Dopo aver fatto il punto sul 2016 è giunto il momento di guardare al futuro. L’appuntamento più atteso del primo semestre è ovviamente la 57ª Biennale di Venezia, ma il calendario dell’arte da qui a giugno è ricchissimo di eventi, a partire dalla grande retrospettiva dedicata a Renato Mambor e a quella, attesissima, di Alighiero Boetti. Il tutto passando da Modigliani, Keith Haring, Picasso e i grandi maestri della fotografia Henri Cartier-Bresson, Elliott Erwitt e Berenice Abbott. Mentre il Museo del Novecento di Milano, assieme alle Gallerie d’Italia, ricostruisce il dialogo artistico tra Italia e Stati Uniti. Ma ecco gli eventi artistici più importanti del primo semestre 2017.
Viva Arte Viva, l’Italia e la 57. Biennale di Venezia
La 57. Esposizione si svolgerà dal 13 maggio al 26 novembre 2017 (vernice 10, 11 e 12 maggio) ai Giardini e all’Arsenale nonché in vari luoghi di Venezia in un fitto calendario di eventi collaterali che si affiancheranno, come di consueto, ai vari padiglioni della kermesse veneziana su cui torneremo nelle prossime settimane. La mostra principale della Biennale, che quest’anno sarà curata da Christine Macel, si intitolerà Viva Arte Viva, e sarà incentrata sul ruolo dell’arte e degli artisti, sulle forme che essi propongono, gli interrogativi che sollevano, le pratiche che sviluppano e i modi di vivere che scelgono. E questo perché, come a spiegato la stessa Macel, «l’arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte più preziosa dell’umano in un momento in cui l’umanesimo è seriamente in pericolo. È il luogo per eccellenza della riflessione, dell’espressione individuale e della libertà, così come dei fondamentali interrogativi. È un “sì” alla vita, a cui certamente spesso segue un “ma”. Più che mai, il ruolo, la voce e la responsabilità dell’artista appaiono dunque cruciali nell’ambito dei dibattiti contemporanei».
La Mostra si svilupperà secondo una linea organica piuttosto che tematica, in una sequenza di padiglioni e di stanze che proporranno allo spettatore l’esperienza di un viaggio dall’interiorità all’infinito. Dal Padiglione degli artisti e dei libri al Padiglione del tempo e dell’infinito, i padiglioni di Viva Arte Viva – che riuniranno artisti di ogni generazione e provenienza – si succederanno tra loro senza soluzione di continuità, presentandosi come una dozzina di universi che propongono un racconto, spesso discorsivo e talvolta paradossale, sulla complessità del mondo e la molteplicità di pratiche e posizioni aprendo così alla possibilità di un neoumanesimo. Ogni settimana, inoltre, durante i sei mesi della Mostra, un artista terrà una Tavola Aperta in cui pranzerà con il pubblico, creando così un occasione di dialogo in cui possa raccontare il suo lavoro.
In attesa di avere maggiori dettagli sugli artisti coinvolti nel progetto curatoriale di Christine Marcel, l’Italia ha già svelato con largo anticipo i nomi dei suoi protagonisti. Già a metà novembre, infatti, la curatrice Curatrice Cecilia Alemani ha annunciato che saranno Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey gli artisti chiamati a rappresentare l’Italia alla 57. Biennale di Venezia. Tre artisti nati in Italia tra la metà degli anni ‘70 e degli anni ’80 e emersi sulla scena artistica nazionale e internazionale a partire dai primi anni Duemila. «Con le loro opere – ha spiegato Cecilia Alemanni -, Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey rappresentano modi complementari e distinti di fare arte in Italia oggi, attraverso linguaggi globali, ma intimamente legati alla cultura del nostro Paese». A differenza che in passato, dunque, l’Italia riduce il numero dei suoi artisti ospitati all’interno del suo spazio espositivo, allineandosi così agli altri padiglioni nazionali presenti in Biennale e preferendo offrire al pubblico la possibilità di guardare in profondità al lavoro di tre artisti che, negli ultimi anni, hanno saputo imporsi sulla scena artistica internazionale. E tutto ciò, come ha chiarito la curatrice del Padiglione Italia, con l’obiettivo di «proporre un’immagine dell’Italia attuale e cosmopolita, non più vista solo attraverso la lente nostalgica delle generazioni precedenti, ma che guardi al futuro con entusiasmo e con la capacità critica di confrontarsi con nuovi linguaggi e con le esperienze di altre nazioni».
