La settimana si è aperta nel peggiore dei modi per il mondo dell’arte. Lunedì scorso, all’età di 96 anni, se ne è andato infatti Jacques Villeglé, Affichiste e fondatore del Nouveau Réalisme.
Nato a Quimper in Bretagna nel 1926, vero nome Jacques Mahé de La Villeglé, Jacques Villeglé aveva studiato all’Ecole des Beaux-Arts di Rennes dove, nel 1945, conobbe Raymond Hains. Durante l’estate del 1947, a Saint-Malo, iniziò a collezionare oggetti ritrovati come fili d’acciaio, detriti del Atlantic Wall, campioni di catalogo.
Nel dicembre 1949 si trasferì a Parigi e, con Hains, inizia a collezionare solo manifesti lacerati da mani anonime o dal tempo. Il primo lavoro è realizzato proprio in coppia con l’amico, Ach Alma Manétro.
Nel febbraio del 1954 Villeglé e Hains conobbero François Dufrêne, egli stesso un pioniere nel campo del lavoro sui manifesti lacerati, di cui esaminò il rovescio (il “sotto”). Li presentò a Yves Klein, poi a Pierre Restany e Jean Tinguely.
Il 26 ottobre 1960, dopo la loro partecipazione congiunta alla prima Biennale di Parigi, fonderanno, su iniziativa di Pierre Restany, il gruppo dei Nouveaux Réalistes: Martial Raysse, Yves Klein, Arman , Tinguely, Raymond Hains, François Dufrêne, Daniel Spoerri. Al suo interno, con Hains e Dufrêne, rappresenterà la schiera degli Affichistes.
Nel 1965 inizia di una serie tematica di affiches lacerati, Da Mathieu a Mahe – che presenterà nel 1967 alla galleria Jacqueline Ranson di Parigie – e dà avvio alla stesura di Lacéré Anonyme, divenendo lo storico ufficiale della corrente dallo stesso nome. Dal 1969, immagina un “alfabeto socio-politico” in omaggio a Serge Tchakhotine, autore nel 1939 di un saggio intitolato Le Viol des foules par la propagande.
Nonostante il carattere innovativo del suo approccio, Jacques Villeglé dovrà aspettare fino al 1970 per guadagnarsi da vivere con la sua arte e otterrà il riconoscimento pubblico solo alla fine degli anni Settanta. Mentre dovrà attendere il 1998 per vedere uno dei suoi manifesti lacerati entrare nella collezione del Museo Nazionale d’Arte Moderna.
La sua prima mostra personale è stata organizzata nel 1959. Da allora, il lavoro di Jacques Villeglé è stato presentato in più di cento mostre (in Europa e in America), in innumerevoli collettive (Salon des Jeunes a Parigi, Salon Comparison, Salon Nika, ecc.) e sue opere sono state acquisite da importantissimi musei internazionali.
Nel 1961 partecipa a “The Art of Assemblage” al Museum of Modem Art di New York (poi Dallas e San Francisco) ed a “Cinquante ans de collage” al Musée d’Art et d’Industrie a Saint-Etienne, poi al Musée des Arts Décoratifs a Parigi. Partecipa ad esposizioni collettive consacrate ai soli affiches lacerati: Galleria Apollinaire e Galleria Arturo Schwarz a Milano e alla Gres Gallery di Chicago. Esposizioni personali alla Galerie J a Parigi e alla Galleria Ad Libitum di Anversa.
Nel 1971-72 alla Staatgalerie di Stoccarda viene organizzata la prima esposizione museale interamente dedicata agli affiches lacerati. L’attività artistica di Villeglé prosegue con eccezionale fervore, come dimostrano le importanti mostre a cui partecipa negli anni Novanta e Duemila: a Colonia (Galerie der Spiegel, Double Message), Parigi (Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois), Ginevra (Galerie Sonia Zannettacci), New York (Ubu Gallery, Rétrospective 1959/1998), Los Angeles (Shoshana Wayne Gallery), Mérignac (Vieille Église Saint-Vincent, Villeglé techno-rapt). Grande successo anche per le personali a San Francisco, Chicago, Milano, Monaco.