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Arte Fiera 2022. Ritorno al futuro

del

Si è aperta giovedì 12 maggio, con la preview a inviti, Arte Fiera 2022 che, in questo caldissimo maggio bolognese, ci accoglie con tutta la sua voglia di ripresa, di normalità e di dimenticare, al più presto, lockdown e quarantene. E quale miglior cura dell’arte, allora, come sembra volerci simbolicamente ricordare la concomitanza della kermesse bolognese con Exposanità, la Mostra internazionale a servizio della sanità e dell’assistenza allestita sempre nel polo fieristico felsineo.

Anche quest’anno ad Arte Fiera si accede dall’ingresso Nord, ottimamente servito dal vicinissimo parcheggio multipiano. La distanza dal controllo biglietti ai padiglioni 15 e 18 permette di apprezzare appieno l’opera sonora di Liliana Moro Rumore Bianco, commissionata all’artista direttamente da Arte Fiera e che altrimenti non sarebbe stata valorizzata a dovere.

Un momento del giro inaugurale con il direttore artistico di Arte Fiera, Simone Menegoi, che passeggia in compagnia del Sindaco di Bologna, Matteo Lepore

Grazie al nuovo percorso d’ingresso, peraltro, in questa edizione è possibile scegliere liberamente quale padiglione visitare per primo. Entriamo così nel Padiglione 18, quello dedicato all’arte del XX secolo, dove si possono ammirare opere di grandi maestri come Alberto Burri, Giorgio De Chirico, Mario Sironi e altri.

A Burri, nello stand della Galleria Mazzoleni, è dedicata un’intera parete con tre opere di grande impatto emotivo e ottima qualità. Sempre Mazzoleni propone diverse luminarie di Marinella Senatore, la brava artista campana che abbiamo avuto già modo di apprezzare, in tutto il suo splendore, a Palermo durante Manifesta 12 nel 2018.

La parete dedicata ad Alberto Burri nello stand della Galleria Mazzoleni

Alla Galleria Tonelli è esposto, invece, un importante lavoro su sfondo rosso di Sergio Fermariello, artista proposto in fiera anche da Flora Bigai.

Sergio Fermariello alla Galleria Tonelli

Mentre la Galleria E3 di Brescia presenta diverse opere di Paolo Canevari tra cui spicca Colosseo, un dei lavori più significativi di questa 45. edizione di Arte Fiera.

Paolo Canevari, Colosseo, anno 2002, misure 22×52 cm

Per quanto concerne la fotografia, la Galleria Cà di Frà propone una bella selezione di scatti di Franco Fontana che indagano il Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR nella sua interezza.

Uno degli scatti di Franco Fontana presenti nello stand della Galleria Ca’ di Frà

Entrando nei Padiglione 15 incontriamo, invece, un’interessante serie di tecniche miste su tela di Merlin James proposte dalla Galleria bolognese P420.

Merlin James, Signal Box, 2004. GALLERIA P420

Proseguendo nella nostra visita, ci imbattiamo in quello che è forse l’angolo più romantico dell’esposizione: lo spazio della Gallerie VISTAMARE, con le opere di Mario Airò, Mimmo Jodice ed Ettore Spalletti che sembrano essere state pensate dagli autori per essere esposte insieme, da quanto riescono dialogare tra loro.

Maio Airò + Mommo Jodice + Ettore Spalletti da Galleria VISTAMARE

Molto belle la gigantografia (300 x 596 cm) Ballerina “Catherine” di Per Berclay e la tecnica mista su rame, sempre di grandi dimensioni (2020 x 385 cm) di Marco Gastini esposte da Giorgio Persano.

PER BARCLAY, Ballerina Catherinine, 2001. Galleria GIORGIO PERSANO

Sempre al padiglione 15, nello stand di Lo Magno incontriamo una personale dedicata a Rossana Taormina, artista siciliana classe 1972 che, con i suoi ricami su foto, offre un’arguta riflessione sulla memoria e su come il tempo modifica i ricordi alterando le immagini del nostro vissuto.

Uno dei lavori di Rossana Taormina esposti alla Galleria Lo Magno

Mi piace terminare consigliando di soffermarsi alla Galleria LABS davanti alle opere di Dario Picariello, giovane artista irpino nato nel 1991, ma del quale ha già scritto il critico Eugenio Viola curatore dell’ottimo Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2022.

Dario Picariello, LABS Contemporary Art, Arte Fiera 2022_.jpg
Roberto Brunelli
Roberto Brunelli
Forlivese, classe 1972, autore, critico d'arte e curatore di mostre, Roberto Brunelli è annoverato tra i massimi esperti della generazione anni ‘60 italiana ai quali ha dedicato “Anninovanta 1990-2015. Un percorso nell'arte italiana”. È inoltre coautore di “Investire in arte e collezionismo” e di “Chi colora Nanù?". Nel 2011 è stato tra i promotori di ShTArt - Manifesto del collezionismo 2.0 e della omonima mostra tenutasi a Milano.

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