Da Mambor a Boetti: 6 mesi di Grandi Mostre
In attesa dell’inaugurazione della 57. Biennale di Venezia, la stagione espositiva italiana dedicata all’arte moderna e contemporanea è ricca di eventi già dal prossimo mese. Si comincia il 9 febbraio quando, presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese Corso Magenta n. 59 a Milano, inaugurerà Renato Mambor. Connessioni invisibili, la grande retrospettiva dedicata all’artista scomparso nel 2014. Circa 80 le opere selezionate dalla curatrice Dominique Stella, con Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, datate dai primi anni Sessanta sino al 2014, con le ultimissime creazioni. Sono opere che documentano le diverse espressioni, i molteplici linguaggi di Mambor: pittura, fotografia, performance, installazioni e testimonianze fotografiche del suo teatro sperimentale.
La grande fotografia è invece protagonista al Palazzo Ducale di Genova al MAN di Nuoro. Già il 10 febbraio, Palazzo Ducale inaugurerà due importanti mostre dedicate a due maestri indiscussi della fotografia: Henri Cartier-Bresson Fotografo, con oltre 140 scatti che ripercorrono l’intera carriera del fotografo francese, e la personale di Elliott Erwitt con una serie di immagini tratte da due suoi grandi progetti, appositamente selezionate dallo stesso artista: Kolor, che attraversa tutta la sua produzione a colori, e The Art of André S. Solidor, in cui confluiscono immagini di esilarante e sottile presa in giro del mondo dell’arte contemporanea, con i suoi controsensi e assurdità. Al MAN di Nuoro, invece, il 17 febbraio aprirà in battenti: Berenice Abbott. Topografie, la prima grande mostra antologica italiana – 100 le opere in mostra – dedicata a Berenice Abbott, tra le più geniali e controverse protagoniste della storia fotografica del Novecento.
Ripercorrerà l’intera vita artistica di Keith Haring, con una vastissima selezione di opere provenienti da tutto il mondo, mettendo in evidenza accanto alla figura di artista militante, i riferimenti ampi e articolati ad altri artisti e linguaggi, la mostra Keith Haring. About art, in programma al Palazzo Reale di Milano a partire dal 20 febbraio prossimo. Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal 4 marzo prossimo, concentra la propria attenzione su una fase molto particolare dell’attività di Georg Baselitz, artista europeo tra i più celebri della contemporaneità a cui dedica la mostra Georg Baselitz. Eroi. Alla metà degli anni Sessanta, infatti, ignorando le coeve espressioni d’avanguardia che mettevano al bando la pittura, con i suoi dipinti Baselitz ha indagato il tema della dissoluzione dell’ordine che nel passato si era pensato governasse sia la sfera ideologica e politica, sia quella estetica.
Dal 10 marzo la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze presenterà al pubblico Bill Viola, una grande mostra che celebra il maestro indiscusso della videoarte contemporanea attraverso opere della sua produzione dagli anni settanta a oggi esposte in dialogo con l’architettura di Palazzo Strozzi e in un inedito confronto con grandi capolavori del Rinascimento. Mentre Tutta la grafica di Alberto Burri sarà esposta, dal 12 marzo, agli ex Essicatoi del Tabacco a Città di Castello. Con questi ulteriori 4.000 metri quadri di percorso espositivo (il cosiddetto “Terzo Museo Burri”), giunge a completamento quello che è più grande Museo d’Artista al mondo. Nella nuova sezione, si potranno ammirare oltre 200 opere, l’intera produzione grafica di Burri che, iniziata nel 1950, si è conclusa nel 1994.
