta, da un collezionista asiatico per 274.000 £. Infine, Jennifer Guidi con Untitled (Red Sand SF, #1E, Yellow Ground), completata nel 2016, quest’opera è stata contesa da sei collezionisti e ha portato alla cifra record di 274.000.