E’ una asta dal sapore speciale quella che da oggi al 14 luglio vedrà in vendita, tra i 95 lotti in catalogo, 9 opere appositamente selezionate per Sotheby’s Milano da Marie-Louise Sciò, CEO e Direttore Creativo del Gruppo Pellicano Hotels e fondatrice del sito di lifestyle ISSIMO.
Nata a Londra da madre americana e papà di origini abruzzesi, Marie Louise Sciò – liceo in Svizzera e laurea in Fine arts and architecture all’americana Rhode Island School of design – ha sempre avuto un’innata passione per l’arte, coltivata tra Roma e Stati Uniti, e che oggi trova espressione compiuta proprio nella nella sua selezione per la Contemporary Curated milanese che, peraltro, vanta la più alta stima complessiva per una vendita di questo tipo organizzata in Italia fino ad oggi.
“L’arte mi commuove, mi rende calma. Mi tranquillizza, ma può anche inquietarmi – ha commentato la Sciò parlando della sua esperienza di co-curatrice del’asta di Sotheby’s Milano – Come esseri umani, siamo fatti di tante emozioni diverse, e una specifica opera d’arte può toccare molteplici corde. Per la mia selezione ho scelto opere che suscitano sentimenti diversi quali: gioia, calma, rabbia, felicità e molto altro ancora”.
E così, ecco che tra i nove gioielli scelti dalla CEO di Pellicano abbiamo un piccolo arazzo di Alighiero Boetti, Divine Astrazioni (1987), di cui Marie-Louise Sciò sottolinea “il colore, la composizione e il rigore” . Mentre del Concetto spaziale, Natura (1967) di Lucio Fontana al lotto … apprezza il contrasto tra la “pesantezza” della materia e la “particolare leggerezza” espressa da questa scultura.
Constellation d’anniversaire (1962) è, invece, espressione compiuta della “gentilezza” e della sensazione di “organicità e intimità” che l’opera di Jean Arp sa trasmettere. Così come “dolce” e “intimo” è Optic-Topic (1974-78) di Man Ray, un lavoro, dice la co-curatrice dell’asta milanese, che “invita a guardar[si] dentro”.
E se il Senza titolo (Torre dei Sumeri) di Gino De Dominicis del 1986 le appare “rigoroso e contemplativo”, nel suo muoversi tra “Mistero e oggettivazione” e “Immobilità e intrigo”; Fouilles (1968) di Piero Dorazio le pare “un’opera gioiosa. Una grande rappresentazione del dinamismo degli anni ’60”.
D1 (1986) di Asuko Tanaka in cui coglie, ancora una volta, la combinazione di “gioia e rigore” – così come nell’arazzo di Boetti – le richiama alla mente il suo “insegnante di arte alla Rhode Island School of Design, Alfred De Credico”. Infine, Mimmo Rotella, al quale, commentando il Decollage selezionato, dedica una vera e proprio dichiarazione d’amore, sottolineando come questo lavoro abbia “una qualità davvero intima che [le] ricorda i [suoi] diari”.
Nove lotti, nove artisti, a tratti molto diversi tra loro. Sensazioni e visioni diverse, in cui l’anima di Marie-Louise Sciò si specchia così come quella dei collezionisti nelle proprie opere. Selezione nella selezione, questo “cammeo”, riesce ad andare oltre alla mera operazione di marketing e aggiunge un tocco raffinato alla già bella proposta di queta asta che comprende anche lavori di artisti emergenti alla loro prima apparizione in un’asta italiana.
E’ il caso, ad esempio, di Robert Nava, Jody Kerwick o Izumi Kato, le cui opere saranno presenti accanto a grandi artisti italiani – da Alberto Burri a Michelangelo Pistoletto, passando per Fausto Melotti e Mario Schifano – e internazionali, come Andy Warhol o Jean-Paul Riopelle.
“La serie Contemporary Curated – commenta a tal proposito Anni Wu, Specialista di arte contemporanea di Sotheby’s – ci offre la fantastica opportunità di presentare una selezione d’arte filtrata attraverso l’occhio di incredibili tastemaker provenienti dai settori più diversi, dalla musica alla moda, dal cibo cibo agli affari. E’ il caso della favolosa Marie-Louise Sciò”.
“Collaborando con queste figure influenti – prosegue Anni Wu – diamo una nuova prospettiva alle nostre vendite di arte contemporanea, con la speranza di attrarre verso Sotheby’s un nuovo pubblico. Inoltre, queste vendite includono opere con stime che possono andare da 500 euro fino ai 500.000. E ciò rende queste aste accessibili non solo agli acquirenti più affermati, ma anche a collezionisti alla ricerca di opere a firma di artisti contemporanei di primo piano e in ascesa, ma a prezzi più contenuti”.