Dal 15 marzo prossimo, invece, il Mudec di Milano renderà omaggio a Vasilj Kandinskij con un’inedita mostra “site-specific”, legata alla propria vocazione e fondata sul rapporto tra arte e scienze e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva: Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione. E’ Amedeo Modigliani, invece, il protagonista della mostra che dal 16 marzo sarà visitabile al Palazzo Ducale di Genova. Intitolata semplicemente Modigliani, l’esposizione genovese racconterà il suo creativo dell’artista livornese attraverso le tappe principali della sua carriera breve e feconda. Il 18 marzo alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo dove, Il 18 marzo, prende invece il via Depero, il mago. Più di cento opere tra dipinti, le celebri tarsie in panno, i collage, disegni, abiti, mobili, progetti pubblicitari, per celebrare Depero, il geniale artefice di un’estetica innovativa che mette in comunicazione le discipline dell’arte, dalla pittura alla scultura, dall’architettura al design, al teatro. Ancora Avanguardie storiche con la mostra dedicata a Mirò che aprirà ad aprile negli spazi di Palazzo Albergati di Bologna. Le date precise della mostra sono ancora in via di definizione, ma dovrebbero essere circa un centinaio le opere in arrivo dalla Fundaciò Pilar i Joan Mirò di Mallorca. Si aprono il 10 aprile prossimo con Picasso-Parade. Napoli 1917, mostra articolata tra Capodimonte e l’Antiquarium di Pompei, le celebrazioni per i cento anni dal viaggio in Italia del maestro spagnolo.
A Venezia, infine, in concomitanza con l’apertura stagionale della Galleria di Palazzo Cini a San Vio, la casa-museo ospiterà dal 21 aprile una mostra dedicata all’artista e fotografo Vik Muniz dal titolo Afterglow: Pictures of Ruins,a cura delDirettore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero (21 aprile – 24 luglio). La peculiarità di questo progetto artistico è la rielaborazione in chiave personale di opere già note all’immaginario collettivo. Per questa mostra Muniz ha tratto ispirazione dalle opere di grandi maestri della tradizione veneta e lagunare, come Francesco Guardi e Canaletto, esposte proprio a San Vio la scorsa stagione durante la mostra I Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini.
Sempre la Fondazione Giorgio Cini, il 12 maggio prossimo aprirà al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore la più significativa retrospettiva dedicata ad Alighiero Boetti negli ultimi anni. L’esposizione, dal titolo Alighiero Boetti: Minimo Massimo (12 maggio – 30 luglio), sarà a cura del Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero. Si tratta di un progetto complesso che verterà sull’oscillazione tra i due concetti di Minimum e Maximum: verranno, infatti, messi a confronto i più grandi e i più piccoli formati esistenti di tutti i principali cicli di opere dell’artista torinese, grazie alla collaborazione con l’Archivio Alighiero Boetti. All’interno del percorso sarà compreso un progetto speciale, a cura di Hans Ulrich Obrist, sul tema della fotocopia.
Milano e il “sogno americano”
Concludiamo questa nostra rassegna dei principali eventi espositivi del primo semestre 2017 con La riscoperta dell’America. Gli Stati Uniti nell’Arte italiana dal Futurismo alla Pop Art, che dal 12 aprile prossimo a Milano, vedrà uniti il Museo del Novecento e Gallerie d’Italia per una mostra che mette insieme le opere di artisti italiani che hanno avuto un rapporto diretto e un confronto con il mondo americano, o sono state presentate nelle più importanti manifestazioni espositive dedicate all’arte italiana o europea. Così, negli spazi del Museo del Novecento sarà restituito l’immaginario americano così come percepito dagli artisti italiani, con opere, fra gli altri, di Lucio Fontana, Giorgio De Chirico, Fortunato Depero, Gastone Novelli, Toti Scialoja, Mimmo Rotella e Ugo Mulas.
Mentre nella sede di Gallerie d’Italia a piazza Scala sarà proposta un’ampia ricostruzione dei rapporti con le istituzioni e le gallerie che hanno valorizzato la presenza artistica italiana sul territorio americano a partire dalla mostra XX Century Italian Art, tenutasi nel 1949 al MOMA, per poi proseguire con sale dedicate all’opera di Afro, Alberto Burri e Toti Scialoja. Un’attenzione particolare sarà dedicata all’impegno didattico di artisti italiani, quali Salvatore Scarpitta, Mirko Basaldella, Costantino Nivola e Piero Dorazio, nelle università americane; al dialogo fra il linguaggio scultoreo e la città, con opere di Lucio Fontana, Pietro Consagra, Arnaldo Pomodoro e Francesco Somaini; alle relazioni tra Roma e New York, con lavori di Renato Guttuso, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Tancredi, Carla Accardi, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato; fino a giungere al confronto con la nascente Pop Art, attraverso la presenza di opere di Enrico Baj, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Michelangelo Pistoletto, Gianfranco Baruchello.
Buona Arte a Tutti!